Emily.

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"Ti amo anche io."- Kaitlyn guardò Spencer negli occhi e lo abbracciò più forte che poteva, prima di dargli un bacio.-"E sarei molto felice di venire a vivere con te."- Era stata una decisione dettata dal cuore. Avrebbe voluto passare più tempo con Spencer, ogni momento disponibile, e quella era la soluzione ideale. Si dovevano ancora conoscere bene, ma a lei non importava, ne avrebbero avuto di tempo. Amava Spencer, e lui amava lei, non si sarebbe pentitadi questa scelta, che poteva sembrare affrettata.

Senza perdere troppo tempo, i due andarono a casa di Emily per darle la notizia. Era strana, sembrava turbata e con la testa tra le nuvole. Quando le dissero del trasferimento, accennò un sorriso e uscì di casa. I due erano preoccupati, ma pensavano a una discussione con la madre, nulla di più. Le cose di Kaitlyn non erano troppe, in una sola giornata riuscirono a mettere tutto negli scatoloni e portarlo a casa di Spencer. Il suo appartamento non era poi così grande, ma per i libri c'era sempre spazio, e anche per i vestiti. Kaitlyn si guardava intorno ed era felice. Stava accadendo tutto in fretta, ma non pensava di aver fatto una scelta stupida, sapeva che era quello il suo posto, accanto a lui. Nella vita bisogna rischiare, pensava. Solo nela tarda serata della domenica finirono di sistemare tutto.

"è tutto vero."-disse Kaitlyn, sedendosi sul letto. Spencer annuì, accarezzandole la spalla. Come la sera precedente, i due si cambiarono e andarono a dormire, insieme, erano stanchissimi. La mattina preso il telefono di Spencer squillò. Kaitlyn aprì gli occhi, ma sapeva che ci avrebbe dovuto fare l'abitudine. Il ragazzo cercò di fare piano, rispose e si andò a vestire per andare al lavoro.

"Nuovo caso?"-disse Kaitlyn, sbadigliando.

"Sì, ma qui a Washington. Ci vediamo questa sera."-Spencer le diede un bacio sulla fronte, prese la borsa e andò via.

Quel caso fu più duro del previsto, probabilmente il più duro vissuto dalla squadra. Furono dei giorni intensi, da dimenticare. L'SI uccideva famiglie, ma quando venne rovato il cadavere di una donna, tutto cambiò. Derek e Emily andarono sulla scena del crimine e la donna si sentì male, dopo tornarono alla sede dell'FBI e Emily sparì. Si scoprì che quella donna era una collega di Emily all'Interpol: la donna si era infiltrata, sotto copertura, in una cellula, e chi ora la stava cercando era il capo di quella cellula, pronto a tutto per scoprire la verità. Ian Doyle, era questo il suo nome, e aveva un figlio, Declan. Tutto questo glielo aveva detto JJ, richiamata dal suo incarico al Pentagono per aiutare la squadra. Emily aveva una relazione con Doyle, che voleva che fosse come una madre per suo figlio. Tra i documenti dell'Interpol, trovarono una foto del figlio di Doyle, con la sua tata, e una donna che teneva in mano una pistola: dalle unghie riconobbero Prentiss. Andarono tutti in quel magazzino abbandonato, a Boston, erano certi di trovarla lì, e fu così. Doyle la aveva trovata e la aveva torturata in quel magazzino, ma quando si accorse che era arrivata l'FBI, decise di scontrarsi con Emily, prese una pezzo di legno e lo infilò nel suo ventre. Doyle scappò, e Derek trovò Emily in una pozza di sangue. Le ripeteva di rimanere sveglia, di non lasciarlo solo, ma Emily chiuse gli occhi. Non era solo una collega per Derek, era anche un'amica, con cui scherzare quandi si voleva tralasciare la cupezza del loro lavoro, ma anche una persona su cui poter contare quando si aveva bisogno di aiuto. L'ambulanza arrivò poco dopo, e tutti i membri della squadra, con le loro macchine, la seguirono. Emily era già entrata in sala operatoria, così tutti andarono ad aspettare nella sala d'attesa. Le ore passavano, ma non si sapeva ancora nulla. Spencer si alzò ed andò fuori. Sapeva che non doveva farlo, era un vero e proprio caso in corso, ma non riusciva a stare calmo. Prese il telefono e chiamò Kaitlyn.

"Spencer, cosa è successo?"-chiese la ragazza, preoccupata vedendo la tarda ora.

"Questo caso riguardava Emily, ma lei non ce lo aveva detto. Un uomo l'ha torturata e ora siamo in ospedale, a Boston."

The ones that got away.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora