CAPITOLO 11: BULGARIA
Flashback
Klaus sembrava dolce ma malvagio allo stesso tempo.
Diceva di provare per me qualcosa che non aveva mai provato in vita sua e questo mi faceva sentire pericolosa. Perché sembravo un caso a parte, qualcosa di troppo prezioso per lui ma quel suo comportamento così rude e scortese talvolta mi faceva pensare ad una bugia.
Capisco che insieme avremmo governato un grande regno a breve ma comprarmi con belle parole per poi scoprire una maschera di falsità coprire il suo volto, mi avrebbe fatto solo tirar fuori il mio lato vendicativo.
E purtroppo quel lato di me era spietato e preferivo non coinvolgerlo mai.
Era la cosa migliore per tutti.
Ma pensando a lui volevo ritornare nel passato: in Bulgaria, dai miei nonni e da mia sorella Amara e mio fratello Jeremy . Lì avevo passato la maggior parte del tempo, dai due anni fino al 1492 quando ritornai al castello e conobbi Sebastian e mi mancava la mia terra e le loro usanze.
Infatti con mio padre spesso parlavo in bulgaro perché amavo quella lingua come i loro boschi, la mia casa, la mia famiglia, la gente e tutto il resto. I nostri momenti spensierati insieme come le cavalcate a cavallo dove mia sorella era una pessima amazzone e mio fratello andava a caccia, i pomeriggi nei boschi e le cene in famiglia senza mia madre a rovinare tutto.
Ma poi io dovetti partire e mio fratello andò in guerra. Il mio sangue era il loro nonostante sia nata qui e sarei anche rimasta in futuro nel regno. Sospirai malinconica.
« Davina posso parlarvi. »
Elijah entrò senza bussare alla porta della mia stanza ma il suo tono della voce, calmo e preciso, mi fece capire della sua presenza senza spaventarmi.
Annuii. Una lettera nella sua mano destra attirava la mia attenzione.
« Vostro padre mi ha detto di darvi questa e poi vorrei discutere di altri argomenti. »
« Certamente. Ditemi pure. »
Lo guardai prendendo la lettera e posandola sul mobile accanto a me. Pareva serio e concentrato ma le sue parole era spontanee come nessuno dei suoi fratelli. Elijah era particolare nel suo genere: rimediava agli errori dei suoi fratelli ed era onorevole, così da suscitare una simpatia e affidabilità che ad altri non riuscivi a concedere. Però il suo difetto peggiore era la fedeltà verso Klaus che rovinava la sua immagine pura e macchiandolo di sangue e altre brutte faccende.
Sapevo chi era ma loro non sapevano di me, del mio potere e questo era un grande vantaggio che avrei sfruttato fino alla fine. I suoi occhi non brillavano di quella particolare luce che vedevo negli altri fratelli, come se a lui mancasse quello spirito sbarazzino e avventuroso. Però meglio l'onore che altre qualità che portano a fare cose poco gradevoli agli occhi di altri.
« Volevo sapere di più di voi. Della vostra famiglia e del futuro che vedete. »
Quelle parole mi gelarono il sangue. Un futuro? Nessuna regina poteva decidere di averne uno suo senza dover stare ai comandi del padre o delle alleanze. La felicità è qualcosa che i reali non possono avere, dicono.
« Il mio futuro è scritto con vostro fratello, a quanto pare. E la mia famiglia,quella di mia madre è della Bulgaria mentre quella di mio padre è stata assassinata. Ho vissuto da mia nonna e mia sorella per una gran parte della mia infanzia e poi pochi anni fa sono tornata. Perché questo vostro interesse?
« Il vostro cognome? Quello originario. »
Non potevo dirlo. Avrei fatto saltare la mia copertura e fatto capire il mio legame alla magia.« La mia famiglia ha preso il nome di Gilbert quando mia madre sposó il re. Non so il nome originario. Mi dispiace. » mi ero salvata per un pelo come facevo sempre ormai.
« La Bulgaria è una bellissima nazione e a Klaus interessava. Con il vostro permesso mi congedo.»
Annuii, cercando di nascondere il senso di sollievo. Ero sulle spine per tutto il corso di quel interrogatorio, se si può definire tale. Quando uscì ripresi a respirare normalmente. Una tortura era passata. Poi perché Klaus mandava i suoi fratelli a farmi domande che dovrebbe rivolgermi lui?
Non lo capivo proprio per niente ma da solo era debole. Mi girai verso il mobile e aprii la lettera.
