28

15 2 3
                                    

Il sole che entra dalla tapparella mi fa svegliare controvoglia.
Uffa stavo dormendo così bene.
Mi rigiro in modo da mettere la faccia sul cuscino, lo annuso inebriandomi di un'odore buonissimo.
Il suo odore.
Mi alzo di scatto, e un senso di vuoto mi pervade: se n'è andato.
Mi sento come se avessi un macigno sullo stomaco.
Lo cerco con lo sguardo nella stanza, con l'ultima speranza di trovarlo in piedi, appoggiato sullo stipite della porta? ma non c'è.
Nemmeno i suoi vestiti per terra.
Forse è stato solo un sogno?
Frutto dell'immaginazione o no, mi sento comunque sola e abbandonata.
Figurati se sarebbe rimasto.
ieri sera è rimasto con me perché gli devo aver fatto pena.
Faccio per alzarmi ma ricado nel letto, sono ancora senza forze.
Dopotutto è da ieri che non tocco cibo.
Mi porto  una mano sulla fronte ed è calda.
Uff ho ancora la febbre che palle.
Dopo vari tentativi riesco ad alzarmi e mi avvio in cucina massaggiandomi le tempie con le mani, e mi fermo di botto trattenendo il respiro, non credendo a quello che si presenta davanti ai miei occhi.
Luke é di spalle intento a cucinare ai fornelli.
Sulla mia faccia prende subito posto un enorme sorriso.
Allora non se andato..è rimasto.
Lui non si è ancora accorto di me, quindi mi avvicino a lui pian piano senza farmi sentire e gli pizzico i fianchi, facendolo imprecare e girarsi di scatto.
I suoi capelli non hanno un senso eppure per me sono bellissimi anche così.
-ma che cazzo Talia mi stavo per rovesciare la pentola addosso!- dice ridendo mostrandomi quelle meravigliose fossette.
Prendo posto sul tavolo e mi siedo, osservando Luke intendo alle prese con i fornelli.
-Ti piacciono i pancake?- mi chiede Luke girandosi verso di me,porgendomi un piatto di pancake.
Guardo prima i pancake e poi lui, che è in attesa di una mia risposta.
-No mi fanno schifo.- gli dico.
La faccia che fa Luke è impagabile.
-aah..ehm...Mmm...a.aspetta..ee- sta andando in crisi e io mi sto divertendo un mondo.
-ahahah Luke scherzavo! Mi piacciono i pancake stai tranquillo haha!- dico
Mi guarda incredulo per poi sedersi e portarsi alla bocca un'enorme forchettata di pancake.
-piccolah scrtonscia.- dice con la bocca piena di pancake.
-eddaiii che schifo Luke chiudi quella boccaccia!-
Ridiamo entrami e finiamo di fare colazione mettendo poi la roba sporca nel lavello.
Devo dire che non erano niente male i pancake.
Luke si alza e poggia davanti a me sul tavolo un'aspirina con un bicchiere d'acqua.
-devi prenderla o sennò non ti passerà mai la febbre.- dice fissandomi.
Alzo gli occhi al cielo e faccio come dice, ingoiando l'aspirina.
Mi alzo e vado verso camera mia con Luke dietro.
Mi siedo sul letto e guardo Luke in piedi.
-Puoi sederti non mordo mica eh.- dico indicando il letto.
Luke si siede vicino a me e lo vedo che guarda ogni cosa della mia camera.
Decido di rompere questo silenzio imbarazzante.
-com'era il libro?-
-quale libro?-
-quello che stavi leggendo ieri in cucina.-
-ah quello...carino, un po triste per i miei gusti. Ma non credo che riuscirò a finirlo.-
-è anche triste, ma è realistico.
Vuoi sapere come finisce?-
-come finisce?-
-Lui muore.-
-come muore lui? Quella più malata non era lei?-
-si hai ragione,quella più malata era lei, ma muore lui perché ha avuto una ricaduta.-
Ci fissiamo.
-pensavo fossi più una ragazza da finali felici, tutti rosa e fiori.-
-nah..certo quei libri sono carini, ma sono irrealistici, non rispecchiano la realtà. Ti illudono e basta.-
-con questa confessione mi vuoi dire che non credi nei lieto fine?-
-no non ci credo...e tu ci credi?-
-dipende.-
-dipende da cosa?- chiedo confusa.
-dipende da quanto amore c'è in una coppia, dal rapporto che si ha.-
Mi perdo nei suoi occhi.
-ho visito che hai una nostra foto nella bacheca.- dice lui sorridendo, cambiando discorso.
-Mmsi c'è la scatta Sol, e ho deciso di tenerla come ricordo della prima festa qui a Sidney.- dico borbottando.
-ti posso fare una domanda?-
Mi butto all'indietro nel letto sdraiandomi, e così fa anche Luke.
Le nostre spalle si toccano.
-si dimmi.-
-come mai nella bacheca non ci sono foto dei tuoi genitori?-
Mi giro verso di lui e vedo che sta aspettando una mia risposta, cercando di scavarmi nell'anima con quei suoi occhi color mare.
-hai un'altra domanda da farmi?-gli chiedo.
Non mi sento di parlarne, ben che meno con Luke, che è la causa della mia instabilità mentale da quando sono arrivata qui a Sidney.
Luke mi rivolge uno sguardo triste.
Odio quando mi guardano così, come se fossi un cane bastonato.
Con la mano afferro il cuscino e glielo lancio in faccia ridendo come una scema.
-e non guardarmi così giraffa pervertita!-
-cos'è nana ci stai prendendo gusto a sfottermi?-
-scusa ma non capisco.- faccio la finta tonta cercando di trattenere le risate.
-ora te la faccio passare io la voglia di ridere.-
Si mette a cavalcioni su di me per tenermi ferma e incomincia a farmi il solletico nei fianchi.
Bastardo come ha fatto a scoprire il mio punto debole?
-Hahahaha ti...hahaha ti prego.. Basta pietà non respiro!! Basta Luke!- urlo senza fiato.
Luke si ferma di colpo e si avvicina pericolosamente alla mia faccia.
Rimaniamo così a fissarci per un bel po', fino che lui non appoggia la sua fronte sulla mia.
E rimaniamo così per un tempo infinito.
-L..Luke?-
-Talia?-
-Grazie..si insomma...per tutto, per esserti preso cura di me.- dico imbarazzata.
-non mi devi chiedere scusa l'ho fatto con piacere.-
-Luke?-
-Si?-
-Perché l'altra volta mi hai baciato?-
Ecco lo fatto. Ho sganciato la bomba.
Il nervoso pende possesso del mio corpo.
-perché mi andava di baciarti.- dice lui con una tranquillità assurda.
Non so cosa pensare della sua risposta.
-Luke?-
Lui stacca la sua fronte dalla mia per guardarmi negli occhi.
-Siamo in vena di domande Talia?-
Chiede ridendo.
-cosa intendi con quel "mi andava"?- chiedo
-intendo che non so perché ma ogni volta che ti sono vicina ho una voglia matta di baciarti.- dice lui avvicinandosi di più a me per fermarsi a pochi millimetri dalle mie labbra.
-e tu Talia?-mi chiede Luke soffiando sulle mie labbra.
-i..io cosa?- la sua vicinanza mi impedisce di pensare.
-anche tu provi quello che provo io quando ti sto vicino?-
-io..io...una.. cosa simile.- dico imbarazzata.
Maledizione non sembro nemmeno io quando faccio così.
Sento Luke ridere per poi poggiare dolcemente le sue labbra sulle mie, risvegliando le farfalle nel mio stomaco, sentendo  il cuore scoppiare di felicità.
So che sto sbagliando a baciarlo, perché è fidanzato, ma non riesco a fare diversamente.
Siamo sul mio letto a baciarci, io ho le mani dietro il suo collo e lui ha una mano sulla mia vita e con l'altra si tiene appoggiato sul materasso per non posare completamente  il suo peso su di me.
Vorrei che questo momento non finisse mai, perché non so nemmeno spiegare le sensazioni che mi fa provare.
All'improvviso il cellulare di Luke suona.
Ci stacchiamo e guardo lo schermo, che mostra l'arrivo di un messaggio da parte di Britney,
"Amore non c'è l'ho più con te, ti perdono. Sono davanti a casa tua tu dove sei?"
Vedo Luke prendere il cellulare e digitare velocemente la risposta, per poi guardarmi con una sguardo da cane bastonato.
Lo sapevo che questa bolla di felicità in cui ero intrappolata sarebbe stata destinata a scoppiare.
-Talia..- mi dice ma lo blocco subito.
-Forse è meglio se vai via.- dico in modo freddo.
Lo sapevo, non avrei mai dovuto farlo entrare in casa mia.
-Si devo andare.- dice lui alzandosi dal letto.
Rimane lì in piedi a fissarmi per un po.
-Talia sent- non fa in tempo a parlare che io mi alzo di colpo dal letto e gli do una spinta facendolo indietreggiare parecchio.
Non ci posso credere, sta provando a giustificarsi.
Ma non c'è proprio nulla che mi deve dire.
Mi ha usato come rimpiazzo.
Sento una rabbia montarmi dentro che mi acceca.
-No stammi a sentire tu Luke! Non starò più ai tuoi giochi! Vattene via!- gli urlo in faccia cercando di trattenere le lacrime che spingono per uscire.
Mi ha usata come ripiego.
Luke si avvicina a me.
-Talia non è come pensi..-
Cerca di spiegarsi Luke ma io lo rispingo di nuovo allontanandolo da me.
-VATTENE VIA! ORA!- gli urlo indicando la porta.
Lui si gira e sparisce dalla mia visuale. Io rimango ferma lì immobile finché non sento la porta di casa chiudersi.
Sono da sola.
Prendo il cuscino e lo lancio con forza contro la parete.
Le lacrime incominciano a uscire copiosamente lungo le mie guance.
Incomincio a piangere accasciandomi per terra, facendo uscire vari singhiozzi.
Perché quando se ne va mi sento così sola?



Seraaaaaa genteeeeeee!
Questo capitolo è un po una tristezza, ma è anche una situazione che per quanto io provi a evitarla, ci sono sempre dentro.
Questa capito è importante per me, lo è tutta la storia.
Detto questo spero che vi piaccia.
Alla prossima

Start OverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora