"Emily..."-sussurrò Kaitlyn, vedendo una donna mora di fronte a sè. Non poteva essere vero, la sua amica era morta. Probabilmente si era sbagliata, dopo aver pensato tanto a lei, aveva confuso quella donna con la sua amica. Si voltò verso la sala riunioni e sentì varie voci alzarsi, cercò di far finta di nulla ed aspettò. Il cuore le batteva forte e le gambe le tremavano, cercava di ricredersi, ma non poteva negare l'evidenza. Passarono dei minuti prima che JJ si avvicinasse alla ragazza e si mise seduta accanto a lei. Era tornata nell'unità, anche per catturare Ian Doyle.
"Qualche mese fa io e l'agente Hotchner abbiamo fatto una scelta difficile e dolorosa, ma lo abbiamo fatto solo per il bene della squadra e di Emily. L'operazione non è andata male, Emily non è morta, è ancora viva."-Kaitlyn non poteva credere alle parole della donna. Sentì un tonfo al cuore, gli occhi le si riempirono di lacrime. JJ si voltò e fece segno ad una donna di venire verso di lei. Era Emily, in carne ed ossa, viva. Kaitlyn, senza dire una parola, la abbracciò più forte che poteva, non poteva credere di avere l'amica lì con sè, la credeva morta, e invece era viva.
"Mi sei mancata tanto."-le sussurrò la donna.-"Dopo ti spiegherò tutto, ora devo andare."-Emily uscì dalla stanza per andare a interrogare Ian Doyle.
"Dove è Spencer?"- chiese Kaitlyn, dopo essersi ripresa. JJ non lo sapeva, così la ragazza andò a cercarlo, e lo trovò in bagno.
"Non potresti entrare qui."-disse Spencer, appoggiato al muro accanto allo specchio. Kaitlyn si fermò davanti a lui, senza dire una parola.-"La credevamo morta, abbiamo sofferto tutti, io ho passato mesi a piangere, e tu sai bene cosa ho passato. E ora spunta qui, viva, e tutto quel dolore è stato inutile. Dovrei fare i salti di gioia? Non ci riesco, mi dispiace. Sono arrabbiato con lei, con Hotch e soprattutto con JJ."
"Spencer."-Kaitlyn lo interruppe.-"Lei lo ha fatto per il vostro bene, per proteggervi. Doyle era a piede libero, avrebbe potuto uccidervi. Non ti dico di essere felice ora, ma non portarle rancore, cerca di capirla."-Spencer le teneva il muso, ma quando la ragazza le sorrise, lo fece anche lui e uscì dal bagno. Il caso si risolse, ma Doyle e la sua ex compagna morirono. Emily tornò nella squadra, e le cose tra lei e Spencer migliorarono.
Qualche mese dopo, Spencer si svegliò con un urlo.
"Buon compleanno!"- Kailtyn saltò sul letto e diede un bacio al ragazzo. Spencer si strofinò gli occhi e, quando li aprì, vide davanti a sè un cartellone con scritto "Buon compleanno Genietto trentenne!" Spencer compiva 30 anni, ma sembrava averne 7 di meno. Era un compleanno speciale, quindi Kaitlyn aveva deciso di fargli una sorpresa. I due si alzarono e andarono in cucina, dove la ragazza aveva preparato la colazione. Spencer non potè fare a meno di sorridere, era un gesto molto dolce. Si mise seduto e i due mangiarono i pancakes preparati da Kaitlyn, e una piccola torta, con sopra le candeline che Spencer soffiò.
"Nessuno ha mai fatto questo per me."-disse, sottovoce, Spencer. Era ancora assonnato, con i capelli scompigliati e gli occhi socchiusi, ma in quelle parole c'era il suo ringraziamento per tutto quello che la ragazza aveva fatto.
"Non è finita qui."-disse lei, ridendo. Prese una busta e la porse a Spencer. C'erano vari pacchetti, nel primo c'era una cravatta con delle formule matematiche, nel secondo il DVD di una delle stagioni di Doctor Who, la serie preferita da Spencer, e in un altro un pigiama.
"è una maglietta senza bottoni?"-chiese lui, sorpreso.