Cara sorella,
Ti scrivo questa breve lettera per dirvi che sto bene nonostante nostro nonno mi rimproveri ancora. Spero che il tuo "principe" meriti a pieno questo nome e soprattutto voi. Un giorno sarete regina e io, anche se lontana, vi sosterrò sempre. Siete bella, giovane e più forte di me. Prendetevi cura di nostro fratello quando torna dalla guerra e di nostro padre. Vi augurano felicità tutta la famiglia qui in casa e lunga vita ai sovrani.
Con affetto,
AmaraUna lacrima scese. Leggere le sue lettere mi faceva ricordare la sua voce che forse non avrei udito più. Lei non sarebbe tornata a casa e io non potevo andare da lei. Ma scriverci era un buon modo per alleviare questa lontananza.
🔐
Uscii dalla camera di mio padre dopo aver parlato delle condizioni del Regno. La situazione sembrava stabile per ora ma le vittime della guerra non si cancellano con una gomma dimenticando quelle anime.
Quando sarei diventata regina, avrei combattuto così da finire quella guerra.Nessuno me lo avrebbe permesso ma nessuno poteva fermarmi. Nemmeno Klaus.
A proposito di lui: avevo preso coraggio per parlargli. Era inutile che lui mandasse altri a fare ciò che avrebbe dovuto fare lui e solamente lui. Mi infastidiva quel comportamento e volevo farlo capire, visto che lui lo faceva sempre con me.
Mi diressi verso le sue stanze attraversando il corridoio. Non appena davanti alla porta mi fermai quasi impietrita.
Che aspettavo?
Avevo paura, quasi avevo timore di lui e di ciò che poteva fare.Aprii la porta ma non mi aspettavo nulla del genere: mia madre in corsetto e lui a petto nudo, intenti in un bacio appassionato. Le mani di lui cercavano di sciogliere il nodo sulla schiena del corsetto e lei si lasciava in dei gemiti di piacere. Non appena entrai loro si girarono: lo sguardo di lei era malvagio, soddisfatto. Klaus respinse lei con un colpo secco e cercò di liberarsi dalla presa forte delle mani.
« Davina. Posso spiegare.» uscii dalla stanza ignorando le sue parole. Sentii i suoi passi verso di me, poi cessarono: mia madre lo avrà trattenuto probabilmente.
Ma non volevo spiegazioni da lui ma da altri: volevo usare la sua stessa tecnica così da tenerlo all'oscuro di tutto. Andai verso il giardino dove trovai le mie dame da una parte e il resto dei fratelli su un tavolo in pietra che di solito usavamo per le colazioni d'estate.
« Davina..» Lola mi chiamò ma la ignorai.
Mi diressi subito verso a quel tavolo senza prestare attenzione ad altro. Notai che erano in compagnia di ragazze, prostitute o forse serve soggiogate, che offrivano loro baci in tutto il corpo e carezze delicate.
« È il caso che ve ne andiate! »
Non appena mi videro si alzarono subito e si inchinarono, allontanandosi verso il castello.Kol, Elijah e Damon mi guardarono stupiti e delusi, d'altronde ho tolto loro il divertimento. Rivolsi loro uno sguardo freddo come il ghiaccio dell'azzurro delle loro pupille. Vidi un bicchiere in argento pieno di vino, lo presi e bevvi un sorso.
« Da quanto tempo loro stanno insieme? »
Si guardarono tra loro per qualche secondo e poi abbassarono lo sguardo al terreno o intorno a loro. Lasciai cadere il bicchiere sul tavolo e il colpo attirò tutti gli occhi su di me.« Da quando è arrivato al castello.. »
Uscì in un sussurro dalla bocca di Damon.« Penso che, per il bene dell'alleanza, dovreste dire al vostro maldestro fratello di ricordare gli accordi presi. La furia di mio padre sarebbero davvero decisiva sulla riuscita. Capite, vero? »
Annuirono e io, soddisfatta per così dire, andai verso le mie dame. Le guardai e mi sedetti accanto a loro a conversare come se nulla fosse. Come aveva ragione mia sorella: un principe deve meritarsi questo nome e non averlo e basta senza merito. Questo era il caso di Klaus. Se mia madre voleva farmi del male lo stava facendo bene e dopo quel ballo rubato, questa era la spiegazione a tutti i miei quesiti. Se volevano sfidarmi allora che la guerra abbia inizio. Forse quella parte di me era pronta a combattere per ciò che volevo veramente.
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The Originals
FanfictionEra tutto un gioco di potere. Klaus giocava con il suo corpo e la sua mente, mentre Davina cercava di sopravvivere. Era contro la famiglia più potente, quella degli Originali... e l'eternità a disposizione non era un vantaggio dalla sua parte. R...