8° capitolo

32 1 0
                                    

Una domenica di gennaio ci fu il compleanno di un mio amico, ovviamente faceva parte della comitiva.

Dato che nessuno poteva darmi un passaggio fino a casa del festeggiato perché avevo i tacchi, chiesi a Nicola di venirmi a prendere.

Anche se stava a piedi mi sono accontentata, avevo bisogno di un appoggio.
Non se lo fece ripetere due volte e mi venne a prendere.

Appena uscii dal portone lo vidi vestito tutto elegante, cosa rara.

Mi guardò dalla testa ai piedi per un pò e io gli chiesi "Vuoi farmi da cavaliere o devi restare lì impalato ancora per molto?".
"S-si solo per questa sera però"
"Ma ci vuole chi ti rivuole come cavaliere" sbottai. Lui si incupì e si girò. "Dai Nico scusa, stavo solo scherzando" gli corro dietro ma non riesco a raggiungerlo con questi tacchi.

"Scusami ho sbagliato, non lo dirò più. Per favore" lui di scatto si gira e inciampai per poi sbattere contro di lui, per fortuna mi prese subito e solo in quel momento mi accorgo che le nostre mani erano intrecciate.

Una scarica di brividi invase tutto il mio corpo e credo che stessa cosa accadde a lui.

Infatti passammo vari minuti in quella posizione.

L'unica cosa che ci fece riprendere dallo stato di trance fu il suono di un clacson.

Eh già, siamo fermi in mezzo alla strada.

Ci accostiamo e lui mi offre il suo braccio.

Accetto subito la proposta perché davvero non riesco più a stare in piedi e ci avviamo.

Per tutto il tragitto non ho fatto altro che fermarmi e lamentarmi dei piedi e ho giurato che sarei andata dal sindaco per far aggiustare queste dannate strade.

Sono piene di fossi.

Menomale che Nicola mi ha sopportata insieme alle mie lamentele!!

______________________________________________

Arrivati alla festa si inizia subito a ballare e io ovviamente vado in pista con il resto del gruppo.

Inizio a ballare come una squilibrata anche con persone mai viste, eh menomale che non ho bevuto.

Con la coda dell'occhio vedo Nicola ballare con una ragazza e sinceramente, mi da fastidio.

Lui avrebbe dovuto essere il mio cavaliere per tutta la serata e invece se la spassa con le altre.

Dopo un pò decido di andarmi a sedere e bere un pò d'acqua.

Sono stanchissima, talmente tanto che non mi accorgo che Nicola si è appena seduto affianco a me.

"Ma che? Mi hai fatto spaventare" dico mettendomi una mano sol cuore. Lui ride. Parte un lento. "Vuoi ballare con me?" chiede. "Ehm d'accordo".

Ho ancora il cellulare in mano, ma non riesco a metterlo in borsa perché Nicola mi ha praticamente trascinata in pista.

Come pensavo il mio amato I-Phone cade a terra e si rompe metà schermo.

Menomale che il touch funziona.
"Ana scusa, mi dispiace tanto. Te ne ricompro uno nuovo" si davvero in colpa.

"Ehi nico siamo a una festa non a un funerale, cosa può fregarmi del cellulare? L'importante è che funzioni" lo rassicuro mettendo entrambe le mani sulle sue spalle.

Lui si irriggidisce inizialmente ma poi si rilassa.
Infatti iniziamo a ballare come se non fosse successo nulla.

La festa finalmente è finita e non vedo l'ora di tornare a casa.

Per mia fortuna riesco a trovare una passaggio e appena mi infilo nel letto mi ritrovo a sorridere.

Questa sera Nicola aveva uno strano luccichio negli occhi, stessa cosa era per me. Forse sarà stata quella strana scossa che abbiamo sentito appena le nostre mani si intrecciarono? Chi lo sa!

Fatto sta che sta iniziando veramente a piacermi.

Purtroppo.
Ahimè.
Perché?

Tutto accade per casoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora