Capitolo 10

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La porta si rivelò essere non proprio appagante. Harry dopo aver girato il pomello era riuscito a vedere che contenesse, ma era solo nero. Davvero, la porta si apriva e conteneva il buio più totale.

Prese la bacchetta velocemente e la impugnò saldamente. Pensò che forse sarebbe dovuto comunque stare attento. Guardò ancora una volta davanti a sé, ma ancora diede l'idea di essere solo un'innocua ombra senza un vero padrone.
«Lumos» sussurrò. Dove arrivava la luce l'ombra spariva. Normale, più che normale.
Fece che spegnere la bacchetta e la rimise in una tasca.

Harry si accigliò, non sapendo bene che aspettarsi, in realtà.
Era surreale che finisse così lo scherzo, non era da Fred e George concludere senza la sorpresa delle sorprese, quella conclusiva, quella migliore delle altre.
Non ammise che ciò quindi, lo lasciò con l'amaro in bocca. Aveva sperato-
Beh, non sapeva che avesse sperato, in fondo doveva lavorare e finire in fretta... Ma sarebbe stato bello scoprire qualcos'altro particolare che ignorava del mondo magico. Sì insomma, qualcosa che lo impressionasse come al primo anno, quando tutto quello che lo circondava gli era nuovo ed affascinante.

Ma vabbe, si vede che fosse proprio quello il motivo per cui l'avevano abbandonato in un libro... Forse era uno scherzo riuscito male, un vecchio incantesimo di cui tutti se n'erano dimenticati, o comunque qualcosa che non valeva così tanto da meritare di essere ripreso.

Sì, infondo aveva senso.

Eppure qualcosa sembrava dire ad Harry di toccare quel nero. Sembrava interessante... Poteva esserlo... Perché non toccarlo? Che male avrebbe potuto fare? Era solo un colore dopo tutto...

Ed un'altra parte gli diceva di non farlo. Aveva perso già abbastanza tempo e se non avesse finito prima di Malfoy gli sarebbe rimasta anche la parte ovest da pulire. Tanto aveva visto coi suoi occhi che non era niente di ché, appurarlo anche col tatto che sarebbe servito?

Ma era intrigante... Speciale... Sembrava interessante... Secondo lui sarebbe semplicemente bastato toccarlo... Che costava provare?

Tanto un secondo in più o uno in meno non sarebbe cambiato.

Quindi Harry avvicinò la mano e toccò la parte nera.

Era- era semplicemente un'ombra. Anche dalla parte del tatto. Sempre uguale.
Una semplice ombra, il muro c'era ancora dietro... Si diede mille volte dello scem- UN MOMENTO.

Harry impallidì subito quando si rese conto che in realtà non lo era affatto. Infatti divenne presto solida- più liquida in realtà, ma non come una bevanda, gelatinosa, vischiosa, come la pozione venuta male a lezione...
Ora iniziava ad avvolgersi alla sua mano, e dava l'impressione di essere una sostanza vischiosa... Il movimento ricordava tremendamente tanto delle braccia che si aggrappavano a tutto pur di continuare ad avanzare. Ed il pensiero mandò una scarica d'avvertimento ad Harry. Doveva togliersi di lì.

, ed anche subito.

Ad Harry vennero dapprima i brividi, e quindi decise di darsi una mossa e di ascoltarsi una buona volta!
Cercò di torglierla di lì.
Solo che più tirava la mano, più questa veniva ironicamente portata dentro la sostanza. Provò quindi a ruotare la mano, provò a scuoterla, provò a spostare il braccio intero, provò anche stare fermo, ma non servì a nulla. Qualcosa gli prese i piedi ed i ginocchi, e scendendo con lo sguardo non fu sorpreso -bensì inorridito- di vedere che non poteva più contare su di loro.
Un silenzioso, ma irritante fischio uscì dalla sostanza quando scoppiò una bolla che si era formata sulla superficie.

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