"Ciao."- disse Spencer, alzando la mano.
"Ciao."- rispose Kaitlyn, sorridendo. -"L'agente Rossi?"
"Si è sentito poco bene e non è riuscito a venire."- rispose freddamente Spencer.
"Mi dispiace. Allora... andiamo noi due?"-chiese la ragazza. Spencer non sapeva cosa dire, era in imbarazzo, non era mai uscito con una ragazza da solo, se non una volta con JJ. Acconsentì, ma aveva molti dubbi. La ragazza lo guidò fino al pub, ma per tutto il tragitto rimasero in silenzio, nessuno sapeva cosa dire. Erano molto diversi tra di loro, e ognuno aveva molto da dare all'altro, ma non lo sapevano. Spencer era timido, silenzioso, dava confidenza solo a persone di cui si fidava ciecamente, come la sua squadra. Kaitlyn era solare, socievole e forse parlava un po' troppo. Ma Spencer riusciva ad azzittirla. Non lo conosceva, non sapeva nulla di lui e non sapeva come comportarsi. 5 minuti dopo arrivarono al pub, Kailtyn salutò la ragazza al bancone, che dopo poco arrivò al tavolo dove erano seduti lei e Spencer con due birre.
"Vengo spesso qui, mi portano subito quello che prendo, se vuoi qualcosa di diverso dimmelo."- disse Kaitlyn, sorridendo.
"Non ti preoccupare."- rispose Spencer, guardando la bottiglia di fronte a sè. La ragazza capì e fece portare due bicchieri.
"Allora dimmi un po', di dove sei?"- chiese la ragazza.
"Di Las Vegas. Tu?"
"Di Atlantic City, due città molto simili."-rise; da due città patria del divertimento, erano usciti due accaniti studiosi.-" Dove hai studiato?"
"Alla Caltech e all'MIT."- la ragazza lo guardò dubbiosa.-"Ho un dottorato in chimica, uno in matematica, e uno in ingegneria. E una laurea in psicologia e una in sociologia."- Kaitlyn era davvero sorpresa, aveva di fronte a sè un piccolo genio. Sapeva che per entrare nell'FBI bisognava avere delle qualificazioni, ma non pensava così tante.- "Tu cosa studi?"
"Storia dell'arte."
"All'agente Rossi piace molto l'arte, soprattutto quella Rinascimentale"-Spencer sorseggiò la sua birra e continuò.-"Cosa vorresti fare dopo la laurea?"
"Vorrei lavorare in un museo, e un giorno, magari, dirigerne uno."-Kaitlyn sorrise e abbassò lo sguardo. In molti le avevano detto che i suoi sogni erano difficili da realizzare, che non sarebbe arrivata in alto, ma lei cercava di non dar loro ascolto, anche se a volte dubitava della sua scelta. Spencer la osservò e, da buon profiler, capì che qualcosa non andava, ma evitò di chiedere per non sembrare scortese.
I due non si dissero molto altro, dopo quella birra decisero di tornare nei loro alloggi. Parlarono di come fosse studiare a Princeton o alla Caltech, di quello che era successo a New York e delle loro città di appartenenza.
Quando Spencer tornò in camera, trovò sul suo letto dei fogli.
"Ho fatto fare delle ricerche a Garcia, so che non ti fidi delle persone e questo è quello che sappiamo di lei."- disse Rossi, uscendo dal bagno. Spencer rimase abbastanza sorpreso, ma non riuscì a replicare. Kaitlyn era una ragazza con una storia normalissima. 21 anni, nata e vissuta ad Atlantic City. Entrambi i genitori dipendenti di banca, un fratello di 17 anni che frequentava l'ultimo anno del liceo. Era entrata a Princeton grazie ad una borsa di studio, aveva ottenuto risultati ottimi per tutti gli anni del liceo. Era tutto normale, nulla che potesse stupire Spencer.
"Mi sembra una brava persona, ma questo è tutto quello che possiamo sapere. Se vuoi sapere altro, dovrai chiedere a lei."- Rossi andò a dormire, lasciando Spencer ammutolito. Quando incontrava quella ragazza, lo assaliva un desiderio di sapere di più di lei, della sua storia, dei suoi sogni, e non sapeva da cosa provenisse tutto ciò. La aveva viste poche volte, ma quello era bastato per incuriosirlo. Era timido, anche troppo, e non sapeva come rapportarsi con lei. Forse la soluzione era più semplice di quanto pensasse.
Il giorno dopo, al seminario, Kailtyn ascoltò tutto quello che diceva Spencer sul suo lavoro. Si vedeva che era felice del suo lavoro, che lo appassionava davvero, nonostante le brutte cose che dovesse affrontare. Lui e la sua squadra avevano salvato molte vite, ed erano riusciti ad arrestare molti criminali. La ragazza era affascinata dal modo in cui l'agente Reid parlasse del suo lavoro, o forse era semplicemente affascinata da lui, ma non voleva ammetterlo. Alla fine del seminario Kailtlyn, senza nemmeno pensarci, si avvicinò a Spencer.
"Ciao."- gli disse timidamente.
"Ciao."- rispose il ragazzo, sorridendo.-"Sei mai stata allo Smithsonian?"-la ragazza rimase spiazzata da quella domanda improvvisa.
"Quando ero piccola, perchè?"
"Un mio vecchio collega, l'agente Gideon, ha conoscenze lì, e pensavo che se volessi, una volta, ci potremmo andare insieme. Magari di notte, potrebbe aprirlo solo per noi."-Kaitlyn rimase stupita da quella richiesta, che sembrava tanto un appuntamento. Spencer era stato molto gentile con lei, forse anche troppo.
"Mi piacerebbe molto."-rispose semplicemente Kailtyn.
"Ti chiamerò per organizzarci."
Era molto emozionata all'idea di andare allo Smithsonian, da sola, con Spencer, ma non aveva idea di quello che sarebbe successo nella vita dell'agente. Dopo pochi giorni, infatti, l'agente Reid e la sua squadra volarono a Las Vegas per risolvere un caso, ma qualcosa non andava. Spencer aveva incubi continuamente, e sapeva che la sua mente voleva dirgli qualcosa. Andò a trovare sua madre, ma non riuscì a completare il puzzle che si stava formando. Mancava un tassello: suo padre. Un padre che era stato assente nella vita di Reid e della madre, ma che lo aiutò a completare il quadro. Erano successe tante cose in due soli giorni nella sua città natale, e Spencer aveva bisogno di parlarne con qualcuno.
Ciao a tutti cari lettori! Questo capitolo è un po' concorto, per questo vorrei sapere se vi piace, magari ditemelo nei commenti! Ho varie idee sul continuo della storia, ma sicuramente continuerò a seguire gli avvenimenti dei vari episodi, ora stiamo intorno alla 4x06/07, come potete intuire dal finale, che spiegherò meglio nel prossimo capitolo.Grazie ancora per i voti, e mi raccomando, ditemi nei commenti se secondo voi devo migliorare qualcosa! Un bacio!
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The ones that got away.
FanfictionEntrò nella clinica in silenzio, osservando tutto quello che aveva accanto a lei. Si avvicinò alla scrivania, dove era seduto un uomo abbastanza anziano. "Salve. Chi è venuta a trovare?" "Spencer Reid."- disse, a bassa voce. ... "Lo sapete che i mem...