15. F*cking problem

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Hunter's pov

Quella testa di minchia non mi voleva ascoltare, era talmente testarda che manco suo fratello riusciva a farla ragionare, dio!
Era da ore che mi stavo sforzando di trovare un modo per farmi perdonare o perlomeno di farmi ascoltare, ma nemmeno Gesù Cristo e la madonna assunta in cielo riuscivano a trovare una soluzione.
Maledetta Lucy e quel momento in cui mi si è buttata addosso.
Ma la colpa è anche mia, dato che non mi sono spostato subito. Non so cosa mi fosse preso, ma mi aveva preso alla sprovvista ed ero talmente abituato ai baci di Abigail che mi ci volle un po' per realizzare che non era lei.
Abigail pensava di essere la vittima della situazione, ma anche io ci stavo di merda, non uscivo quasi più dalla mia camera se non per andare a pisciare, diavolo che vita di merda.

Blake's pov

Vedere le condizioni in cui era mia sorella, faceva rattristire anche me, ma non ero l'unico, anche Brandon stava male per suo fratello.
Il mio migliore amico e mia sorella, si può dire che stavano soffrendo, e avrei fatto di tutto pur di vederli sorridere di nuovo. È vero che posso sembrare senza cuore, ma alle persone a cui tengo, voglio il meglio, e quando in questione c'è qualcuno della mia famiglia faccio di tutto pur che siano felici.

«Cosa facciamo amico..» disse Brandon, passandosi una mano tra i capelli spettinati. «Giuro, non ho in mente un cazzo.» dissi, strofinandomi gli occhi, leggermente nervoso.
«E se.. Se mandiamo Hunter in camera tua e poi per far andare anche Abigail.. Ci inventiamo una scusa sul momento, e poi li chiudiamo dentro finché non chiariscono?» sparò Brandon. Ci poteva anche stare, ma cosa avremmo potuto dire ad Abigail per farla andare in camera mia senza sospettare nulla?
«Gli diciamo se.. Se può andare in camera, dicendo che ho dimenticato il cellulare e non ho voglia di andare a prenderlo.» Sparai a cazzo io, buttando le braccia dietro la testa.
Lui annuii, e mi diede il cinque «Bella amico, siamo troppo intelligenti.»

[...]

Era ora di mettere il via al nostro piano, così feci l'occhiolino a Brandon.
Hunter era già in camera mia, anche perché lui non vedeva l'ora di chiarire con mia sorella, che in questo momento era spaparanzata sul divano a guardare Dance Moms.
Che vita demmerda, se la passa a guardare quel programma inutile.
«Ab, andresti a prendermi il cellulare in camera?» chiesi con un tono normale, anzi, annoiato, per render la cosa ancora più reale.
Lei si girò verso di me, e non mi calcolò più di tanto dato che si girò dall'altra parte immediatamente. «Daiii..» cantilenai io. Lei sbuffò e si alzò, con una voglia pari a zero. Cristo, quanta voglia di vivere che ha quella ragazza.

Abigail's pov

Dio aveva donato due paia di gambe ha quell'idiota, perché non poteva usarle? Trascinai le mie gambe su per le scale, e appena misi piede dentro camera sua, venni spinta all'interno per poi veder la porta sbattere e chiudersi a chiave. Ma che cazz? Mi girai quasi spaventata e mi ritrovai Hunter, proprio davanti a me, seduto nel letto con lo sguardo che passava per tutto il mio corpo.
«Che cazzo fate?» Urlai io, sbattendo le mani contro la porta. «Giuro che la butto giù.» Sbraitai contro la porta, ma di risposta ricevetti solamente uno sbuffo. «Finché non chiarirete, non vi apriremo la porta.» sentii la voce di Brandon, quel bastardo.

Li mandai a fanculo mentalmente, ed ebbi quasi paura a girarmi.
Dentro alla stanza regnava un silenzio tombale, perlomeno c'era tutta la luce del sole che riempiva la stanza. La finestra! Mi passò per la mente di uscire da lì ma mi diedi subito della stupida, perché a meno che volessi rischiare di cadere e rompermi qualche costola era meglio stare al proprio posto.
Non mi girai, rimasi girata verso la porta, ma una scarica di brividi mi invase quando sentii una delle sue mani poggiarsi sulla parte scoperta della mia pancia.
Per un millisecondo rimasi immobile, letteralmente paralizzata, ma ritirai subito la sua mano, buttandola all'aria.
Quel pezzo di merda doveva soffrire, soffrire da morire.

«Non ho intenzione di perdonarti.» il mio tono era rimasto freddo come l'ultima volta, mi sentivo una totale acida, ma poteva anche andare a fanculo. «Porco il Cristo oh! Ascoltami almeno.» Disse dandomi una spallata, così da farmi girare e trovarmi con il suo viso attaccato al mio. Vedevo i suoi occhi spenti, la sua espressione totalmente seria e del suo sorriso non c'era traccia.
Fanculo, nonostante tutto l'amavo ancora.

«È stato tutto un grandissimo sbaglio, una grandissima merda.» Cominciò, tenendo sempre i suoi occhi incatenati ai suoi, e tenendomi intrappolata al muro. «Si è buttata addosso a me, e tu sai che sono un grande coglione -annuii- e in quel momento non stavo ragionando giuro. Non mi ricordavo neanche che quella ragazza fosse con me in camera, solo che mi si è buttata addosso a minchia ed ero talmente abituato ai tuoi baci che mi ero reso conto non fossi tu, solamente dopo.» disse tutto d'un fiato. Non mi sembrava una scusa ragionevole, ma non potevo biasimarlo dato che molte volte capitava anche a me di non rendermi conto di star facendo una scusa, di non star ragionando con il cervello.

«Bene.» dissi soltanto. I nostri occhi non avevano mai spezzato il contatto, riuscivo a sentirmi bene nonostante in quel momento volessi ucciderlo.
Si avvicinò, mi sembrò quasi che volesse baciarmi, ma appoggiò solamente la testa sulla mia spalla, tenendomi per i fianchi.
Ed era successo di nuovo, ero totalmente immobile, non sapendo cosa fare. Tutto d'un tratto sentii la mia spalla, farsi sempre più umida e cominciai a chiedermi che cazzo stesse succedendo. Gli rialzai la testa e scoprii stesse piangendo, Cristo, quando un ragazzo piange per una ragazza è una cosa seriamente seria.
Mandai a fanculo il mio orgoglio per cinque secondi e ricambiai l'abbraccio pure io, ma era sicuro che non l'avrei perdonato così presto.
Se voleva essere perdonato, riconquistarmi, avrebbe dovuto fare molto di più.

Dangerous love.         H.R.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora