Capitolo 4

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Lui era lì, di fronte al mio letto a frugare come se nulla fosse nella MIA valigia; non sapevo se essere inquietata per il fatto che era entrato senza neanche chiedere nella mia stanza, o per quello che avrebbe potuto sbirciare nella valigia che avevo lasciato perfettamente aperta sul letto.

Bella mossa Sam

Esitai prima di aprire bocca, la situazione era abbastanza imbarazzante dal momento che io ero solo in accappatoio e lui, forse, neanche si era accorto di me, quindi presi coraggio e mi schiarii rumorosamente la gola così da cercare di attirare l'attenzione.

- Posso sapere perché sei nella mia stanza e sbirci tra le mie cose? -
Mormorai stringendomi ancora una volta nell'accappatoio, il rossore sulle mie guance non poteva mancare, ma cercai di essere il più ferma possibile.

- Vorresti dire la mia stanza..e umh carine queste -
Ridacchiò lui con un perfetto ghigno stampato in faccia prendendo poi subito dopo in mano le mie mutandine in pizzo nere, e per la cronaca, erano il solito regalo della nonna.

Sgranai lievemente gli occhi, in quel momento volevo davvero scomparire e non vederlo mai più, ma per un momento non riuscivo neanche a formulare una frase, o meglio una parola.
Passarono alcuni secondi, quando finalmente, con una scrollata di spalle mi ricomposi velocemente e strappai in fretta le mutandine che aveva in mano il ragazzo.

- Questa é casa mia, e questa é la mia stanza.. e poi hai mai sentito parlare di privacy? -
Lo guardai con sguardo torvo per ció che stava facendo e dopo aver preso alcuni vestiti chiusi di fretta la valigia voltandomi poi verso di lui come poco prima aspettando una sua risposta, ma lo vidi sbuffare varie volte prima che aprisse bocca.

- Hei piccola calmati..non ho ucciso nessuno -
Mormora con tono di voce molto pacato mentre alza gli occhi al cielo e poi anche le braccia come per giustificarsi.

Alzai le sopracciglia, sorpresa dalla sua risposta che lo faceva apparire un totale menefreghista, e sicuramente lo era davvero.

- Senti Zack..Zan o come ti chiami, esci da qui e fammi vestire in santa pace, grazie -
Mormorai cercando di mantenere un tono tranquillo così che almeno l'avrebbe ascoltata senza fare troppe mosse come un bambino.

Sorrisi sorniona quando lo vidi uscire in silenzio dalla camera, anche se notevolmente scocciato.
Sbuffai lievemente ripensando al fatto che si era mostrato come un vero e proprio maleducato, scuoto la testa per scacciare i pensieri sul moro e dopo aver chiuso la porta a chiave per aver sicurezza che nessuno sarebbe potuto entrare, indossa un leggins e una semplice maglia blu a maniche corte abbastanza larga.

Ore 19:35

Sentivo le voci dei ragazzi risuonare in tutta casa, compresa quella di Chanel, stavano ridendo su un qualcosa che proprio lei aveva raccontato, mentre io ero rimasta in camera, sul letto con un libro tra le mani, praticamente il mio mondo.
Voltai lo sguardo sul cellulare che vibrò a causa dell'arrivo di un messaggio di Charlotte a cui risposi velocemente, e poi mi soffermai a guardare l'ora finché sentii qualcuno bussare alla porta e provare ad aprirla, ma con scarsi risultati essendo chiusa a chiave.

- Ecco ecco..-
Dissi alzando di poco la voce per far si che dall'altra parte della porta avrebbero potuto sentire, mi alzai dal letto poggiando il libro aperto su quest'ultimo e una volta arrivata di fronte la porta l'aprii trovandomi poi davanti Chanel con le mani sui fianchi.

- Hei tu, che ci fai chiusa in camera? Non vieni a mangiare la pizza con noi? -
Disse lei scrutandomi attentamente da capo a piedi.

- Scusa, ma credo rimarrò qui..ho un pó di mal di testa, se dormo é meglio -
Mi strinsi nelle spalle guardandola poi dispiaciuta, era brutto rifiutare ció che avevamo organizzato assieme, ma ció che mi serviva era proprio riposo e mi sarei fatta perdonare il giorno seguente.

La vidi accennare un sorriso e annuire comprensiva per poi darmi la buonanotte, girare le spalle e scendere le scale per tornare in salotto dai ragazzi che sicuramente la stavano aspettando.

-

23 Marzo

Mi svegliai di colpo a causa di un rumore che sembrava provenire dal piano di sotto, sospirai strofinandomi leggermente gli occhi e curiosa, ma anche un pó intimorita mi diressi fuori dall camera, sentii un altro rumore e capii che ció proveniva dalla cucina.
Con passo lento ci entrai, ma la scena che vi trovai non era esattamente nelle mie aspettative: Chanel era seduta sul tavolo con Harry tra le gambe e si stavano..baciando.

Mi bloccai sulla soglia della porta a fissarli con entrambe le sopracciglia alzate, la mia nuova amica non mi aveva parlato di tutto questo, anche se il giorno prima si erano mandati diverse occhiate quei due, ma ora era tutto chiaro e ció mi incuriosiva molto.

Feci un passo avanti e raccolsi varie cose da terra per poi posarle da dove erano cadute.

- Mi dispiace interrompervi, ma io vorrei mangiare.. -
Li guardai a braccia conserte, loro si staccarono guardandomi quasi spaesati e in fretta il riccio si allontanò dalla mora scompigliandosi i capelli.

- Oh si certo, é casa tua fai pure..io vado a cambiarmi -
Disse Harry uscendo frettolosamente dalla cucina dopo aver mandato un'occhiata a Chanel che venne poi ricambiata, e solo in quel momento mi accorsi che il ragazzo aveva solo dei boxer neri addosso.

- Hei non guardare troppo! -
Mi diede una spinta scherzosa la mora per poi ridacchiare, sembrava volesse sviare il discorso, ma io ero troppo curiosa.

- Perché non me l'hai detto? State bene insieme -
Gli sorrisi dolcemente, ed era la verità, anche se dovevano un pó contenersi in pubblico e si lascia scappare una risata ripensando a ció che aveva visto poco prima.

- Che cosa?! ..io e lui insieme? -
Scoppió in una fragorosa risata buttando la testa all'indietro e sbattendo le mani sulle cosce.
- Non stiamo insieme Sam..-
Continuó appena si riprese da quel momento di risata e io la guardai ancora più perplessa.

- Mi dici che siete amici, ma vi trovo a limonare sul tavolo della cucina..sono leggermente confusa -
Alzai gli occhi al cielo e scossi la testa piuttosto divertita, volevo sapere di più, e nonostante tutto apevo di essere una grande impicciona.

- Umh e va bene..siediti é una lunga storia -
Sospiró pesantemente lei e scese dal tavolo mettendosi poi seduta comodamente su una delle tante sedie.

Dopo essermi presa una tazza di caffé, fortunatamente già pronto, mi misi seduta accanto alla ragazza guardandola incuriosita.

- Bene, tieniti pronta..-
Inizió accennando una risata e inizió poi a raccontare la loro "storia"

My Everything ||Z.M.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora