Capitolo 7

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Ad Harry vennero i brividi per la schiena, e Draco impallidì più di quanto era già la sua pelle lattea.

I due rivali si guardarono negli occhi, e ben si notava l'astio che cresceva, tutti nella stanza li osservavano.

Hermione anche.

Ron era preoccupato per Harry.
Però i-in fondo, non si sarebbero mai picchiati a Pozioni, vero? VERO?

Alla fine entrambi voltarono lo sguardo altrove, volendo invece osservare i compagni di casata. Pansy guardava dispiaciuta Draco, Theo e Blaise invece si erano scambiati uno sguardo d'intesa, e assieme ne mandarono un'altra a Draco.
Che Potter gli piacesse o meno, Draco si scaldava parecchio in compagnia del Grifondoro, e dall' ultima volta era mancato poco che li espellessero.

Draco annuì impercettibilmente. Entrambi i ragazzi poi si voltarono ancora, e senza dire una sola parola, si misero nel tavolo vuoto che Piton aveva appena assegnato loro.

Si respirava aria carica di tensione, e se Piton non avesse richiamato l'attenzione degli studenti, molto probabilmente tutti sarebbero rimasti a fissare la coppia, cercando di assistere in prima persona ad un'altra lite.
Beh, c'era da capirli, sempre meglio che ascoltare Piton parlare...

Harry e Draco erano l'uno accanto all'altro. Nessuno dei due parlava. Erano tesi.
Non erano mai stati l'uno così vicino al secondo senza parlarsi, senza scambiarsi insulti, senza stuzzicarsi o picchiarsi.
Era strano.

Draco sentiva il cuore correre veloce come un fulmine. Lo sentiva irrequieto, e implorò se stesso di calmarsi.
Che aveva da sudare? Perché era così imbarazzato?
Semplice, non sapeva che fare, e la vicinanza di Potter non aiutava. Per niente.

Era meglio iniziare pozioni. Sì sì molto meglio pozioni. Iniziò a sminuzzare il corno di unicorno, ignorando il fatto che le fette fossero troppo grandi.

Intanto Harry era in palla.
Come cavolo si faceva già sta maledetta pozione?
Il bello era che lo sapeva, fino a trenta secondi prima sapeva perfettamente i passaggi -pff perfettamente, talmente perfetto da far esplodere il calderone-. Era una pozione semplicissima, insomma!
Ma adesso aveva un vuoto di memoria. -si, si, Harry, ci credono tutti,-
E non sapeva spiegarsi perché fosse tanto nervoso. Aveva così tanta paura che Malfoy lo sfottesse perché non sapeva fare una pozione?
Malfoy lo sfotteva sempre per le pozioni che faceva, e Piton pure!
Si sentiva nervoso, inspiegabile, ma era proprio così. Mentirsi non serviva a migliorare la situazione.

«...Potter» però c'era da dire che molto probabilmente ne avrebbe dovuto parlare con qualcuno.
Chiunque.
Si sentiva confuso.
Lui non era una persona che capiva i messaggi del corpo. Una sua fortuna era quindi avere Hermione.
Oppure avrebbe potuto solo ignorare il tutto.

E in più doveva ancora andare a chiarirsi con Malfoy.
Lo stesso Malfoy che era al suo fianco.
Lo stesso con cui adesso non riusciva a parlare.

«...Potter...» che poi se ci pensava era davvero ingiusto! Perché sempre lui doveva essere punito? Perché tutte queste sfortune una dopo l'altra capitavano sempre e solo da anni.
Perché diamine quando c'era di mezzo una punizione per lui, c'entrava pure Malfoy?
Semplice, non lo sopportava. E Malfoy non sopportava lui. E che succede quando due si odiano? Litigano. Sempli-

Il suo sguardo andò velocemente verso il viso di Malfoy. Questi era concentrato, con lo sguardo fisso sulle mani e sul coltello.

Le mani... Piuttosto LA mano del serpeverde, che si era delicatamente poggiata alla sua.
Ed il contrasto non era poi così tanto evidente. Anche se, con un certo orgoglio, era comunque più scuro lui di pelle.
Pelle? Perché pensava alle pelli?

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