31. Forgive me

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Hunter's pov

Non avevo idea da dove cominciare.
Non sapevo nè cosa dire, nè cosa fare. Mi ritrovavo per la seconda volta al Jessica show.

Solo che questa volta ero tornato diverso, non ero più il vecchio Hunter Bryce Rowland, ero cambiato, o meglio, la sua assenza mi aveva cambiato.

Ormai quel posto aveva dei brutti ricordi, la chiamata, le mie urla isteriche, non volevo ricordarmi assolutamente nulla, soprattutto adesso che potrei scoppiare a piangere davanti a milioni di persone.

No, io devo apparire forte, doveva sembrare che ormai avevo superato la morte di Abigail.
Ovvio, doveva sembrare, non era fottutamente vero.

Finsi un sorriso, rivolto a Jessica che continuava a sparare domande a raffica.
Tappati quella bocca, vecchia di merda.

«Ok, per oggi abbiamo finito, salutiamo con un calorosissimo saluto Hunter Rowland!» Urlò sempre quella vecchia.

Un coro enorme si alzò e io finsi un'altra sorriso. Eccheccazzo basta, tra un po' ho una paralisi.

Uscii di fretta da quell'edificio e incontrai Blake. Sorrisi spontaneamente adesso.

Il mio migliore amico, l'unica persona oltre a mio fratello che è sempre rimasta.

Blake stava peggio di me, ovvio, la compagnia era la stessa ma non aveva mai toccato una sigaretta o roba del genere.

Purtroppo però, non era affatto sorridente.
Che cazzo era successo adesso?

Gli andai incontro e ci scambiammo un saluto piuttosto scazzato, gli diedi una pacca sulla spalla e non accennò ad un sorriso.

«Aye, cosa è successo?» Chiesi cercando di guardarlo in faccia.

Ora che lo guardavo meglio non sembrava triste, affatto.
Era piuttosto nervoso, perplesso, perso tra i suoi pensieri.

«Beh, vedi..» Cominciò, grattandosi la nuca nervosissimo.
Era passato da leggermente nervoso a decisamente nervoso.

«Cosa?» Chiesi io impaziente. Mi stava facendo venire l'ansia.

«Oggi sono arrivate delle lettere dalla polizia e dall'ospedale..» Continuò cercando un po' di conforto nel mio sguardo, ma trovò solamente curiosità. Lo guardia ancora più confuso.

«C'era scritto chiaro e tondo che hanno trovato il corpo di Abigail, vivo e vegeto.» Disse apatico.

Sentii il sangue gelarsi nelle vene.

Era ovvio che mi stava prendendo per il culo.

«Blake io ti ammazzo di botte, non provare mai più a farmi uno scherzo del genere.» Dissi minaccioso, stringendo le mani in due pugni.

Lui mi guardò serissimo, e quasi impaurito di qualcosa.
«Ti pare che scherzi su ste cose?! È vero cazzo, porco giuda è tutto vero!» Mi urlò in faccia, riuscendo pure a sputacchiarmi quasi in un occhio.

Sta volta sentii una fitta alla testa, non sentii reggermi i piedi.

Riuscì a capire che stavo svenendo solamente quando il buio invase la mia mente e il mio corpo andò a contatto con l'asfalto freddo della strada.

Dangerous love.         H.R.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora