CAPITOLO 17: FAMIGLIA
Quella figura si avvicinava a me con passo veloce e pesante. Dovevo farmene una ragione di quello sguardo crudele e divertito allo stesso tempo. Sorrisi senza un motivo, tanto per far finta di stare al loro gioco.
« Mikeal! »
Lo dissi in un sussurro leggero e pensai subito al peggio. La mia mente era piena di strani dubbi ed ipotesi ma volevo capirlo e basta. Dovevo smetterla di cercare sempre risposte quando potevo farmele dire davanti ai miei occhi. Avevo l'uomo che cercavo da tempo davanti a me, potevo fargli domande e dargli risposte, ciò che attendevo.
Sorrisi, un sorriso falso. Il solo pensiero che Klaus era dietro di me mi intimoriva, era così imprevedibile e maniaco del controllo. Dovevo ammettere che mi piaceva che le sue mani talvolta sfioravano le mie, erano così morbide e famigliari. Mi mancavano quelle sue maniere dolci che mi dava una volta. Notai un leggero giocare delle mani di Mikeal, sembrava o nervoso o forse solo amareggiato.
« Come fai a sapere chi sono? »
Ero soddisfatta. La domanda che volevo sentire e le mie orecchie danzavano vittoriose a quella voce che pronunciava ogni singola parola.
Pensai per un momento di tentare la fuga, sarebbe stato uno sforzo inutile ma comunque dovevo inventarmi qualcosa. Non c'erano molte possibilità per me, nessun modo di sopravvivere a quella situazione. Svuota la mente mi dicevo.
« Ho cinquecento anni, penso di conoscere la principale fauna locale! »
Sentii un sorriso accanto al mio orecchio e un lungo respiro sulla pelle del collo, immaginavo che Klaus si sentiva già parte della lista. Beh si, poteva esserlo con certezza dopo tutti i suoi piani malefici per rovinarmi l'esistenza. Diciamo che amavo questa sua presunzione in questi argomenti, almeno non negava la realtà dei fatti.
Come avevo fatto ad amarlo una volta?
Dovevo essere parecchio stupida, ingenua e attratta da uno dei ragazzi più belli che abbia mai visto. Un vampiro originale ma non era da meno nemmeno io, quindi potevo permettermi un lusso come lui anche se troppo pericoloso.
Entrambi rimasero in silenzio, neanche si fossero appena accorti di essere cattivi. Io almeno ammettevo di aver ucciso tante persone innocenti e di non essere così normale e innocua.
Klaus, i suoi fratelli e Mikeal erano ancora peggio, loro uccidevano anche per divertimento e questo li rendeva veramente spietati e crudeli. Io ci ero abituata e forse era proprio quella parte ad affascinarmi. Alla fine però era comunque Klaus Mikealson. L'unico e solo.
Niente e nessuno poteva cambiarlo e lui non badava a me come faceva in passato. Purtroppo era solo un mio persecutore e nient'altro. Fine della storia.
Guardai Mikeal con noia, volevo sapere cosa volesse e basta. Magari se si muovesse, avrei un minimo di attenzione in più di adesso. Iniziavo a non sopportare quella tensione inutile perché se dovevano dirmi qualcosa, lo avrebbero detto comunque poco dopo.
« Quindi? Perché questa scenetta? »
Sentii la presa di Klaus allentarsi dal mio braccio, finalmente ero tranquilla di muovermi senza badare a prese varie. Scrollai le spalle.
« Abbiamo bisogno del tuo aiuto.»
La sua voce rimbombava tra gli alberi. Sembrava una minaccia o un'anteprima del loro piano ma ne facevo parte, probabilmente era lo protagonista. Questo mi faceva sentire importante perché potevo mandare tutto a rotoli da un momento all'altro ma anche un senso di paura mi invadeva il corpo. Che cosa volevano farmi?
Lo guardai ancora. I miei occhi supplicavano per avere una risposta ma sembrava ignorare le mie pretese. Ancora.
« Del mio... Aiuto? Mi avete presa per una che fa beneficenza?»
Rimasi ironca ma deglutivo a fatica. Qualsiasi cosa fosse, mi impauriva abbastanza da farmi mettere in agitazione. Troppi pericoli attorno a me, come in delle orbite che non cesseranno mai di avvolgere il mio corpo, nessuna pace o tregua. Solo io, me stessa e la mia anima salda fino ad un certo punto.
« Si. Il tuo potere è l'unico che può completare il mio piano.»
Scossi la testa. Il mio potere? NO.
« Non sono un'arma. Io non farò nulla.»
Mikeal abbassò lo sguardo verso il terreno, pensava o semplicemente rifletteva su come manipolarmi. Non volevo fare nulla per loro ma a quanto pare erano troppo sicuri di sé per accettare un rifiuto.
«Devi o le tue amiche moriranno... » Klaus sorrise maligno. « in modo lento e con tanta sofferenza.»
Concluse divertito. Sicuro che si sarebbe divertito a torturarle e ucciderle pian piano tanto per far soffrire qualcuno. Non avevo l'opportunità di rifiutare perché o pensavo a me stessa o ai altri.
Però se pensassi a me stessa, loro morirebbero o comunque, in ogni caso, avrebbero delle cattive conseguenze. Non lo volevo ma non avevo un'ampia scelta.
« In guerra ci sono sempre degli effetti collaterali, no? E comunque morirebbero lo stesso, perciò ci devo pensare. Poi dipende da cosa mi aspetta, io non sono qualcosa da poter usare e gettare via subito dopo.»
Dissi in modo sicuro, era una cosa che volevo dire da molto tempo e finalmente avevo trovato la giusta situazione. Klaus sembrò capire mentre Mikeal mi guardò impaziente, i suoi occhi erano pressanti e guardavano prima me poi Klaus. Era suo figlio circa ma non scorreva mai buon sangue tra di loro.
Era comunque una conseguenza della infedeltà della madre, un ibrido che non sarebbe mai nato se la madre non avesse distrutto la loro unione.
« Non ho bisogno di una strega, ma una ragazza del tutto unica al mondo con poteri veri e non cose da nulla.»
Lo guardai stupita, non sapendo se essere disgustata dal mondo in cui cercava di convincermi o accettare perché avrebbe ucciso troppo streghe perché il loro potere le avrebbe uccise. Non poteva usarlo nè tutto nè la maggior parte, il finale non sarebbe stato per nulla piacevole.
« E cosa dovrei fare? »
« Devi trasformarmi in ibrido.»
Mi girai verso Klaus non appena pronunciò "ibrido". Pensavo di dover fare quel sacrificio ma non così presto e soprattutto non con commissione di Mikeal anche. Che stava succedendo che io non sapevo?
« Sei l'unica strega che può farlo senza morire o sbagliare... Quindi non hai scelta.»
Scossi il capo.
« Non ci sono tutti gli ingredienti come sai. E poi osa ti fa pensare che io non possa sbagliare in qualche modo? Sono incantesimi complessi per chiunque.»
Klaus mi poggiò le mani attorno al viso, il contatto era così dolce e pericoloso allo stesso tempo. Inebriante oserei dire. La sua voce era così... Perfetta nel suo modo provocante.
« Tu non sbagli mai e mi fido, quindi fallo per me o per le tue amiche o per qualcuno. Non ti prometto la libertà perché tu sei mia e solo mia. E nonostante quello che hai fatto io voglio te ancora e non ti lascerò morire.»
Quelle parole mi gelarono il sangue nelle vene.
STAI LEGGENDO
The Originals
FanfictionEra tutto un gioco di potere. Klaus giocava con il suo corpo e la sua mente, mentre Davina cercava di sopravvivere. Era contro la famiglia più potente, quella degli Originali... e l'eternità a disposizione non era un vantaggio dalla sua parte. R...