Capitolo 11

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(La foto su l'ho fatta io, ve piasa? u.u)

Harry scosse la testa, dopo i pensieri, prima l'azione.

Malfoy era immobile, questo voleva dire che aveva tempo.
Una caduta del genere doveva per forza aver portato a qualche frattura, dato che il suo braccio non era del tutto sano. Serviva un rimedio per le fratture, ma non semplice, non per fratture lievi...

Madama Chips gliel'aveva detta la formula per le pozioni, in caso ne avesse dovuto aver bisogno -visto il gran numero di volte che era stato nella sua infermeria- ma non aveva nulla con cui avrebbe potuto distillarne una. E poi lui faceva schifo a pozioni, mentre se la cavava con gli incantesimi.

Incantesimi...
Harry si sfregò le meningi con gesti tesi. Non poteva dimenticarsene proprio ora! Non adesso che gli serviva!

Hermione gliel'aveva ripetuta più e più volte per ogni evenienza, ma la ragazza non era lì, c'era Harry in quella stanza buia, e doveva darsi una mossa.

Più ci pensava, più la testa girava e si rifiutava di lavorare. Provò quindi a ricordarsi le parole di Hermione in quel suo discorso lungo mezza eternità, ma non era stato granché atten-

BRACHIUM EMENDO! Porca merda, era Brachium Emendo! Adesso si ricordava!

Harry presto prese la bacchetta di Draco alla sua sinistra -probabilmente caduta nell'impatto-. Doveva tenere la bacchetta del biondo in una mano facendosi luce, ed usare la sua per riuscire a guarirlo.

Passò delicatamente una mano sul braccio del biondo, e non fu troppo sorpreso nel capire che era rotto, e conciato piuttosto male. Ad Harry un altro brivido lo interruppe. Colpa sua, tutta colpa sua.
Dopo i sensi di colpa. Agire per poter riuscire.

Accarezzò di nuovo il braccio, e dopo un sospiro, puntò la bacchetta nel punto più critico che aveva sentito. Brachium Emendo era un incantesimo potente e difficile, ed anche se non l'avevano ancora studiato, non era difficile immaginare che per riuscire a portarlo a termine correttamente ci si dovesse con concentrare in modo da non pensare a niente altro che la guarigione stessa. Nessun pensiero, solo il vuoto di chi sa agire.
Doveva togliere dalla testa ogni pensiero.

«Brachium Emendo» sussurrò il moro, con decisione ed un incredibile controllo di sé. Non era stato facile non pensare a niente, ma, sorprendentemente, nemmeno poi così difficile.

Riconobbe dopo poco il familiare rumore di ossa che si riassemblano, e seppe così di essere riuscito adeguatamente. La bacchetta che illuminava non poté evitare, comunque, di rivelare il viso del biondo, che si torceva di dolore in un primo momento. Harry ricordava benissimo il dolore che provocava, ed infatti una smorfia gli crebbe involontariamente.
Non poteva però fermarsi ora, era sicuro che non fosse l'unica frattura, quella.

Doveva ragionare per bene, non poteva tralasciare aspetti importanti. Che avrebbe fatto Hermione?

Se fosse stato Hermione avrebbe ragionato su quali altri potevano essere punti dolenti.

Harry guardò l'altro ragazzo intensamente, per poi avere l'intuizione. Probabilmente le costole dovevano aver subito danni, dato che avevano attutito e subito la caduta di Harry in parte, e probabilmente questo era anche il motivo per il quale Draco non faceva respiri profondi nel sonno.

Harry così carezzò anche il petto del ragazzo, ma la camicia intralciava parecchio, e confondeva. Harry sospirò a fondo.
Se voleva sentire dove c'erano le fratture doveva toglierla.
Merlino, Malfoy lo avrebbe ammazzato, Ron lo avrebbe ammazzato, lui si sarebbe ammazzato.
Poi scosse la testa, e si diede dello stupido cento volte. Pensieri così futili non lo avrebbero fermato.

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