Chapter 20

212 18 30
                                    

Jack's pov.
Mi svegliai che erano le undici di sera ed ero da solo nel letto. Vidi uno spiraglio di luce dal bagno e dedussi che ci fosse Alex. Mi alzai appena sentì dei singhiozzi provenire dall'interno, e antrai a controllare. Alex era seduto per terra con le gambe strette al petto e la testa su di esse, mentre il suo braccio sinistro era abbandonato sul pavimento. Quando mi avvicinai notai che per terra di fianco ad Alex c'era una lametta e il suo braccio perdeva sangue. Mi misi di fianco a lui e lo abbracciai. Non sapevo che altro fare, potevo solo immaginare quanto fosse difficile per lui quel momento. All'inizio si irrigidì, ma quando si rese conto che ero io si rilassò e portò il braccio che gli circondava le ginocchia, attorno alla mia vita, e la testa sul mio petto mentre continuava a piangere.
"Lex so che per te questo momento non è facile, ma non puoi andare avanti così" gli dissi muovendo la mano sulla sua schiena per confortarlo.
"Lo so, ma non posso farne a m-meno" disse con tono basso e debole, spezzato sulla fine della frase.
"Vieni così ti disinfetto" dissi alzandomi e portando Alex con me. Lo feci sedere sul bordo della vasca e presi il disinfettante con delle bende per pulirgli il braccio. Quando gli passai il batuffolo di cotone imbevuto di disinfettante sui tagli freschi, lo sentì gemere di dolore, e feci una smorfia. Non riuscivo a sopportare di vederlo così, mi uccideva. Gli bendai il braccio e buttai il tutto nel gabinetto, compresa la lametta che aveva usato. Mi rigirai verso di lui e aveva lo sguardo perso nel vuoto. Quando una lacrima gli scese sulla guancia mi avvicinai  e la asciugai. Mi inginocchiai di fronte a lui e gli presi le mani nelle mie.
"Perché non mi hai svegliato?" gli chiesi.
"Perche stai facendo troppo per me e non me lo merito. Mi dispiace di avere messo anche te e la tua famiglia in questo casino" disse e vidi chiaramente altre lacrime riempirgli gli occhi. Portò le mani sul suo viso mentre riprendeva a piangere.
"Alex lo sai che per me non c'è nessun problema e nemmeno per i miei genitori. Piccolo ti amo non c'è niente che non farei per te, anche se significa stare sveglio tutta la notte per ripeterti queste parole" dissi cercando il suo sguardo.
"Ma perché io? Potresti avere chi vuoi. Potresti avere qualcuno che non abbia tutti questi problemi, qualcuno che non sia così insicuro e spaventato da qualunque cosa. Qualcuno che non sia egoista. Qualcuno che ti merita Jack. Io ti sto solo frenando dal fare ciò che vorresti, e fidati mi dispiace tantissimo di essere così. Mi dispiace di essere un tale disastro" disse con tale odio verso se stesso.
"Alex ti amo praticamente da quando ci siamo conosciuti, non hai idea di quanto mi sia sentito u o schifo nel farti ciò che ho fatto, non credo che riuscirò mai a scusarmi abbastanza, ma non c'è nulla che non farei per te. Non sei egoista, non mi stai frenando dal fare niente. Anzi da quando stiamo insine il mondo non potrebbe essere migliore per quel che mi riguarda. E non sei assolutamente un disastro, non voglio sentire queste cose uscire dalla tua bocca. Sei l'essere più perfetto che esista e queste" mi fermai indicando le sue braccia coperte di cicatrici " non ti rendono un disastro, anzi per me sei ancora più perfetto così. E per finire, si, potrei avere chi voglio, e quello che voglio Alexander William Gaskarth, sei tu e nessun altro. Non dubitare di te stesso e non incolparti per le cose che non vanno" finì, sperando di averlo convinto, anche se sapevo che non sarebbe stato così facile. Lui annuì non alzando la testa. Dospirau e mi alzai da terra porgendo una mano ad Alex perché la prendesse e su tirasse su. Lo riportati in camera e lo tirai sotto al piumone con me, stringendolo di nuovo mentre piangeva silenziosamente.
"Shh, dormi Lex ne hai bisogno" gli dissi all'orecchio, si avvicinò ancora di più a me, stringendo la maglia del mio pigiama tra le sue mani, quasi come se avesse avuto paura che lo abbandonassi.
"Tranquillo non ti lascio" dissi baciandogli la guancia. Dopo neanche dieci minuti si era addormentato con la testa tra il mio collo e la spalla. Sorrisi notando che il tessuto della mia maglia era ancora tra le sue mani. Adoravo osservarlo mentre dormiva, era così rilassato e tranquillo, non aveva la sua solita espressione ferita e spaventata. Era semplicemente in pace, senza pensieri. Dopotutto si meritava un attimo di tranquillità anche lui, questo povero ragazzo era stato completamente distrutto dagli eventi degli ultimi quattro anni, rimetterlo insieme sarebbe stato davvero difficile. Presi il cellulare da sopra al comodino e mandai un messaggio a Rian.

A Rian:
Hey penso che sia arrivato il momento di mettere in atto la nostra idea

Gli scrissi, io lui e Zack avevamo avuto un idea per tentare di distrarre Alex e cercare di riportare il sorriso sul suo volto. Forse la nostra idea poteva andare a buon fine.

Da Rian:
Non mi aspettavo mi scrivessi a quest'ora. Va bene comunque avverto Zack, quando intendi provare?

A Rian:
Pensavo già domani, prima ci proviamo meglio è.

Da Rian:
Okay allora ci vediamo da me.

Non gli risposi più, posai il cellulare e riportai l'attenzione sul bellissimo ragazzo addormentato tra le mia braccia.
Speravo davvero che la nostra idea funzionasse.

✖✖✖ hey rieccomi! Allora volevo solo dire che da adesso la storia avrà un'altra svolta, e mancano si e no cinque o sei capitoli. Detto questo spero il capito,pur se tanto depresso. Vi piaccia

Get Down On Your Knees And Tell Me You Love Me (Jalex)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora