Capitolo 13

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N.A. questo capitolo saranno i feels ragassuole, preparate i fazzolettini.

Harry raggelò sul posto, occhi fissi in quelli dell'altro. Rossi. Occhi rossi.
Un lungo brivido lo percorse, freddo, insopportabile. Quello non poteva... Quello non era... Oddio...

Harry strinse le mani a pugno, ma la presa di "Draco" era forte e decisa, ed Harry non rispondeva pienamente al suo corpo. L'altro ghignò, e lì Harry non ci vide più. L'istinto -forse- da Grifondoro prese il comando, e smise di far funzionare il cervello.

Draco guaì dal male quando il ginocchio del moro entrò in collisione con le sue parti basse. La presa sui polsi cedette, e Harry ebbe le mani libere.
Draco alzò la testa, messo in realtà piegato in due, con il viso rosso pomodoro e le mani sul punto dolente.
Ma fu un male, perché appena Harry vide di nuovo quegli occhi rossi, uscì di senno, e un pugno sulla mandibola colpì violentemente il biondo.
Draco cadde così di schiena contro il freddo e duro pavimento, dopo aver di nuovo soffocato un urlo.

Draco posò poi una mano sulla mandibola, ma scricchiolò dolorosamente, e fu costretto a dover sputare del sangue.
L'altra era ancora poggiata sul pacco, e non seppe decidere cosa facesse più male.

Harry lo guardò mentre si divincolava, e si muoveva a caso sul pavimento, guidato dal dolore pungente. O almeno, così poteva immaginare. Diamine, pure le sue nocche facevano un male cane.

«TU-» Draco provò ad urlargli contro, ma si interruppe dopo un secondo.
Respirò dal naso, ma non avrebbe rinunciato.

«COGLIONE DI MERD- DI MER- DA!» gemette poi il biondo, Harry si riscosse immediatamente, accigliandosi. Ma che cazzo?
Non era Voldemort. O forse non più. Insomma, che stava succedendo?

«ma-»

«MA UN CA- CAZZO IDIOTA, MA CHE TI É SALTATO IN MENTE? SEI UN CRETINO!» gridò Draco, mettendosi lentamente a sedere, ora che cominciava ad andare meglio. Come non detto, altro bruciore là. Draco prese velocemente la bacchetta, e proseguì guarendo meccanicamente la mascella col solito -e sfortunatamente familiare- epismendo.

Lì Harry esplose.

«IO CRETINO?! SEI TU, RAZZA DI BABBUINO, CHE MI HAI FATTO PRENDERE UN COLPO! MA CHE TI É VENUTO IN MENTE?!» gridò di rimando Harry, mentre metteva minacciosamente un piede in avanti, avvicinandosi all'altro. Harry prese d'impulso la bacchetta, ma dopo aver annullato lumos, non fu di nuovo buio pesto. Senza un reale motivo in realtà.

Draco indietreggiò di poco, sempre seduto.

«TE CHE TI É PRESO! MI HAI DATO UN PUGNO IMBECILLE DI UN GRIFONDORO!» ribatté Draco.

Harry era fumante di rabbia, e dato che avanzava -ed il biondo indietreggiava di conseguenza- Draco si trovò presto al muro pure lui.

«SECONDO TE PERCHÉ?! TE STAI PROPRIO MALE MALFOY!! CHE CAZZO DI PROBLEMI HAI? PERCHÉ  GLI OCCHI ROSSI, BASTARDO?!» gridò di nuovo Harry, e, porca merda, era da un bel po' che non si arrabbiava così tanto. Non che non si arrabbiasse già parecchio con Draco, ma ormai entrambi conoscevano i livelli dei loro litigi, e questo, cazzo, questo urlava "pericolo".
Il moro sentì gli occhi più carichi, e fece che stringere i denti ed indurire la mascella. Si controllò alla perfezione e abbastanza in tempo, però sembrava che quel groppo non volesse andarsene, davvero.

Draco sbatté velocemente le palpebre, chiedendosi velocemente che diamine avesse fatto di tanto male, ma Harry sembrava seriamente provato, quindi sì, in ogni caso era un coglione.

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