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Non posso che ringraziarvi del supporto, di tutte le visualizzazioni, i commenti e le stelline che avete lasciato a questa storia. Non posso negare che in realtà da Wattpad mi aspettassi un po' di più, ma forse se non si spamma all'infinito disturbando altri utenti e scrittori che come me cercano semplicemente di fare il loro lavoro al meglio non si può avere successo. Tuttavia, ringrazio i miei pochi lettori MA BUONI, che fortunatamente ho ottenuto senza rompere le palle a nessuno. :) Grazie per essermi stata vicino in questa storia, a qualcuno di voi ho perfino promesso un continuo che è già in corso d'opera. Sperando di ritrovarvi qui (SE VOLETE TUTTE LE NOVITA' CONVIENE SEGUIRMI SIA QUI CHE NELLA MIA PAGINA FACEBOOK CHIAMATA "LA VOCE DI DAM") per seguirmi ancora. Siamo giunti alla fine, questo è l'ultimo capitolo. Spero apprezzerete l'assonanza col prologo-non è stato affatto facile scrivere gli ultimi passaggi! :S
Un abbraccio grande, xoxo
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Venti minuti.
Quei due numerini verdi sul display digitale del mio cellulare mi stavano strozzando. Più avanzavano, più il tempo diminuiva, più l'aria mi si bloccava in gola e non riuscivo a respirare. Avevo la sensazione di sentire i polmoni completamente svuotati, ridotti a due sacche flosce e sgonfie che giacevano contro le scapole mentre me ne stavo distesa sul letto, un tronco pesante e immobile contro la morbidezza del materasso.
Sospirai, una mossa quasi dolorosa per i miei polmoni.
La sera prima ero lì, a far festa con tante persone e tacendo su ciò che sarebbe successo da lì a poche ore; lì, in fibrillazione per ciò che mi aspettava, felice ed entusiasta della piega che avrebbe preso la mia vita; tutto era diverso, finché il tempo che avevi a disposizione prima del cambiamento radicale che ti avrebbe spinto via da tutto e da tutti quelli che avevano riempito la tua vita fino a quel momento non era davvero poco, ma quando le ore si riducevano in minuti e i minuti in secondi, l'adrenalina scompariva improvvisamente, la felicità anche, e i punti interrogativi falciavano le gambe all'eccitazione, ridendo di gusto.
Tutto era finito, "lì" era diventato "qui", il ristorante aveva lasciato posto alle pareti di camera mia e l'aria si era fatta improvvisamente più rarefatta, pesante, quasi assente.
Avevo scalciato via i tacchi, tirato giù la zip di quel vestito meraviglioso, consapevole del fatto che forse quella sarebbe stata la prima e l'ultima notte in cui avrei potuto indossarlo, l'avevo lasciato scivolare sul pavimento e mi ero guardata allo specchio.
Domani sarai la stessa ragazza, avrai le stesse gambe, la stessa pelle...
Mi ero infilata sotto la doccia, avevo districato quell'intruglio con cui la parrucchiera mi aveva acconciato i capelli e avevo lasciato che lacca e gel si sciogliessero sotto il getto dell'acqua bollente e il sapone.
Poi, tornata in camera mia, avevo notato che qualcosa di strano pendeva da sotto il cassone di legno della finestra, così mi ero avvicinata con aria furtiva – sperando non fosse una trappola in stile "mamma sospettosa" che ormai non faceva che perseguitarmi – e avevo cercato di capire di cosa si trattasse.
Avevo spostato la tenda con così tanta lentezza che se qualcuno avesse potuto osservarmi da fuori avrebbe detto che avevo paura che qualcosa mi scoppiasse in piena faccia; un foglio ripiegato con cura pendeva per metà dal davanzale, il peso di un cuore di ceramica dipinto di rosso lo teneva saldo al legno.
Dopo aver dato un'ultima occhiata ed essermi accertata che non si trattasse di una presa in giro, mi ero chiusa a chiave in camera ed avevo dispiegato quel foglio con così tanta veemenza da sembrare questione di vita o di morte."Se hai trovato questo foglio significa che sono un fottuto genio e che ho indovinato il punto esatto in cui saresti andata a guardare prima di metterti a letto. Se invece non l'hai trovato, significa che domani tutto accadrà all'improvviso e che non potrai fare nulla per prepararti, il che non esclude una buona percentuale di probabilità che tu mi mandi al diavolo e continui la tua vita senza di me, ma in quel caso stai pure tranquilla: non ti giudicherò.
Okay, sto straparlando... E' solo che sono emozionata, un po' triste perché non posso essere lì con te stasera, ma ti posso assicurare che anche se il mio corpo non è lì al tuo fianco, il mio cuore è molto più vicino di quanto credi. A proposito, che stronza priva di tatto... Auguri, tesoro mio. Spero non ti vengano i capelli bianchi prima del tempo, potrei decidere di lasciarti per una cosa simile!
Ovviamente, sto scherzando. E sì, non ti lascerò solo perché hai i capelli bianchi. No, neanche per altri stupidi motivi.
Ho indovinato ogni cosa che mi avresti chiesto se fossi stata lì con te?
So che hai paura, probabilmente dopo questa lettera ne avrai anche di più, ma è giusto che io ti dica ciò che ho deciso di fare per andare via. So anche che erano decisioni che avremmo dovuto prendere insieme, magari guardandoci negli occhi, ma ho provato a chiamarti sette volte e il tuo telefono è praticamente irraggiungibile, quindi ho dedotto che tua madre deve averlo ancora nascosto e ho fatto tutto da sola. Spero che questo non ti faccia incazzare più del dovuto...
Ti passo a prendere domani pomeriggio con l'auto di John alle quattro, prepara tutto ciò che ti serve senza scrupoli.
P.S: Dana mi ha inviato alcune foto della serata. Inutile dirti che eri bellissima.
Ti amo."
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Give me your hands and save me
RomanceAlly era un uccellino chiuso in gabbia che sbatteva le ali frenetico, smanioso di uscir fuori e godersi i raggi del sole e l'aria fresca sulle piume. Avrebbe tanto voluto possedere le chiavi della sua gabbia, ma nessuno, tranne sua madre, le aveva i...