*FIRST*

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Alex's pov.
*flashback*
"Eccoci a Baltimora!" disse mia madre tutta felice. Dopo che mio padre ricevette l'offerta di lavoro qui a Baltimora i miei genitori cercarono una casa carina decidendo che ci saremmo trasferiti per sempre. Guardai mio fratello, Tom, e lo vidi sorridermi, e nonostante fossi decisamente triste e disorientato, e mi mancasse l'Inghilterra, pensai che forse non sarebbe stato così male vivere qui.
Ma sbagliavo.
Fu difficile orientarmi, era tutto così diverso qui. Inizia scuola una settimana dopo il trasferimento, ero in seconda elementare.
"Bambini lui è il nuovo alunno dall'Inghilterra, Alexander Gaskarth" disse la maestra.
"Ciao" dissi timidamente. Non sono mai stato un tipo socievole e quando mi trovavo troppo al centro dell'attenzione mi saliva l'ansia.
"Okay Alexander, puoi andarti a sedere di fianco a Jack". E mi indicò un bambino in seconda fila, con occhi e capelli scurissimi, le orecchie larghe e un naso sproporzionato per il suo viso allungato. Andai al mio posto e subito il bambino di nome Jack iniziò a parlarmi. "Hey io sono Jack, posso chiamarti Alex? Alexander è davvero un nome lungo....." quanto parlava, pensai. Gli sorrisi semplicemente. Da li iniziò una bellissima amicizia... almeno fino in seconda media"
*fine flashback*

In una fredda mattinata di novembre, io e la mia famiglia e alcuni amici, ci trovavamo al cimitero. Tre giorni prima mio fratello commise suicidio. Lo trovai io, disteso in una pozza di sangue in camera sua con una lettera di fianco. Ho pianto talmente tanto che ora non credo di avere ancora lacrime da versare, solo un enorme vuoto. Dopo che i paramedici arrivarono per portare via il corpo corsi a casa di Jack, avevo bisogno di qualcuno vicino, e chi meglio del mio migliore amico? Gli raccontati tutta la storia, e lui non disse una parola. Piansi e lui mi lasciò sfogare sulla sua spalla senza sapere cosa dire, in effetti cosa poteva dire? Niente. Quella sera rimasi da lui, non lo vedevo da tre giorni. Finita la funzione corsi nei bagni del cimitero, avevo voglia di piangere e stare da solo. Spinsi la porta di ferro ed entrai, trovando il mio migliore amico appoggiato ai lavandini con le braccia incrociate al petto, e un ghigno sul viso. Lo guardai confuso e lui iniziò a parlare. "Alex. Come mai quell'espressione sorpresa?" rise per poi buttarmi a terra. "Che stai facendo?" gli chiesi. Lui sorrise di nuovo in quel modo inquietante per poi rispondere. "Quello che è successo a tuo fratello, è solo colpa tua" disse. Mi congelai sul posto. Come poteva dire una cosa del genere? "Te la farò pagare Gaskarth, sarò il tuo peggiore incubo" e con questo mi lasciò li confuso e spaventato. Così iniziò l'inferno.

✖✖✖ hey hey ecco il prologo! È un po corto ma tranquilli i capitoli non saranno così. Premessa: Non so come funzionino le scuole in America quindi userò l'organizzazione di quelle italiane, e se siete confusi per il comportamento di Jack, beh capirete più avanti cosa sta succedendo. Non ho un giorno fisso di aggiornamento perche non lo rispetterei quindi aggionrerò appena posso. Ora vi abbandono spero che qualcuno legga, commenti e voti la storia. Bye bye!

Get Down On Your Knees And Tell Me You Love Me (Jalex)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora