Mi alzo in piedi.
Sospiro.
Se devo uscire,mi devo cambiare ed io i panni li ho nelle valige...
Sospiro.
<bene, Kate. Svuotiamo le valige> dico.
Fantastico.
Ora inizio a parlare anche da sola.
Prendo la prima valigia che contiene...
I panni invernali.
Prendo anche l'altra che immagino,siano i panni estivi.
La apro.
Infatti è così.
Siccome in questa città il clima è molto mite,metto tutti nella cabina armadio.
Li dividoin scuri e chiari.
In quelli da tutti i giorni,serate da discoteca e uscite classiche.
Metto tutte le giacche di jeans divise da quelle semplici...
Metto tutte le tute nell'angolo in fondo a sinistra, tutto quello che serve per correre a destra.
Divido le scarpe in scarpette,stivali e tacchi.
Questi ultime ne sono solo die paia,ma dettagli.
Metto tutte le borse negli scaffali in alto,mentre gli zaini in basso.
La mia cabina armadio è gigantesca,ed io ho solo portato pochi abiti,quindi mi conviene fare shopping.
Finalmente ho finito.
Mi butto di peso di nuovo sul letto e apro la playlist degli One Direction e parte No Control,cambio playlist.
Per quanto li ami,ora ho bisogno di altra musica.
Metto Stitches di Shawn Mendes.
Finisce la canzone.
Guardo l'ora: 5.02 p.m
Vado di nuovo nella cabina armadio e prendo: un jeans,maglia bianca dell'adidas e delle Super Star(foto).
Mi lascio i capelli li sciolti,tanto non serve legarli visto ciò che sto per fare.
Prendo il cellulare e compongo il numero di Michel.
<Hello> risponde.
<ehy...ti va di uscire? > chiedo.
<si...quando?> dice prontamente.
<ora>
<okay. Dove?> chiede.
<eum...ci vediamo al centro? Non so ancora dove abito...> balbetto.
Fa un urlo stridulo.
<si,vergogni! Non sapere dove abita la propria migliore amica..! Vergogna!
Mi sento indignata!> scherza.
Mi trattengo dalle risate.
<ih,mi scusi signorina. Cosa posso fare per farmi perdonare? > partecipo alla sua "recita ".
<offrendomi un gelato al cioccolato...anzi no! Ad un gusto a mio piacimento! Poi andremo al MecDonald e pagherai tu> dice fiera.
Ma è mai possibile che pensa sempre e solo al cibo?!
<ma pensi sempre al cibo?!> do voce ai miei pensieri.
<si,tesoro. Non sapevi che ci siamo sposati?> chiede.
Alzo gli occhi al cielo.
No,perché non mi hai invitata. Ora l'itindignata sono io.
Vorrei dirle.
Ma siccome s si sta facendo tardi,sorvolo.
<sisi,dai muiviti> dico staccando.
Scendo di fretta le scale e vado dritta in cucina.
Non c'è nessuno.
Vado nel salone,e li trovo mia zia,intenta a vedere una tenelovela.
<zia> la chiamo.
<si?> risponde guardando lo schermo.
<sai dov'é Lexy? > chiedo.
<si. É uscita con Jenna>
E non mi ha detto niente?
Ed io che volevo farla venire con me!
Pff...
<oh,okay> dico .
<io esco. Vado al centro > dico avviandomi alla porta.
<da sola?> chiede.
Scuoto la testa.
<no. Con un'amica >
<okay. Vai a piedi? Se vuoi ti accompagno> si offre.
<non preoccuparti. Di sicuro a piedi faccio prima> dico sorridendo.
Dopo le sue raccomandazioni,esco.
E menomale che sono i papà a farti il terzo grado!
Metto le cuffie e faaccio partiree Ginza ad alto volume.
Inizio ad incamminarmi.
Chiamo dinuovo Michel.
Non ci siamo date ancora un posto preciso.
<dimmi> risponde.
<vedi chr proprio all'entrata c'è una gelateria, ci vediamo là> arrivo al punto.
<oh,ti sri ricordata del mio gelato> alzo gli occhi al cielo.
Alzo gli occhi al cielo.
No.
<si> mento.
Stacco.
Faccio ripartire la musica.
Dopo cinque minuti sono davanti alla gelateria della mattina.
Mi siedo sul gradino d'entrata e aspetto.
L'avevo detto io che facevo prima a piedi.
Vedo arrivare Michel.
<scusami,c'era traffico> si giustifica.
Annuisco.
Allungo la mano con i soldi.
<tieni. Comprati il gelato> glieli consegno.
Annuisce e li prende.
La guardo sbalordita.
Ma...quindi era seria?!
<eri seria?> chiedo.
Alza le spalle.
<no,guarda. Scherzavo> dice entrando nel negozio.
Lei e il cibo.
Mi farà spendere tutti i soldi.
Esce con un gelato a quattro gusti: paanna,cioccolato,Kinder ed Oreo.
<tieni> mi da il resto.
<si...quaranta centesimi> borbotto.
<i tuoi amici?> chiede.
<te li presenterò domani> rispondo.
Annuisce.
<raccontami un pò di questa città> lecca il suo gelato.
Annuisco.
Inizio a raccontarle tutto.
<allora ci sono certe tradizioni...> mi tappa la bocca.
Ridacchia.
<intendo con la scuola e con i ragazzi. I loro modi di fare,i posti abituali,le persone...> spiega.
Ah.
<allora...io come sai,vivevo qui. Ma poi mi sono trasferita. Non ho smesso di venirci, anzi. Durante le vacanze estive ed invernali,
venivo a trovare mia cugina e i miei amici. Per quanto riguarda,non so come funziona nel liceo che frequenteremo,è un'avventura nuova anche per me. Poi per i ragazzi,c'è una cosa che devi sapere: amano dare soprannomi alla gente...> m' interrompe di nuovo.
<tu ce l'hai? > chiede.
Annuisco.
<e chi non ce l'ha?! > faccio una domanda retorica.
<comunque, si. È Pericolo. Quindi non ti spaventare quando mi chiamo così, è normale > continuo.
<solo i tuoi amici li affidano?> fa un'altra domanda.
Scuoto la testa.
<no,tutta la città. Esistono i soprannomi di poco conto e quelli di alto conto. Ad esempio: se una persona è molto conosciuta o famosa in questa città, avrà un soprannome di alto conto> spiego.
<tu lo sei?>
Annuisco.
<sfortunatamente, si. Solo la figlia e nipote degli imprenditori più conosciuti che ci sono stati e che ci sono qui> sospiro.
<perché "sfortunatamente"?> mima le virgolette all'ultima parola.
Faccio spallucce.
<sai che a me non piace stare al centro dell'attenzione. Poi la gente inizia a parlare di te ed inizia a voler sapere di tutto sulla tua vita> rispondo.
<ah> butta il rimanente del suo gelato.
Non posso far altro che pensare: che spreco di soldi...ma che me ne fotte!
<secondo te,sarà così anche per me?> chiede guardandomi curiosa.
Calcio un sassolino.
Annuisco convinta.
Scommetto che entro una settimana il cognome Sweat sarà il più conosciuto.
<tuo padre è un notaio molto noto> spiego gesticolando.
<e che soprannome mi daranno?>
Faccio segno di non saperlo.
<questo non lo so. Dipende dal tuo comportamento> dico,guardando una coppia passare di dianco a noi.
Luke.
È la prima cosa che penso.
Chissà come sarebbe staro se io non sarei partita,ed ora di sicuro,sarei tra le sue braccia.
Ma...Dio quanto mi maca!
Più dell'aria che respiro,se mi trovo sott'acqua.
Mi rimprovero mentalmente.
Devo smetterla di pensare a come sarebbe stato se io avrei scelto..,oppure se..,basta!
Ora quello che è fatto è fatto. Bisogna affrontare il futuro e vivere il presente.
<dal tuo comportamento? E scusami,ma...da quello che ho capito te lo affidano quando tu entri a far parte di questa città, e tu eri una bambina. Perché darti un soprannome del genere?> chiede.
Già...
Bella domanda.
Al ricordo ridacchio.
<dicono che spaventavo e picchiavo i bambini che volevano giocare con me,e mi cacciavo nei guai> rido.
Lei con me.
Fa per farmi un'altra domanda,ma la blocco.
<entriamo> le indico il negozio di parrucchiere.
Fa una faccia confusa.
<qui?> chiede.
Annuisco sorridendo.
E credo che sia il vero e il primo in quest'ultimo quarto d'ora.
<sbaglio o volevi cambiarti colore di capelli? E poi,io voglio cambiare del tutto i miei> dico.
<eh?> oddio è ancora più confusa.
Alzo gli occhi al cielo.
<entra e basta> la spingo all'interno.
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Rest Of Me#Wattys2016
Romance~CONTINUO DI QUANDO IN GIOCO C'É IL CUORE~ Per Kate ora tutto è molto più difficle. Non le piace l'idea di dover rimanere lì da solo il suo gemello in quella città dannata. Ma deve. Non sempre facciamo ciò che vorremmo. Ma sempre, siamo spiti da qua...