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CAPITOLO 3- TENEBRE

« Finalmente ci incontriamo.»
Disse Damon, appoggiato alla quercia con aria di sfida.

« Perchè? »

Chiesi spavalda. Non erano loro il mio vero problema, ma il loro caro fratellino biondo.

« È divertente! »

Disse Kol ridendo e venendo verso di me. C'era qualcosa sotto,non stavano improvvisando di certo.

« E cosí dopo tutti questi secoli ci rivediamo Davina...»

Concluse Elijah. Lui era quello della famiglia con il senso dell'onore e del controllo;infatti era lui a rimediare ai casini degli altri fratelli.

« E Klaus? » dissi guardando negli occhi Elijah  «Si è perso da qualche parte o vi ha mollato di nuovo? » conclusi.

Mi lanciarono occhiate piena di cattiveria e provocazione. Erano bravi a metter a disagio le persone anche senza parlare ma non me, non più ormai. Conoscevo troppo bene ormai volti, quelle espressioni, le situazioni.

« Klaus non sa nulla. E non lo saprà per un po' di tempo. Anche se amerebbe l'idea di rivederti. » rispose Elijah sorridendo e prendendo il telefono in mano. « E apprezzerebbe molto il tuo interesse. La prima cosa che hai chiesto è su di lui.»

Kol mi guardó divertito.

« Beh è meglio informarsi subito. Sai, tieniti stretto gli amici ma ancora di più i nemici dicono... Se uno stupido come Klaus tornasse in città, si farebbe notare. Voi altri a seguirlo come cagnolini e tu Elijah a rimediare ai danni.» dissi sarcastica.

Era la verità, anche se faceva male in parte.
Si avvicinarono a me. Decisi di proteggermi a modo mio: la mia mente era concentrata su ogni loro movimento e il mio potere arrivò alle loro. Era una cosuccia da niente: solo bruciava tutto il sistema nervoso,un dolore atroce alla testa e si perdeva il controllo del corpo.

Funzionò. Non bene come su dei comuni vampiri ma abbastanza da farsi sentire.
Rimaneva la loro vecchiaia che non mi avrebbe mai permesso di scappare per più di qualche metro, prima che loro potessero raggiungermi. Ero comunque in trappola.

« Fa male? Come vi ha fatto Klaus o più?»

Sentii da parte loro dei ringhi animali. Forse sarebbero scattati su di me tra qualche secondo o minuto, non appena la mia magia si sarebbe allentata.

Una mano, però, mi afferrò il braccio e mi portò via da lì a gran velocità. Klaus pensai, facendomi venire le palpitazioni. Chiunque fosse mi aveva salvato la vita o solo aveva peggiorato il tutto ma dipendeva solo da chi era il vampiro in questione.

Appena si sarebbe fermato, sarei stata pronta a reagire. Ero pronta dopotutto.

 « Lasciami! »

Cercavo di togliere la mano che mi stringeva il braccio, una stretta dolorosa e fredda. Diedi un occhiata a dove eravamo finiti: davanti a me il cartello in legno di quercia di Mystic Falls e Sebastian.

«Tu?»  dissi con un filo di voce.

«Shh...non ci raggiungono se stiamo zitti. »

Il suo tocco mi fece rabbrividire.
Ci guardammo per qualche secondo: il suo sguardo di ghiaccio riempiva il mio campo visivo. Capelli morbidi castani scuro e lisci, un volto con lineamenti ben marcati e un corpo da urlo. Un ragazzo molto deciso , provocante e terribilmente sicuro di sé.
Il Sebastian che conoscevo.

« Pensavo stessi con loro. Ascoltando ho capito che non era così... »

Rimasi sorpresa dalla sua faccia.

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