CAPITOLO 25 - TEMPESTA
Questa scuola mi sta uccidendo quindi scusatemi se pubblico capitoli dopo tanti giorni e in modo incostante . Spero vi piaccia questo e prego di finire il prossimo in pochi giorni. Buona lettura!
Tornai con la mente in quel scenario da brivido. C'erano tutti i miei incubi peggiori: Klaus, i suoi fratelli e ora anche Mikeal.
Potevo scrivere un horror degno,anche se avevo più paura dell'aria fitta e pesante che si era creata anziché di loro.
Non sopportavo più quella situazione, sempre sul filo del rasoio tra salvezza e pericolo. Era difficile, troppo. Soprattutto con persone così imprevedibili.
Erano tutti assassini, spietati.
Guardai per un secondo attorno a me: dietro di me la casa, davanti la macchina e ai lati bosco. Era una buona via di fuga, specialmente se le cose avrebbero degenerato. Non si sa mai.
Una voce mi risvegliò da quella mia mappa mentale che mi stavo accuratamente creando. Avevo una strategia quasi per tutto. Non potevo dire di essere pronta ma almeno sapevo badare a me stessa.
« Immaginavo Niklaus che non mi avresti creduto ma è la verità. E per provarlo » disse prendendo qualcosa dal taschino della giacca blu notte « ho portato questo. »
Sfoderò una collana d'argento con un grosso medaglione dello stesso materiale. Mi era così famigliare ma non ricordai a chi l'avevo vista addosso.
Okay, dovevo assolutamente fare mente locale e scavare nella mia memoria. Klaus aveva già capito di cosa si trattasse, lo avevo capito dagli sguardi che lanciava prima a Mikeal poi al gioiello nelle sue mani.
Quindi era qualcosa che "univa" entrambi, un oggetto che conoscevano tutti e due quasi a memoria, visto il poco tempo impiegato per riconoscerlo.
FlashbackEravamo tutti seduti a tavola. Era terribilmente noioso aspettare mia madre, poi ora in aggiunta anche Klaus. Nemmeno i suoi fratelli sapevano dire dove fossero.
Già che usavano il plurale mi faceva pensare al peggio. Nessuna sapeva, soprattutto, di quello che succedeva tra loro. Non avevo avuto ancora il coraggio sufficiente per dirlo a qualcuno.
Poi quella sedia vicino alla mia, vuota e impaziente di ospitare qualcuno tra quei due mi irritava al solo pensiero.
« Allora Davina, trovate accettabile mio fratello? »
Quella domanda mi prese alla sprovvista, tanto da farmi soffocare con il vino che stavo bevendo dalla coppa in argento.
Sospirai e cercai di rispondere, anche se solo i peggiori insulti erano degni come risposta.« Si è sopportabile. »
« Sopportabile? »
Replicò mio padre con sguardo sorpreso e tono freddo. Sicuramente avevo mancato di rispetto ma la situazione era più che diversa ai miei occhi. Lui non poteva capire.
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The Originals
FanfictionEra tutto un gioco di potere. Klaus giocava con il suo corpo e la sua mente, mentre Davina cercava di sopravvivere. Era contro la famiglia più potente, quella degli Originali... e l'eternità a disposizione non era un vantaggio dalla sua parte. R...