6-La nuova scuola

141 3 0
                                    

DUE MESI DOPO
<Drii> suona la sveglia.
Uffa di già?!
Sono già passati tre mesi da quando sono qui.
E me ne stupisco.
Il tempo è praticamente volato!
Scendo dal letto e come sempre,mi dirigo alla cabina armadio.
Prendo un jeans chiaro,un maglioncino rosa pesca che si ferma sopra l'ombelico (foto).
Ci abbino delle Super Star bianche.
Prendo anche l'intimo e vado in bagno.
Mi faccio una doccia, e quando esco mi asciugo il corpo.
Mille domande s'impossessano di me.
Come sarebbe stata la mia vita se avrei accettato di stare con Luke?
Staremo ancora insieme?
Lui mi pensa ancora?
Mi odierà per averlo rifiutato?
Ma poi...a cosa serve pensare al 'se...'
Ormai tutto è fatto!
Bisogna vivere il presente ed affrontare il futuro.
Penso a tutti questi mesi.
A quanto la mia vita sia diventata molto più serena srando qui.
Credo che questo piccolo cambiamento,mi abbia fatto bene.
Mi asciugo i capelli,ora viola con qualche sfumatura di rosa.

Mi asciugo i capelli,ora viola con qualche sfumatura di rosa

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Indosso i vestiti prescelti e mi trucco.
Eyliner,mascara e un pò di lucido sulle labbra.
Mi arriccio i capelli e sono pronta.
Esco fuori e busso alla camera di Lexy.
So che si sta frequentando co un ragazzo, ma non mi ha voluto dire chi.
Dopo un "avanti" entro.
<ehy> sorrido.
Si volta e sorride.
Noto che è ancora in pigiama.
<ma cosa fai? Facciamo tardi> continuo.
Annuisce.
<il fatto è che non so cosa mettere> sorride imbarazzata.
Sbuffo divertita.
<credevo avessi passato la fase "non so cosa mettere"> sorrido.
Ride.
<dai,aiutami!> m'implora.
Faccio finta di pensarci.
<mh...non so...> dico vaga.
Mi lancia un'occhiataccia.
<kate!> esclama lanciandomi un cuscino in piena faccia.
Rido.
Alzo le mani in segno di resa.
<okay,okay. Calma!> esclamo.
Entro nella sua cabina armadio e rovisto un pò.
Alla fine le prendo una gonna lunga fino al ginocchio nera ed una maglia rossa con il disegno di uno scheletro in nero.
<ecco a te> glieli consegno.
Mi sorride.
<sei la mia salvezza> dice, schioccandomi un bacio sulla guancia.
Si avvia alla porta del bagno.
<lo so> rispondo,per poi uscire e dirigermi al piano di sotto.
Ci sono la zia che prende il caffè e lo zio che legge il solito e noioso giornale.
<giorno > sorrido.
Abbiamo conversato molto in questi mesi.
Ormai sono come i miei genitori.
Loro si comportano come tale,ed io mi comporto come loro figlia.
<buon giorno. Pronta per la scuola?> mi chiede lo zio.
Alzo le spalle.
<mh...non proprio. Ma sono pronta a scoprire che razza di avventura è > rispondo prendendo un pò di caffè.
<sarà perfetto,vedrai> mi fa l'occhiolino la zia.
Sorrido.
<tanto conosci già alcune persone,no?> continua.
Annuisco.
scende anche Lexy con indosso i vestiti che le ho scelto.
Saluta anche lei.
<ragazze è meglio che andiate. Rischierete di fare ritardo già il primo giorno > dice lo zio.
Annuiamo.
Lexy prende una barretta al cioccolato ed usciamo.
<agitata?> chiede.
Scuoto la testa.
<calmissima> mento.
È ovvio che sono agitata.
Chi non lo sarebbe in una nuova scuola?!
<si,certo> sorride lei.
<Michel? > continua.
Entro in macchina.
Loro due hanno legato molto.
E devo ammettere che sono un pò gelosa.
<verrà in auto con la madre. Sai,anche per lei è un primo giorno di scuola> ironizzo.
Mette in moto e parte.
<lo so> dice.
Guardo la strada in completo silenzio.
È davvero strano non vedere le solite strade di Oxford...
E al dire il vero,non mi mancano.
Quella città è piena di brutti ricordi.
Ricordi che non vorrei ricordare,ma che purtroppo sono presenti nella mia mente.
<che fai? Non scendi?> mi riporta con la testa in macchina,Lexy.
Solo ora mi rendo conto che siamo arrivate.
<oh,si. Certo> dico aprendo la portiera.
Dinanzi a me si presenta un grande edificio rosso con qualche schizzo marrone e un cortile enorme.
È tutto verde!
Fuori ci sono dei gruppi di ragazzi:
Chi fuma,chi parla,chi ripete standdo sull'erba,chi si bacia,chi si...picchia?
Wow,già di prima mattina!
Davvero wow.
Mi aggiusto lo zaino in spalla,e seguo Lexy all'entrata.
Sento dei bisbigli.
Ci sono persone che addirittura indicano.
Cazzo volete?!
Vorrei urlare.
Ma mi limito a fare la persona educata.
<ma chi è? > <sarà nuova> <ma non è Pericolo> <sarà una parente di Lexy>.
Sento bisbigliare.
Sbuffo infastidita.
Saliamo dei piccoli scalini per poi varcare la soglia di una porta fatta di plastica dura.
Quando entro vedo subito uno spazio immenso con mille corridoi.
Mi sa che mi ci vorrà un pò di tempo per ricordare le "strade".
<vieni. Andiamo in segreteria. Dobbiamo presentare il modulo d'iscrizione, e devi prendere l'orario dei corsi che hai scelto> mi dice Lexy,andando dritto.
Annuisco.
Ma poi mi ricordo che è di spalle e non mi può vedere.
<si,okay>mormoro guardandomi intorno.
Ci sono molti studenti e molti armadietti.
Davvero bello...
Anche qui i bisbigli non mancano.
Lexy si ferma davanti una porta giallo ocra.
Bussa e dopo un "avanti",apre la porta.
Mi fa segno di entrare,mentre lei resta fuori.
<le serve qualcosa?> chiede una donna con gli occhi verde bottiglia e capelli neri.
Ha degli occhiali abbassati leggermente,sul naso.
Annuisco.
<si...sono...sono nuova. Mi chiamo Kate Valentine> balbetto.
Si volta e digita qualcosa al computer.
Mi guarda si nuovo.
Mi sento quasi in soggezione sotto al suo sguardo indagatore.
<si. Mi dia il modulo d'iscrizione, così potrò darle il foglio dei vostri orari> dice sorridendo.
Menomale.
Non è una perfettina del cazzo.
Annuisco e glielo consegno.
Lo prende e lo posa in un cassetto dietro di lei.
Solo ora mi accorgo di quello che ho attorno.
Dei muri marroncino acceso,con un'immimponente biblioteca/libreria marrone caldo,due scrivanie del medesimo colore con sopra dei computer e carte.
Dietro ci sono delle cassettiere con delle lettere sopra,per ognuno.
Nei lati ci sono delle stampanti nere.
<signorina...ecco a lei> mi distrae la donna.
Sorrido imbarazzata.
<grazie e arrivederci> saluto per poi uscire.
Lexy appoggiata al muro con un cappuccino in mano,mi sorride.
<allora?> chiede.
Sorrido anch'io.
<tutto bene> rispondo.
Guarda il cellulare e sgrana gli occhi.
<oddio! Tra pochi minuti avrò biologia! Quella maledetta classe si trova all'altro lato della scuola! Devo andare!> esclama prendendo il suo zaino da terra, e correndo via.
Facendo così, ha rovesciato il cappuccino sulla camicia di un ragazzo che non si è neanche preoccupata di scusare.
Ma grazie!
Torna subito indietro.
<chi hai alla prima ora?> parla così velocemente che faccio fatica a capirla.
Guardo il foglio,questa volta sono io a sgramare gli occhi.
<matematica> ma la mia suona più come una domanda.
Chi razza di sano di mente mettrebbe matematica alla prima ora?!
E per giunta di lunedì!
Lei ride.
<bhe...allora imbocca al lupo> dice andando dinuovo via.
<crepi> le urlo,ma non sono sicura mi abbia sentito.
Cammino dritto,non sapendo dove andare.
Ecco lo schifo di cambiare scuola.
Cammino in un corridoio stretto e lungo.
<Pericolo?! > sento chiamarmi.
Mi volto confusa, e i miei occhi s'illuminano.
<Dylan!> esclamo di rimando.
Le corro incontro e le salto praticamente addosso.
Rimaniamo abbracciati pre qualche minuto.
<oddio che bello rivederti!> esclama staccandosi.
Sorrido raggiante.
<anche per me! Dio,mi sei mancato!> le do un bacio sulla guancia.
Mi mette un braccio sulle spalle.
<già... che hai alla prima ora?> chiede sorridendo.
Il suo sorriso è magnifico.
Ma mai quanto quello di Luke e le sue fossette.
Cosa c'entra ora Luke?
Bha.
<matematica> dico schifata.
<chi mai metterebbe matematica alla prima ora?!> continuo scazzata.
Ride lui.
<il preside di questa scuola> continua a ridere.
Faccio una smorfia.
<lo odio già > dico stringendo i pugni.
Mi ha rovinato il primo giorno di scuola, e non solo!
Anche tutti i prossimi lunedì!
Ride,di nuovo.
<non credo> dice.
Lo guardo confusa.
<perché? > chiedo curiosa.
Cosa ne sa lui?
Se mi sta sul culo sto vecchio?
Oppure è talmente vecchio da ...da...da non fare qualcosa?!
Ma fermi tutti....
<lo conosci già > risponde.
Lo guardo perplessa.
<e chi è? E perché non lo so?> chiedo.
Mi fa l'occhiolino .
<presto lo scoprirai> dice.
<comunque... sei fortunata perchè anche io ho matematica? > continua.
Faccio un sospiro di sollievo.
<menomale! Non sarò sola con degli sconosciuti!> sorrido.
Ricsmbia il sorriso.
Non mi è mai piaciuto trovarmi in una stanza dove non conosco nessuno.
<oh,ma non ci sarò solo io! Ci sono anche Jenna,Tamara e Tylor> dice sorridendo.
Secondo me ha dovuto subire qualche trauma.
Insomma...non è possibile sorridere sempre in neanche un quarto d'ora!
Ricambio comunque il sorriso.
<mi fai da giuda vero?> chiedo.
<per cosa?> chiede curioso.
<per la scuola. Insomma, non posso perdermi sempre! Chissà come mai ti ho incontrato > rispindo sospirando.
Guardo il corridoio,che mano mano si svuota.
I suoi occhi s'illuminano.
<ma certo!> dice.
Si ferma davanti ad un'aula con ancora la porta aperta.
Entriamo.
Quindi è questa l'aula di matematica....mh,bene.
Me lo devo appuntare.
Vedo Jenna seduta al suo posto.
La raggiungo.
<ehy> la saluto.
Alza lo sguardo dal cellulare e mi sorride.
<ciao! Anche tu qui?> mi chiede.
Annuisco.
<purtroppo... > sussurro,ma dalla sua risata deduco che mi abbia sentito.
Mu sento tirare per un braccio.
<ma che cazzo?!> esclamo.
Vedo che è Taylor con Tamara e Dylan dietro.
<ma sei scemo?! Ovvio che lo sei!> ripeto la frase di sempre.
Okay...sto impazzendo.
<ciao!> esclama come se niente fosse,abbracciandomi.
Rido e ricambio l'abbraccio.
Con lui puoi fare e dire quello che vuoi... non se la prende.
Si,lo so.
Questa frase è piena di doppi sensi.
Saluto anche Tamara.
<com'è il prof?> chiedo, leggendo sul foglio degli orari che è un'uomo.
Si chiama: Aleandro Alexander.
<il prof di questa materia?> chiede Jenna.
Annuisco.
<bene. Il professor Aleandro Alexander: è alto,magro e ha i capelli grigi brizzolati.
Occhi sempre grigi,quanto il metallo. È molto severo; non parla mai se non per fare l'appello, spiegare e chiamarti alla lavagna. Quando combini qualche cazzata lui non ti rimprovera,si limita a fissare negli occhi con sguardo agghiacciante da farti traumatizzare> spiega Tamara.
Rimango allibita.
È possibile essere così?!
A quanto pare si!
<wow... davvero normale> ironizzo.
Loro ridono.
Probabilmente,per la mia espressione.
Anzi,è così.
<e questo non è tutto! Gli altri sono peggio!> esclama Taylor.
Non faccio in tempo a rispondere,che entra il prof.
Ci sediamo agli ultimi banchi.
Mi siedo vicino a Tamara.
Davanti a noi ci sono Dylan e Taylor.
Mentre alla fila accanto alla mia,c'è Jenna con un'altra ragazza.
Il prof inizia a far l'appello.
<Kate Valentine> dice con voce roca e profonda,dopo pochi minuti.
Alzo la mano.
<si alzi> ordina.
Lo faccio,ed ho tutti gli occhi addosso.
Non m'intimidiscono.
Ne ho pssate di peggio.
<mi chiamo Kate Valentine e vemgo da Oxford. Ho diciotto anni,e non sono mai stata bocciata> dico annoiata,precendendo il professore con il solito 'presentati'.
Mi guarda facendo un ghigno.
<bene. Il vostro soprannome?> chiede fissandomi.
Distolgo lo sguardo.
Fa davvero paura!
<Pericolo > rispondo.
Lo guardo e mi fissa a bocca spalancata.
Cos'è?!
Le fa paura?
Ad un tipo come lui non potrebbe mai fare paura soltanto una cosa del genere!
<la figlia di Joseph Valentine?!> esclama.
Lo guardo confusa.
<lo conosce?> chiedo.
<eccome!> esclama scrivendo qualcosa.
La lezione incomincia in completo silenzio.

Rest Of Me#Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora