Parla del diavolo e spuntano le corna.
Una domenica mattina di inizio novembre, mentre aiutavo mia madre a fare i servizi, mi arrivò un messaggio su whatsapp da un numero che non avevo salvato:
<Ciao Ana sono Nicola, volevo chiederti se potresti inviarmi la foto del tuo salone per capire se mi ricordo di essere venuto a casa tua questa estate>
Si ho dimenticato di dirvi che lui lo conoscevo già da prima che io entrassi nella comitiva.
In pratica il mio televisore si ruppe e mio padre chiamò il suo elettricista di fiducia affinché portasse un nuovo televisore. Quando arrivò però, fu un ragazzo a portarcelo.
Questo è tutto.Qualche sera dopo la prima volta che ci siamo conosciuti, gli ho raccontato questo episodio e lui mi disse che non si ricordava niente di tutto ciò, un pò ci rimasi male perché per l'ennesima volta passai inosservata. Quando lessi il messaggio capì subito che voleva "attaccare bottone" e io gli diedi corda per vedere fino a che punto arrivasse.
<Sì certo un attimo>
Gli invio la foto e subito dopo risponde.
<Aaaah si certo ora ricordo, come ho fatto a dimenticarmi del tuo bel faccino timido>Ok ci stava spudoratamente provando e il fatto che improvvisamente si fosse ricordato di quell'episodio, puzzava un pò.
Da quel momento iniziò a inviarmi sempre messaggi, per lo più stupidi e di cattivo gusto.
Una cosa l'avevo capita.
La nostra "amicizia" sarebbe stata un continuo battibeccare perché non andavamo minimamente d'accordo.Beh lui era un anno più grande di me, ma vi assicuro che questo risultava solo sull'anagrafe, in realtà ne aveva più o meno quattordici per la sua dannata immaturità maschile.
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Tutto accade per caso
RomanceNon credo nella solita frase "e vissero tutti felici e contenti" perché di felicità c'è n'è ben poca nella vita. Credo nell'amore in cui ci si litiga, ci si riempie di parolacce, ci si tiene testa ma che si faccia pace facendo l'amore. Anastasia e...