Chapter 3

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Alex's pov.
Mi svegliai di soprassalto, ero completamente sudato e il respiro era irregolare. Mi calmai realizzando di aver avuto un altro incubo. Dopo essermi calmato un minimo mi girai per vedere l'ora, erano quasi le due del mattino. Andai di sotto a prendere un bicchiere d'acqua e tornai a letto cercando di riaddormentarmi, ma dopo una buona mezz'ora ci rinunciai. Ripensai a Jack e a ciò che era successo la mattina prima.
Mentirei se dicessi che non ho provato niente quando mi ha preso per la vita in modo che non potessi scappare, ma questa è una cosa che lui non ha davvero bisogno di sapere. Avevo notato che la sua stretta non era rude o prepotente come tutte le altre volte che ha fatto un gesto simile, ma era più dolce e gentile come se avesse avuto paura di farmi male. Buffo dopo gli ultimi quattro anni, ci doveva essere un'altra spiegazione. Non riuscivo comunque a trovarne una valida. Era rimasto ad ascoltarmi cantare e suonare probabilmente tutta l'ora senza fare battutine o commenti sgradevoli, non voleva farmi uscire dall'aula e guardandolo negli occhi avevo notato un qualcosa di diverso, non so cosa fosse ma non era il solito sguardo che aveva prima di picchiarmi. Questi pensieri mi stavano solo mettendo confusione, iniziai a sentire le palpebre pesanti e prima di potermene accorgere mi addormentai.

Quella mattina oltrepassato il cancello della scuola notai Jack alla solita panchina con i suoi amici. Decisi di sgattaiolare dentro l'edificio senza farmi notare da lui. Andai ai bagni perché non avevo nessuna voglia di andare a matematica, odiavo quella vecchia di insegnante che non si faceva mai i fatti suoi. Mi sciacquai il viso per svegliarmi un po, quando sono uscito di casa avevo degli enormi segni violacei sotto agli occhi per via delle ore di sonno perse. Al suono della campanella mi diressi verso l'aula di matematica, per quanto volessi saltare l'ora non potevo rischiare che chiamassero a casa. Avrebbe peggiorato la mia situazione. Entrai in classe e andai a sedermi al mio solito posto, senza degnare l'insegnate di uno sguardo. Iniziò a fare lezione e come al solito non prestavo attenzione, ma stranamente la professoressa non mi riprese come tutte le altre volte. Sicuramente la signorina Pope centrava qualcosa. Le ore seguenti passarono velocemente, e arrivò l'ora di pranzo o meglio per me, l'ora di nascondersi nel bagno fino al suono della campanella. E così feci mi mischiai tra la massa di studenti e mi infilai in bagno chiudendomi in uno dei cubicoli. Mi sedetti per terra e dopo un po sentì solo silenzio, segno che tutti gli studenti erano in mensa. Sentì l'ansia attanagliarmi lo stomaco, non sapevo per quale motivo, ma sapevo quale fosse l'unico modo per far sparire questa sensazione. Tirai fuori la mia lametta e senza pensarci due volte tirai su la manica e iniziai a lasciare segni indelebili sulla mia pelle. Era diventato un gesto automatico ormai. Presi della carta e la pressai sul braccio fin quando il sangue non cessò di uscire, intanto sentivo la sensazione d'ansia svanire, ha sempre funzionato. Sembrava tanto una situazione di astinenza, un po come le droghe solo che io non avevo astinenza da sostanze stupefacenti, ma bensì avevo il costante bisogno di farmi del male anche quando non c'era un motivo apparente.  Dopo un quarto d'ora era tutto tranquillo così decisi di uscire per andare nell'aula di musica, la signorina Pope me lo aveva sempre permesso. Girai la chiave e presi le mie cose, uscendo cautamente dal bagno, ma prima che potessi uscire tre ragazzi che erano tutti il doppio di me, mi bloccarono la via di uscita. Alzai la testa e notai che erano tre giocatori della squadra. Ero finito.
"Ma guarda chi si vede! Il piccolo frocetto ci fa compagnia ragazzi guardate!" disse uno di loro mentre gli altri scoppiavano a ridere.
"Sai Gaskarth di oggi ancora non ho visto Barakat darti una lezione, ti stai nascondendo da lui per caso? Non penso che a lui dispiacerà se per oggi a te ci pensiamo noi" mentre loro ghignavano iniziai a tremare, sarebbe stato decisamente peggio delle altre volte. L'unico che aveva parlato fino a quel momento, iniziò a camminare  verso di me e d'istinto indietreggia, ma ben presto incontrai il muro ed ero definitivamente in trappola. Fu un attimo, che mi prese per i capelli e mi sbatté la testa contro il muro, senti un dolore lancinante e il sangue sgorgare fuori da quel punto.
"Sai? Mi devi spiegare come ci si sente ad essere uno spreco, un inutilità. Perché questo sei, uno spreco d'aria, di spazio" mi buttò per terra, misi una mano sul pavimento per sostenermi e come se non aspettasse altro me la pesto facendomi gemere dal dolore. Chiusi forte gli occhi per trattenere le lacrime e abbassai la testa mentre si aggiungevano anche gli altri due. Sentivo colpi ovunque, come tutte le volte che finivo in una situazione simile ma moltiplicato per tre. Sentivo dolore e nient'altro quando dopo un infinità finalmente si fermarono. Quello che assunsi fosse il "leader" di questo gruppetto si abbassò al mio livello. "Dio ha sprecato una vita dandola a te, ucciditi che fai un favore a tutti, te stesso per primo" si rialzò e andarono via tutti e tre. Rimasi li per terra nella posizione in cui mi avevano lasciato, anche perché non avevo la forza di alzarmi. Le lezioni erano già ricominciate perché nei corridoi non c'era nessuno. Ero di nuovo da solo. In quel momento più che mai avrei voluto qualcuno a cui importasse di me, avevo solo bisogno di sentirmi dire che le cose sarebbero migliorate. Avevo bisogno di sentirmi meno solo al mondo, ma ovviamente ciò di cui avevo bisogno io non importava a nessuno. Senti dei passi veloci venire verso questo bagno, come se qualcuno stesse correndo, sentì lo strisciare di un paio di suole nuove contro il pavimento e poi una figura alta entrare nel bagno. Non mi preoccupai nemmeno di guardare chi fosse, speravo solo che avrebbe messo fine alla mia vita per sempre, e mentre si avvicinava a me chiusi gli occhi lasciando spazio al buio completo.

✖✖✖ Eccomiii! Aggiorno ora perché qualcuno era impaziente di avere il nuovo capitolo..... Comunque si non succede nulla di nuovo in questo capitolo, ma nel prossimo si, e non vi dico niente :) probabilmente il prossimo lo pubblico o sabato o domenica, dipende da quando posso. Ora vi saluto e spero o che la storia vi piaccia e continuate a seguirla, byee

Get Down On Your Knees And Tell Me You Love Me (Jalex)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora