La confessione.

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Ho sempre odiato l'autunno. Ê piovoso e sporco. Le panchine sono piene di foglie e sono sempre umide a causa della pioggia. Odio la pioggia. E odio gli ombrelli. Non li uso mai e finisco sempre per essere coi capelli bagnati appiccicati alla faccia. Fa freddo e fa buio presto. Piove così forte in questo momento che il cielo è già oscurato nel primo pomeriggio. Non riesco nemmeno a vedere la mia auto nel parcheggio. Cammino piano come se ci fosse il sole più bello d'estate. Non servirebbe a niente correre via. Mi bagnerei comunque. Mi sento esausta, come se avessi corso tutta la vita e non fossi arrivata ancora da nessuna parte.
Ecco la macchina. Cazzo.. L'ho lasciata aperta e l'acqua è ovunque all'interno. Il sedile è completamente bagnato, tanto vale sedermi per terra. Chiudo la portiera e mi accascio vicino la ruota dell'auto. Ma che sto facendo? Che ci sto facendo qui? Ah già.. Sono venuta a parlare con Adrian, ma lui non mi ha fatto nemmeno parlare. Mi ha cacciata via. Ha urlato e si è fatto del male, ed io non sono lì affianco a lui a consolarlo. Abbraccio le mie gambe per rannicchiarmi e difendermi dal freddo. Poggio la fronte sulle ginocchia. È tutta colpa mia. Potevo sposare l'uomo che amavo e invece l'ho umiliato, gli ho spezzato il cuore e l'ho rifiutato. Non doveva andare così... Perché sono così sbagliata. Perché ho sempre paura che qualcuno possa farmi del male? È colpa mia. Stavolta è solo colpa mia. Mi scoppia la testa. Sto impazzendo. Gli occhi sono così pesanti che non riesco più ad aprirli. Forse sarebbe meglio non aprirli più.

Dove sono? Ho freddo. Questa non è la mia stanza. Questo profumo.. Da dove viene? Sono le lenzuola e il mio cuscino.. Dio.. Mi scoppia la testa. Non riesco ad aprire gli occhi. Conosco questo profumo..

"Hai la febbre."

Sollevo la testa dal cuscino ma è una tortura e la lascio cadere nuovamente indietro.

"A-Adrian... Dove sono? Che sta succedendo?"

"Ti hanno trovata svenuta nel parcheggio. Hai preso freddo e hai la febbre."

"Dove sono?"

"Sei nella mia camera. Ti ho tolto i vestiti bagnati. Tranquilla non ti ho toccata."

Adrian... Perché mi ha portata nella sua camera se non gli importa nulla di me?

"Adrian perché sono qui nel tuo letto?"

"Non è quello che stai pensando. Non è cambiato niente per me. L'avrei fatto per chiunque."

Oh.. Ok. Sono solo io la stupida. Devo andarmene.

"Dove stai andando? Non puoi alzarti!"

"Me ne vado. Mi dispiace averti causato tutto questo disturbo."

Mio dio gira tutto. Provo a mettere i piedi per terra ma barcollo appena tento di alzarmi. Adrian si avvicina per sorreggermi prendendomi per le braccia. È la prima volta che ci tocchiamo da tredici giorni ormai. È così vicino, e ha un odore così intenso.

"Mettiti a letto stupida! Non ti reggi neanche in piedi."

Ecco di nuovo il suo tono freddo e distaccato. Non ne posso più. Non sopporto più questa situazione.

"Sto bene. Mi serve solo un minuto e ti libero la stanza."

"Ti ho detto di rimanere a letto!"

"No. È meglio che io me ne vada subito.."

"Ma perché cazzo sei così testarda eh!"

"Voglio solo andarmene prima che tu possa cacciarmi ancora ok?!"

"Non ti sto cacciando! Ti ho detto che puoi rimanere!"

"Per quanto?! Per una notte? Così domani mattina puoi chiamarmi un taxi e cacciarmi via come una puttana!?"

Cosa pensa che ho dimenticato come mi ha cacciata dalla sua stanza la prima volta che sono stata qui dopo aver fatto sesso!?

Spalanca la bocca e sembra non credere a ciò che ho appena detto. Dio mi scoppia la testa. C'è un silenzio imbarazzante. Non me lo ricordo nemmeno cosa è uscito dalla mia bocca. Sto delirando. Non mi sento bene. Io sto per crollare di nuovo.

"Infilati in quel fottuto letto Lara!"

"No!"

Mi mette le mani sulle spalle. Che sta facendo? Il mio corpo rimbalza sul materasso. Non posso crederci! Mi ha spinta! Ma che fa? Mi sale addosso.. A-Adrian... Sento il suo profumo. Il suo respiro è caldo sulla mia pelle. I suoi occhi. I suoi splendidi occhioni verdi che mi fissano decisi.

"Tu ora rimani qui fin quando non ti è passata questa cazzo di febbre che ti fa dire solo merdate! Bada Lara. Non te lo sto chiedendo. Lo farai. Fine della discussione!"

"O-ok..."

Interrompe il nostro contatto appena gli faccio segno di aver capito. Si solleva dal mio corpo scavalcandolo e mettendosi affianco al mio. È accanto a me. È così vicino eppure sembra così lontano. Provo a voltare la testa verso di lui, ma appena se ne accorge gira il suo corpo completamente dandomi le spalle. Adrian... Mi viene da piangere e vorrei urlargli contro tutta la mia frustrazione, ma l'unica cosa che ne esce dalla mia bocca sorprende anche me.

"Quando ero una ragazzina il mio professore di matematica ha tentato di violentarmi durante una gita scolastica."

Vedo le sue spalle irrigidirsi. Si volta verso di me ma io mi volto a guardare il soffitto.

"L-Lara... Io.. Io non lo sapevo... Perché me non me ne hai mai parlato?! L'hai denunciato?"

"Non lo sa nessuno a parte Alex..."

"Cosa?! Lara dovevi denunciarlo!"

"Chi mi avrebbe creduto? Non c'erano segni di violenza.. E poi ero solo una cicciona... Io.. Ho provato a scappare ma lui mi ha schiacciato il viso contro il muro... E poi... E poi.. È stato tremendo..."

Lo vedo avvicinarsi di più al mio corpo. Mi accarezza dolcemente il viso e mi sento protetta e rassicurata.

"Lara... Se solo lo avessi saputo io... Io non ti avrei presa in modo così violento quando noi..."

"Adrian no! Ho adorato tutti i modi in cui abbiamo fatto l'amore! Sempre!"

Continua ad accarezzarmi ed è bellissimo. È lui a parlare ancora.

"È tutto sbagliato... Non doveva andare così..."

"Sono le stesse parole che hai usato quella notte.... Tu.."

"Non ero ubriaco... E non mi sono drogato... Ero solo.. Disperato."

"Adrian io.. Io ti amo.. Non ho mai avuto dubbi su questo, te lo giuro.."

Si stacca da me a queste parole. Non andare via...

"Forse non mi amavi abbastanza."

"No! Non è così! È solo che dopo quello che mi è successo sono sempre stata troppo insicura di me stessa. Ho sempre paura di tutto. Stavo con Alex solo perché non mi destabilizzava. Non pretendeva niente da me. Io mi sono appoggiata a lui perché era più facile assecondare la mia vita piuttosto che combattere per ciò che volevo veramente. Non era amore.. Te lo giuro Adrian.. Ti amo.."

Sospira ma non dice nulla. Rimane in silenzio a fissare i miei occhi e sembra alle prese con una battaglia interiore. È come se non mi credesse fino in fondo.
"Adrian...?
"Lara..."
"Adrian.. Vuoi sposarmi?"

AMAMI nonostante tutto...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora