Still here we are.

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"Ed eccoci qui."-disse Spencer, alzandosi dalla panchina. Aveva citato a memoria la lettera che le aveva scritto, aveva passato quelle ore ricordandosi di ogni momento passato con Kaitlyn, dal loro primo incontro, all'ultima volta che avevano parlato. La loro storia era stata lunga, scandita da momenti molto importanti per entrambi, momenti divertenti e momenti tristi. Erano cresciuti, erano diventati persone diverse, sicuramente migliori. Ed ora erano lì, avevano trascorso tutte quelle ore seduti su una panchina, in silenzio, erano stati i loro cuori a parlare.

"Dobbiamo andare."-disse Kaitlyn, guardando negli occhi del ragazzo.Erano passati molti anni da quando si erano conosciuti, ma lui era sempre bellissimo. Il vento gli scuoteva i capelli, aveva infilato le mani in tasca e aveva iniziato a camminare, accanto alla donna. Era un paziente speciale per quella clinica, non essendo realmente malato: se accompagnato, poteva uscire, e chi lo veniva a visitare, ed era solo Kaitlyn, poteva rimanere tutto il tempo che voleva, ma Spencer non aveva mai richiesto niente di speciale, tranne quella volta. Kaitlyn si era chiesta perchè volesse stare con lei, perchè volesse uscire, ma non era riuscita a capire le sue motivazioni, anche se temeva il peggio. Spencer le aveva parlato ben poco durante le prime visite, si limitava a salutarla e a fissare il vuoto per tutto il tempo in cui lei era lì, ma con il passare dei mesi iniziò ad aprirsi: le chiese come stava, come andava il lavoro, come stavano i suoi genitori, ma non le aveva mai chiesto nulla sui suoi colleghi. Erano ancora un tasto dolente per lui, ed era meglio non parlarne. Per il resto, non parlavano molto: Kaitlyn gli raccontava del suo lavoro, che negli anni era rimasto lo stesso, e anche dei suoi genitori e del loro trasferimento a Washington. Lo andava a trovare ogni giorno, e ogni giorno cercava di raccontargli un po' più di sè, e cercava di capire un po' più di Spencer, ma non ci riusciva. Lui non diceva come stava, non esprimeva i suoi pensieri, si teneva tutto dentro, cosa che non aveva mai fatto. Era dura vederlo così inerme, ma lui stesso si era rinchiuso in quella clinica, e lei non poteva fare più di quello che già faceva, non poteva convincerlo a tornare a casa, doveva venire da lui l'iniziativa, almeno così le avevano detton gli psicologi che lo seguivano.

Appena tornati in clinica, Spencer spiazzò Kaitlyn con una domanda.

"Rimarresti a dormire qui, questa notte?"- Kaitlyn rimase di sasso, era stupita e felice. Era un grande passo da parte di Spencer, e non poteva far altro che accettare. Si allontanò per fare una chiamata e tornò nella camera del ragazzo.

"Prendi uno dei miei pigiami per questa notte, la cena io non la mangio, quindi prendila tu."-Kaitlyn ringraziò Spencer ed andò a cambiarsi. La cena non era molto invitante, ma Spencer non poteva non mangiare. Intanto che il ragazzo si cambiava, divise tutte le porzioni per due, e prese uno snack che aveva in borsa.

"Come ai vecchi tempi."-sussurrò Kaitlyn, quando Spencer uscì dal bagno. Il ragazzo sorrise, e iniziò a mangiare qualcosa, non molto, ma almeno non aveva lo stomaco vuoto.

Da bravo gentiluomo, Spencer fece dormire la donna sul letto e lui sulla brandina, nonostante Kaitlyn avesse insistito per il contrario. Prima di cadere in un profondo sonno, i due si misero a parlare.

"è stata dura stare senza di me?"-chiese Spencer, stendendosi sulle lenzuola. Kaitlyn cercò di non farsi prendere dall'emozione e rispose.

"Sì, non te lo nego. Mi sono trovata completamente sola, spaesata, non avevo nessuno accanto, non sapevo con chi confidarmi, con chi parlare, è una sensazione difficile da descrivere, ma mi mancavi immensamente."

"Penso di sapere cosa hai provato."-disse Spencer,sottovoce.

"Ho cercato di non pensarci, ma era inevitabile. I miei sono venuti a vivere in città per starmi vicino, al lavoro hanno perdonato tutte le mie giornate no, e solo così sono riuscita ad andare avanti."-Kaitlyn cercò lo sguardo di Spencer per capire la sua reazione, e aveva capito che era triste, e che anche lei era mancata a lui.

The ones that got away.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora