2. One dance baby

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«Ragazzi!» Sentii dire da qualcuno. Riuscii ad aprire gli occhi, nonostante il sonno che avessi, e per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva.
Davanti a me si trovavano Olivia e un tipo, che sembrava quasi un modello.
«Tesoro mio..» Disse lei, venendo verso di me, stringendomi in un abbraccio, nonostante fossi sull'amaca.
Tanto per controllare, mi girai, e trovai mio fratello con la faccia spiaccicata al tessuto dell'amaca, mentre respirava con la bocca aperta. Sorrisi, «Non ho potuto non farvi una foto.» continuò mia sorella. «Mandamela!» Dissi io, alzandomi cautamente e buttandomi tra le sue braccia con fare delicato.
Ci staccammo dall'abbraccio, mentre io cercavo sempre di trattenere le lacrime, e il 'modello' si presentò. «Cameron Dallas, piacere.» abbracciai anche lui in segno d'affetto.

«Vengo a salutarti meglio a cena magari, ora mi sembri troppo assonnata, e poi ora devo andare via per forza ok?» mia sorella mi lasciò un bacio sulla guancia, mentre Cameron, mi salutò con un grandissimo sorriso, wow. Andai a cercare il mio cellulare da qualche parte e lo trovai sul tavolo della cucina. Affianco al mio si trovava quello di Blake, che continuava a suonare. Sullo schermo apparse la scritta "mini rowland" e fui indecisa se rispondere o no.
Alla fine accettai la chiamata, «Pronto?» chiesi con ancora la voce impastata dal sonno. «Abigail?» chiese qualcuno, e riconobbi subito la voce di Brandon, ma per essere sicura chiesi lo stesso chi fosse. «Si. Tu saresti?» chiesi cercando di non risultare antipatica. Sentii vari mormorii dall'altro lato del telefono e poi finalmente mi rispose, «Sono Brandon, tuo fratello è in casa?» Chiese frettoloso. «No, sta dormendo. Al massimo lo sveglio e te lo passo.» Allusi io. Lui mi precedette subito, «No no, stiamo arrivando.» disse, e mi riattaccò in faccia.

Me ne fregai altamente del loro arrivo, e nonostante fossi in pantaloncini corti, maglietta a maniche corte e capelli raccolti alla cazzo di cane, andai fuori in giardino a sdraiarmi su una sdraio, cazzeggiando con il cellulare.
Dopo cinque minuti mi stufai di non fare niente e rientrai in casa, leggermente più accaldata di prima, dato che fuori si moriva dal caldo.
Andai diretta a versarmi un bicchiere di latte, ma suonarono il campanello. Così andai ad aprire la porta, e due ragazzi si presentarono alla mia porta. Riconobbi Brandon, e l'altro se non mi sbagliavo era Hunter. Continuavano a fissarmi e mi chiesi se avessi qualche macchia nei vestiti. Improvvisamente realizzai che ero ancora in pantaloncini, e con la maglia attillata. Sentii il sangue affievolirsi sulle mie guance, e sperai non commentassero quella situazione. «T-tuo fratello è-è in casa?» Balbettò Brandon, grattandosi la nuca dall'imbarazzo. Io annuii, «è in balcone.» lui annuii e corse verso il piano di sopra.

Rimasi sola con Hunter che non la smetteva di fissare le mie due amichette, e feci il possibile per non incontrare il suo sguardo. Entrò anche lui in casa e superandomi, mi sfiorò il braccio. Sarebbe potuta sembrare una cosa assolutamente banale, ma per un nano secondo ho fantasticato su quanto fosse liscia la sua pelle, cazzo.
Lasciai perdere quei pensieri definiti da me osceni, e ritornai a fare quello che stavo facendo prima, cioè cercare di versarmi del dannato latte in un bicchiere.

Nel mentre andavo diretta verso il frigorifero, Hunter fece partire la canzone di Drake che adoravo con tutta me stessa. Cominciai a canticchiarla mentre versavo il latte nel bicchiere.
«I need a one dance got a Hennessy in my hand, one more time 'fore I go, higher powers taking a hold.» cominciai anche a improvvisare un mini balletto con lui, che non smetteva di sorridere come un ebete. D'improvviso, Blake e Brandon fecero irruzione in salotto e ci guardarono entusiasti. Si unirono a noi, e come se fosse indispensabile utilizzarono qualunque social network esistente e postarono video fatti sul momento ovunque.

Mi stufai e ripresi a bere il mio latte, ma rischiai di farlo schizzare in faccia agli altri quando Hunter si mise a twerkare meglio di me, woah.
Non potei fare a meno di fargli anche io un video e postarlo su Twitter, quando una marea di notifiche impossessarono il mio cellulare. Lasciai perdere e lo posai sulla credenza.

[...]

I ragazzi erano a fare il bagno, al mare, mentre io ero rimasta a prendere il sole, a pancia in giù. Erano andati un po' lontanucci da me, così io potevo tenere il reggiseno slacciato tranquillamente. Avevo la musica a tutto volume di Luke Christopher, quando alcune gocce d'acqua entrarono a contatto con la mia schiena provocandomi brividi su tutto il corpo. Feci per girarmi ma mi ricordai di avere il reggiseno slacciato e prima ancora di muovermi delle mani si posarono sul mio culo. Lì mi girai, tenendomi stretto l'asciugamano sui seni e scoprii si trattasse di quel pervertito di Hunter.
Lui mi fece l'occhiolino e io gli lanciai un occhiata di fuoco. «Provaci di nuovo e ti rincorro finché non ti tiro uno scappellotto.» dissi seria. Lui mi guardò con aria di sfida e rifece la palpatina al mio sedere. Strabuzzai gli occhi fuori dalle orbite e tenendomi l'asciugamano, mi alzai scattando verso di lui. Lui scattò come una molla, e io lo rincorsi cercando di essere più veloce di lui. Ero sul punto di raggiungerlo quando si fermò improvvisamente, attirandomi a lui e abbracciandomi da dietro. «Sai che scherzo, ma se vuoi ti concedo lo scappellotto, meglio se me lo dai un'altra parte.» disse sorridendo come un bambino di 5 anni. Gli diedi uno schiaffetto sul braccio e mi lasciai trasportare da una risata liberatoria, sempre tra le sue braccia.

Dangerous love.         H.R.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora