17° capitolo

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Questa sera la mia amica Marika è venuta fino a casa e mi ha praticamente obbligata ad uscire con lei e con il resto del gruppo, tra cui anche Pasquale.
Il suo amoroso.

La loro storia è molto complicata in quanto sono tre anni che è un continuo tira e molla.

Ma nonostante tutto, sono ancora qua.

Ad amarsi più di prima e allo stesso tempo farsi del male a vicenda.

Mentre la lasciai parlare con mia madre, mi andai a fare una doccia fredda.

Una volta uscita dal bagno misi l'accappatoio e andai in camera a vestirmi.

Dato che eravamo ai principi di agosto e faceva un caldo da morire, decisi di mettermi un pantaloncino di jeans a vita alta, una canotta bianca infilata dentro e dei sandali bianchi alla schiava.

Mi feci una coda alta e mi truccai solo gli occhi, dato che ero abbronzata non avevo bisogno di truccare anche il viso.

Misi il profumo acquolina e una borsetta a tracollo color panna.

"Andiamooo" urlo all'orecchio di Marika presa alla sprovvista.
"Ma che sei scema? C'era bisogno di urlare" dice mettendosi un dito nell'orecchio.
Solo ora mi accorgo che ha un succhiotto.
"Guarda guarda, e questo cosa sarebbe? dico toccando col dito l'opera sul collo.
Immediatamente prende il foulard dalla borsa e lo indossa, dato che ha anche lei la coda e si vede tutto.
"N-niente. Non so di cosa tu stia parlando" dice balbettando.
"Ma dai, è praticamente palese che sia un succhiotto e so anche chi sarebbe l'autore" dico ridendo

"Pasquale ti ha fatto un succhiotto, Pasquale ti ha fatto un succhiotto" urlo.
Lei mi tappa la bocca e dice
"Si ok è stato lui ma non dirlo a nessuno. Gli altri ancora non sanno che ci frequentiamo di nuovo" dice facendo le virgolette.

Passo il pollice e l'indice sulla bocca come per chiudere una cerniera.

"Muta come un pesce" dico mettendo anche la mano destra sul cuore.

Per fortuna mia madre in quel momento era sul balcone a parlare al telefono con mio fratello Michele che vive a Firenze con la sua famiglia, credo che non abbia sentito nulla dato che Marika ha parlato talmente a bassa voce che per capirla dovevo leggerle il labiale.

Quando ci incontrammo con il resto del gruppo, non sapevo della presenza di Nicola.
Ero felicissima.

Stavo per andargli incontro quando lo vedo abbracciarsi in un modo troppo, ma troppo affettuoso con Rossella.

Lei è di Padova ed è la cugina di due nostre amiche del gruppo, Alessia e Barbara, che viene a trovarci ogni estate.

Mi è sempre stata simpatica ma in questo preciso istante la odio così tanto, che per non combinare guai vado a salutare gli altri, evitando sia lei che Nicola.

"Senti Ana devo parlarti" dice prendomi in disparte e lasciare gli altri un pò più avanti.
"Dimmi Michele".
"È un mese da quando ti ho conosciuta. Da quando sei venuta in tavernetta a sentirmi suonare la batteria e da quel giorno ti penso sempre. Credo di essermi innamorato di te. Quindi vorrei chiederti, vuoi essere la mia ragazza?" dice tutto d'un fiato.

Resto senza parole.
Non me la sarei mai aspettata.
Non ho mai notato atteggiamenti strani di lui nei miei confronti, forse a causa della sua timidezza.

Riesco a dire soltanto "mi dispiace ma credo che qualcun'altra ti meriti più di me" dico abbozzando un piccolo sorriso.
"Quindi mi stai rifiutando?" dice alzando la voce.
"Ehi stai calmino ma se vuoi interpretarlo così allora si, ti sto rifiutando"
"Non accadrà perché da ora sei mia" dice prendendomi per un braccio e sbattermi contro il muro.

Si sta avvicinando con le sue sporche labbra alle mie quando di colpo lo vedo indietreggiare.

Dietro di lui c'è Nicola che lo tiene ancora per le spalle.

"Che cavolo stavi facendo?" gli urla in faccia.
"E a te cosa interessa? Non è mica la tua ragazza" dice strafottente.
"No non lo è. Ma tu sei un semplice coglione che non serve a niente su questa terra, quindi vai altrove anziché disturbare la gente che nemmeno ti piscia".

Ok ha usato parole abbastanza pesanti, ma tutto questo per difendermi.

Ancora non me ne capacito.

Michele alza le braccia e dice "Ok amico la lascio stare ma se sei in astinenza non prendertela con gli altri e vai a puttane" dice allontanandosi.
Nicola sta per tirargli un pugno da dietro ma lo blocco con un braccio tirandolo verso di me.

"Che voleva?"
"Si è dichiarato"
"E?"
"E cosa?"
"Cosa gli hai detto?"
"Che non mi merita"
"Per fortuna" dice tirando un sospiro di sollievo.
"Perchè?"
"Perchè non avrei mai accettato vederti bac..vederti con quel coglione"
"Geloso"? dico incrociando le braccia.
"Macchè, è solo uno stupido e dato che più o meno so qual è il tuo prototipo di ragazzo, l'ho allontanato" dice un pò imbarazzato.
"Ah si? E quale sarebbe?" dico con uno sguardo di sfida.
"Alto, moro, bello, muscoloso, stronzo, dolce, coccolone..." lo fermo.
"Ok ok ci hai azzeccato" dico mettendogli una mano sulla bocca.
"Ti ho visto molto affiatato con Rossella" dico in imbarazzo.
"Si è un'altra delle mie conquiste" dice soddisfatto.
"Ah"
"Gelosa?"
"Macchè, ero solo curiosa" dici innocentemente.
"Si si come no"
"Andiamo dagli altri?" continua a dire
"Si dai".

Mi mette una mano sulla spalla e raggiungiamo tutti in gelateria a prenderci un gelato.

Ciao a tutte, volevo soltanto dirvi che la foto del capitolo è reale.
Quella sinistra sono io.
Inoltre vorrei appunto fare pubblicità al suo libro "Se non è amore allora cos'è?" di FedeGioiaSilvestre.
Buona lettura.
Un bacio.
Anastasia 💋

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