"Non ti ho mai visto con una maglietta, sempre in camicia!"-rispose Kaitlyn, ridendo. L'ultimo pacchetto era il più speciale, conteneva un libro.
"L'amore ai tempi del colera."-disse Spencer, leggendo il titolo stampato sulla copertina.
"Aprilo."- Kaitlyn sapeva che Spencer non leggeva libri d'amore, ma aveva una sorpresa in serbo per lui.
"La fiamma dell'amore mi ha colpito e brucio senza rimedio; lei è una spina piantata dentro di me, è parte di me ovunque io vada e ovunque lei si trovi."-Spencer lesse la citazione e si fermò a guardare la ragazza.-"Ci regalo questo libro da leggere insieme, per conoscerci meglio e capirci meglio."
"Dovrai andare più lento del solito."- disse Kaitlyn, facendo ridere Spencer.
"Grazie, di tutto."- il ragazzo le sorrise, e lei gli diede un bacio sulla guancia.
"Pronto a partire?"-chiese la ragazza. Quello stesso giorno i due sarebbero andati a Las Vegas, per trascorrere un weekend insieme, Spencer le avrebbe fatto visitare la sua città natale e le avrebbe fatto conoscere sua madre. Arrivarono in città il pomeriggio, grazie al fuso orario, ma Kaitlyn decise di far andare Spencer da solo quel pomeriggio, per fargli passare del tempo solo con la madre. Appena lo vide arrivare, Diana gli fece gli auguri e chiese della sua ragazza. Spencer le raccontò di lei, della sua giornata, e di quanto fosse felice. Trovava la madre molto bene, e le promise che sarebbe tornato il giorno dopo, con Kaitlyn.
Quando arrivò in albergo, trovò la ragazza sul letto, a vedere la tv.
"Ti dispiace se non usciamo questa sera? Ho un forte mal di testa."-disse Kaitlyn, spegnendo la televisione. Spencer annuì e si andò a mettere il pigiama nuovo di zecca.-"Stai benissimo.". la ragazza sorrise, la maglietta gli stava molto bene, nonostante fosse strano vedere Spencer vestito in quel modo.
"Solo JJ e Penelope mi hanno fatto gli auguri, mi hanno mandato un messaggio questa mattina."- disse Spencer, mettendosi sotto le coperte. Era molto dispiaciuto che i suoi colleghi si fossero dimenticati del suo compleanno, ma sapeva che gli sarebbe passata, probabilmente avevano altri pensieri per la testa.
"Mi dispiace."-sussurrò Kaitlyn, accarezzandogli il braccio.-"Sai, mi piacciono i tuoi muscoli!"- Spencer sorrise, sapeva di non essere muscoloso, ma la ragazza lo faceva sentire come l'uomo più bello del pianeta.
"A volte penso a Gideon, mi aveva consigliato di lasciare questo lavoro quando non avrei sentito più niente, e ho paura che questo stia per accadere."- Spencer si voltò per capire la reazione di Kaitlyn, che invece rimase serena.
"Cosa ti ferma?"-chiese.
"Ogni volta che salviamo qualcuno e che catturiamo un serial killer, capisco che vale la pena fale questo lavoro, e che non potrei fare altro."- si era risposto da solo. Aveva avuto dubbi molte volte, ma li aveva sempre lasciati stare. Con Kaitlyn riusciva sempre ad arrivare alla fine di ogni questione, riusciva a capirsi, e questa era la cosa di cui aveva più bisogno.
"Come ti immagini fra 5 anni?"-chiese Kaitlyn, all'improvviso.-"Stiamo insieme da un anno e non abbiamo parlato spesso di noi, o non ci siamo fermati un attimo a fare domande."- in quell'anno erano successe molte cose, JJ se ne era andata, i mal di testa di Spencer, la faccenda di Emily, la convivenza, e i due non avevano mai avuto un attimo per fermarsi e fare il punto. Spencer spesso era lontano, e quando era a Washington, stava insieme alla sua ragazza solo la sera, quando entrambi, stanchi, vedevano un film e si addormentavano. Spencer si rendeva conto della situazione, ma quella era sempre stata la sua vita, solo che aveva lei accanto, ma non gli pesava nulla. Per Kaitlyn, però, quello stile di vita era strano, avrebbe voluto passare più tempo con lui, parlare di più, raccontarsi, fare le cose che fanno tutte le coppie, ma non era possibile. Ci si stava abituando, doveva farlo, perchè amava Spencer e capiva che quello era il suo lavoro, non una sua scelta personale, quindi ogni momento in cui erano insieme e non dormivano, cercava di parlare con lui.
"Immagino di lavorare ancora all'FBI, la squadra è ancora unita ed è efficiente più che mai. Mi piacerebbe immaginarmi..."-Spencer sospirò.-"Padre. Vorrei avere dei figli."- Kaitlyn sorrise, conosceva Spencer, ma non le aveva mai detto queste cose.
"Saresti un buonissimo padre."-lo aveva visto con Henry, Emily le aveva raccontato di quel bambino, e lo poteva immaginare a cambiare pennolini e ad insegnare le formule matematiche ai suoi figli. Quelle immagini la fecero sorridere e le riempirono il cuore di tenerezza, Spencer teneva agli altri più che a se stesso, e con un figlio lo avrebbe fatto ancora di più. Kaitlyn poggiò la testa sulla spalla del ragazzo, che le accarezzava il braccio.
"Tu?"-chiese lui, curioso.
"Anche io vorrei avere dei bambini, e vorrei sposarmi, ma continuare a lavorare."-Spencer, dentro di sè, sorrise, pensando che una ragazza così lui l'aveva sempre sognata, era perfetta e lo faceva stare benissimo.
"Mi dispiace se non sono il ragazzo perfetto e che, dopo un anno, io sia ancora freddo e..."-Kaitlyn non lo lasciò continuare.
"Spencer, quante volte devo dirti che non devi nemmeno pensarle queste cose. Tu mi piaci così come sei, e in un anno sei cambiato tanto, sei un ragazzo splendido e mi doni tutto l'amore che possa desiderare. Non ho bisogno di regali o di baci appassionati per capire quello che provi per me, lo capisco dai piccoli gesti, come i tuoi messaggi quando sei lontano, o quando mi fai vedere un film che mi piace al posto della tua soap opera. Anche se non son o una profiler, so cosa pensi, e non ho bisogno di altro per star bene, tutto il resto accadrà al momento giusto, capito?"- Spencer annuì e la strinse forte a sè. Sapeva tante cose, era un genio, ma ci aveva messo un anno a capire come funzionava una relazione, e lo aveva capito solo grazie a lei. Aveva studiato il comportamento di tante donne, ma lei lo stupiva ogni giorno di più, non facendogli mai pesare i suoi comportamenti strani, e il fatto che la loro relazione fosse diversa da tutte le altre, non convenzionale. Pensava che un'altra ragazza lo avrebbe già lasciato, non vedendo da parte sua passione, ma Kaitlyn sapeva che quella passione per lei c'era, ma non aveva bisogno che lui gliela dimostrasse come poteva fare un altro ragazzo.
"Ti amo."-le sussurrò lui, con voce tremante. La strinse a sè più che poteva, sentiva il battito del suo cuore e il suo respiro. L'instinto e i cuore parlarono per lui: la baciò con tutta la passione che poteva, come lo aveva visto fare nei film, come aveva desiderato fare da tempo. Quando le loro labbra si staccarono, Kaitlyn lo guardò negli occhi e, senza parlare, Spencer capì che, anche quella notte, qualcosa era cambiato, che lui si stava sciogliendo sempre di più, che era l'amore di Kaitlyn a farlo diventare una persona migliore.Ciao a tutti! Spero che questo capitolo vi piaccia, è molto dolce,ma penso ci doveva stare un momento sdolcinato tra questi due eheh! Vorrei ringraziare la mia Simo che ha scelto il libro per me! Ti voglio bene ❤
Mando un bacio a tutti voi che mi seguite!
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The ones that got away.
FanfictieEntrò nella clinica in silenzio, osservando tutto quello che aveva accanto a lei. Si avvicinò alla scrivania, dove era seduto un uomo abbastanza anziano. "Salve. Chi è venuta a trovare?" "Spencer Reid."- disse, a bassa voce. ... "Lo sapete che i mem...