17. Wait for a minute

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Nulla di più serio del rapporto tra me e Hunter, per davvero.
Giorno per giorno, Hunter mi rendeva felice, nonostante fossero passati già due mesetti da quando c'eravamo messi insieme.
Quel ragazzo mi aveva fottuto il cervello e il cuore, e Dio, quel sorriso strafottente che era costantemente sul suo viso.
Nessuno era riuscito a farci dividere, nemmeno quelle stronze di alcune fan che provavano giorno dopo giorno ad insultarci.

Hunter mi risvegliò dai miei pensieri, «Bambina, c'è Jacob.» ah! Tra Jacob e noi era tutto a posto, eravamo amici come prima, forse Jacob non era riuscito a metterci una pietra sopra, ma si accontentava della nostra amicizia.
Vidi Jacob apparire dalla porta con un mazzo di fiori, e rimasi leggermente confusa. Venne a salutarmi tutto contento, «Te li manda un certo Zachary..» fece il vago.
Scattai come una molla, «Zach?!» Urlai sorpresa. Mi venne una fitta al cuore quando spuntò dalla porta, lui, proprio lui.

«Che cazzo fa qui lui?!» Urlai a Jacob che era confuso tanto quanto me. Mi voltai verso Zach che intanto si stava torturando le mani, venendo verso di me. «Devo picchiarlo?» Mi chiese Hunter sottovoce, io di tutta risposta gli afferrai una mano senza dirgli nulla.
Avevo una paura pazzesca di Zach, quel ragazzo tanto tempo fa aveva cercato di affogarmi perché non avevo ricambiato il suo bacio. Ma io dico, bisogna essere proprio pazzi!
«È da tanto tempo che non ci vediamo, neh Ab?» chiese ironico, mostrando un piccolo sorriso. Io rimasi impassibile, senza muovere un muscolo.
«Ok, fanculo. Ero qui solamente per chiederti scusa.» disse, ma mi mandò letteralmente a fanculo quando si girò e stava per andarsene.
«È tutto ok.» mormorai di punto in bianco. Si immobilizzò sul posto, e lentamente si girò, «niente rimorsi?» tirò fuori un sorrisino piuttosto dolce e io annuii, mostrando a mia volta un piccolo sorriso.

[...]

Hunter's pov

Quanto cazzo me ne fregava di quel Zach di sta minchia, boh.
Sto tipo è spuntato dal nulla senza dire niente a nessuno e facendosi i cazzi suoi dopo aver chiesto scusa ad Abby. Ma wtf? Seriamente?
La cosa che mi aveva fatto più incazzare era che prima di andarsene l'aveva baciata sulla sua fottuta guancia. Quelle maledette guance sono mie, come il resto del suo corpo, idiota.

Continuai ad insultarlo mentalmente per ancora un po', finché Abigail mi disse che eravamo arrivati.
Ed ecco l'ennesima festa, pronto ad ubriacarmi insieme alla mia ragazza e poterla coccolare un po'.
Facemmo la nostra entrata da vip -no ok lasciamo stare - e andammo subito ad ordinare da bere.
Ci sedemmo nel primo tavolo libero che trovammo e cominciammo a parlare subito tutti tra di noi, mentre Abigail aspettava ancora da bere.

Abigail's pov

Entrai nel pub e potei notare tutta quella fastidiosa gente che si strusciava addosso a qualcuno senza ritegno, e tutte le facce a me conosciute che mi salutavano cercando di attirare la mia attenzione, con scarsi risultati.
Mi feci largo tra la gente e arrivai al bancone. Ci stava un ragazzo su una ventina d'anni, che non smetteva di sorridere come uno scemo.
«Hey scusa! Sette bicchierini di tequila.» richiami l'attenzione del barista che mi porse immediatamente la mia ordinazione. «Ecco a te, bellissima.»
Bellissima? Non sapeva dire di meglio?

Mi girai e andai alla ricerca del nostro tavolo, ma ogni angolo che giravo trovavo ochette che cercavano di parlare con me, oppure ragazzi con gli ormoni a mille che mi palpavano il culo. Quando finalmente avvistai la figura di Weston e gli altri, venni strattonata per il polso e trascinata in una camera buia.
La luce venne accesa, e per poco non rischiai l'infarto per la persona che mi ritrovai davanti, Zachary, ovvero quello stronzo di prima. «Ti va di divertirci un po', Abigail?» biascicò, avvicinandosi pericolosamente a me.

Lo spinsi con tutta la forza possibile lontano da me, ma la sua presa era talmente forte che nemmeno se sarebbe intervenuto un messo dal cielo lo avrebbe spostato. Portò una mano sopra il mio seno e cominciai ad urlare sperando che qualcuno potesse sentire le mie grida, ma con tutto quel rumore sarebbe stato difficile.
Mi dimenai tra la sua presa, cercando di dargli calci nelle gambe, anche se mi risultava impossibile dato che mi teneva intrappolata al muro. Portò una mano alla mia bocca, tappandomela.
Gliela morsi e dal dolore tolse la mano, massaggiandola con un espressione adirata in volto. Approfittai del breve momento in cui non mi teneva intrappolata e corsi verso la porta, che causalmente trovai aperta.
Che rincoglionito, manco si è ricordato di chiudere a chiave la porta. Con l'affanno, arrivai fuori dal pub e incrociai lo sguardo di Hunter.
Chiunque avrebbe potuto notare la mia espressione leggermente sconvolta o schifata che regnava sul mio volto, infatti lo vidi guardarmi in modo confuso. Mi girai per tornare dentro, ma andai a sbattere contro qualcuno, decisamente più alto di me, e chi poteva essere se non Zachary?

«Non mi scappi più.» Sussurrò al mio orecchio, caricandomi sulle mie spalle come un sacco di patate. La gente lo guardava senza muovere un muscolo, infondo, aveva solamente una ragazza buttata sulle spalle mentre quest'ultima continuava a urlare e picchiarlo, niente di che.
Nonostante tutto, cominciai a dargli pugni sulla schiena più forte che potessi senza ottenere neanche un gemito di dolore da parte sua.
Come un miracolo, i miei piedi ritornarono per terra e non sentii più le braccia di Zachary circondarmi la vita.
Sbattei gli occhi più volte e fui sicura di ciò che stessi vedendo, Hunter stava mollando una scarica di pugni contro il viso di Zachary. «Come cazzo ti permetti?!» Urlò continuando a scaricare l'adrenalina che regnava nel suo corpo, contro il muso di Zach. Se avrebbe continuato, lo avrebbe mandato sicuramente all'ospedale con qualche commozione celebrale e un sacco di lividi.
Cercando di farmi spazio tra tutta quella gente che si era riunita attorno a loro, m'intromisi tra i due, stando attenta a non farmi arrivare qualche pugno o calcio. «Smettetela!» Urlai, quando finalmente arrivò Blake che tirò via Hunter, senza non avergli prima lasciato un altro calcio.

Corsi verso di lui, buttandomi tra le sue braccia stringendolo più di quanto potessi.
Mi strinse a sua volta, mentre si passava una mano tra i capelli, «Giuro che quello se ti tocca ancora lo sfascio di botte.» mormorò, stringendo i pugni. Mi accorsi solo dopo di mio fratello con gli occhi quasi rossi, ricolmi di rabbia che studiavano ogni mossa di Zach che in questo momento era a terra mentre alcuni lo soccorrevano.
Da lì cominciai a capire che sarebbero successi un sacco di casini quando sarebbero venuti a saperlo tutti quanti, i manager e cosa più importante, le fan.

Dangerous love.         H.R.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora