CAPITOLO 5-VELENO
Un possente portone apriva una lunga via di ghiaia, illuminata da lampioni a lanterna coperti parzialmente da piante rampicanti, che portava fino davanti alla casa.
Ai lati della strada un curato giardino con aiuole di varie specie di fiori, delle fontane con statue di marmo e qualche laghetto.
La residenza della famiglia del Sindaco era un sontuoso palazzo del 1800: sette grandi colonne portanti sorreggevano la facciata della casa, le pareti esterne in laterizio a vista, con ampie finestre e terrazzi.
L'entrata principale al centro della facciata, con un arco a tutto sesto decorato da personaggi in stucco.
All'interno una struttura spaziosa ed accogliente : un maestoso lampadario in cristallo illuminava la stanza con le sue calde candele, tutte le pareti dipinte dello stesso colore della terracotta, un pavimento in marmo verde scuro e arredata da mobili antichi ben ristrutturati e mantenuti nel tempo.
Due porte portavano ad altre adiacenti stanze e delle scale al piano superiore. All'eleganza del luogo si univa altrettanta eleganza degli ospiti e degli impeccabili camerieri nel servire champagne.
Io non ero da meno: un vestito nero a scollatura a cuore con colletto in pizzo decorato a mano, completato da scarpe nero brillante con il tacco, un trucco semplice con matita e mascara e capelli leggermente mossi sulle punte.
Dietro di me Lola, Lucy e Sarah che non appena entrarono, andarono subito verso il buffet nella sala accanto. Entrai in quella opposta, attirata dal armonioso suono del violino e del violoncello, suonati in modo divinamente impeccabile.
Vidi il Sindaco vicino al palco dove suonavano e con un cenno lo salutai.
Lui faceva parte del gruppo di lupi mannari, la sua famiglia custodiva la maledizione del licantropo nel proprio sangue, trasmessa di padre in figlio da secoli ormai.
« Non sapevo venissi alla festa.»
Una voce dietro di me, mi voltai e non riuscii a parlare. Sebastian era proprio lì, vestito in giacca e cravatta, sicuro di se. Respirai, cercando di dire qualcosa.
« Ho deciso all'ultimo minuto.»
Risposi con un filo di voce.Lui mi guardò intensamente poi mi analizzò dalla testa ai piedi e sorrise improvvisamente.
« Sei bellissima »
Esclamò divertito.
« Come sempre del resto! »
Concluse con un sorriso malizioso stampato sul volto. Ricambiai con un ingenuo sorriso, pieno di pensieri e dubbi.
Prese due bicchieri di champagne dal vassoio di un cameriere e me ne offrì subito uno,così presi in mano il bicchiere. Il suo sguardo fisso su di me, tremavo ma non so per quale strano motivo.
« Ci sono novità?»
Chiesi per spezzare quel imbarazzante silenzio.« No nulla di nuovo. Tu come stai? »
Domandò preoccupato.« Bene, grazie. Con l'improvvisa partenza degli Originali non so che pensare...»
Conclusi malinconica quando la sua mano mi accarezzò la guancia, delicatamente. Sorrise.« Non ti preoccupare! Qualsiasi cosa hai me.» Disse lui.
La moglie del sindaco iniziò a parlare al microfono e tutti si girarono attenti verso di lei. Le sue parole toccanti nel discorso commovente verso le famiglie dei due ragazzi aggrediti, lasciarono gli invitati senza parole ma con un caldo applauso nel finale. Sebastian rimase sempre accanto a me ovunque io andassi.
STAI LEGGENDO
The Originals
FanfictionEra tutto un gioco di potere. Klaus giocava con il suo corpo e la sua mente, mentre Davina cercava di sopravvivere. Era contro la famiglia più potente, quella degli Originali... e l'eternità a disposizione non era un vantaggio dalla sua parte. R...