Capitolo 17 - Morte senza gloria
Fabrizio è morto. Fabrizio è morto. Fabrizio è morto. Fabrizio è morto.Quelle parole mi rimbombarono nella testa come i battiti assordanti di un tamburo, incantatosi sempre sullo stesso ritmo, che a forza di ripetersi, rischiava di farmi impazzire. Mi accasciai a terra sentendomi svenire, mi ritrovai con le ginocchia appoggiate sul pavimento, ansimante come se avessi corso da ore, anche se ero rimasta immobile. Improvvisamente, colta da un improvviso e inaspettato coraggio, prima di iniziare a piangere a dirotto e di abbandonarmi alla disperazione, alzai la testa di scatto e gli occhi, che avevo fissato sul pavimento fino a poco prima, lanciarono un'occhiata infiammata a quel vile di Antonio:
-Non ci credo!- sputai tra i denti, con tutto l'odio di cui ero capace
-Non è vero, lui è vivo, lo so! Tornerà! O forse sei stato tu ad ucciderlo? Vile, codardo, uomo senza pudore che non sei altro?- chiesi ancora, alzandomi in piedi. Antonio spalancò gli occhi a causa delle mie parole: di certo non si aspettava un simile atteggiamento da parte mia. Attilia, che si trovava alle mie spalle, mi mise una mano sulla schiena, cercando di trascinarmi via, o, quanto meno, di intimarmi di calmarmi. Io rimasi con i piedi puntati a terra, mi avvicinai di due o tre passi all'uomo, causa di molte delle mie sventure e continuai:
-Lo feci la prima volta che ti ho visto, lo rifaccio ora, sotto gli occhi del grande Zeus e di tutti gli dei- dicendo questo, gli sputai in faccia e rimasi a fronteggiarlo, non temendo che potesse colpirmi: non ero vigliacca come lui, avrei affrontato le conseguenze delle mie azioni, a testa alta, senza scappare, qualsiasi esse fossero. Contrariamente a tutto ciò che mi aspettassi, Antonio rise sguaiatamente, detergendosi con una mano il viso sporco e rispondendo in una maniera orripilante:
-Credi quello che vuoi, ma quando poi il tempo passerà e non lo vedrai tornare, capirai che le mie parole sono vere...- la sua voce si affievolì e il ragazzo si piegò in due, a causa di un accesso di tosse. Dalla sua bocca uscì del sangue e fu solo in quel momento che capii: Antonio stava per morire. Non c'era una cura per il suo male: probabilmente le sue ferite erano mortali, gli organi schiacciati e perforati. Come aveva fatto, dunque, a tornare... vivo?
-Dovresti ringraziarmi- continuò con voce roca, spezzando il filo dei miei oscuri pensieri.
-Per cosa?- sibilai inferocita, mentre cercavo di scacciare la disperazione che piano piano si faceva strada nel mio cervello e la desolazione che iniziava ad inondarmi il cuore.
-Per averti riferito questo fatto!- esclamò indignato, spalancando gli occhi, come se davvero fosse sorpreso per il fatto che non riuscivo ad essergli grata per quanto avevo fatto. -Se non te l'avessi detto, magari l'avresti aspettato per anni... come povera illusa...- sussurrò ancora, tossendo nuovamente sangue e mi scansai da lui per non essere imbrattata dal suo sudiciume. Feci per voltarmi ed andarmene in qualche angolo a sfogare la mia disperazione, che davanti al nemico cercavo di tenere a bada, quando Antonio, parlando nuovamente, mi fece gelare il sangue nelle vene:
-Urlava il tuo nome, sai? Tra gli spasmi della morte, non faceva altro che chiamarti in maniera accorata. Biascicava cose senza senso: diceva che avrebbe mantenuto ciò che aveva promesso, che non ti aveva mai ingannato e poi non so quali altre idiozie... ma sai, qualsiasi cosa avesse da dire, ora è morto no?- disse ridendo. Fino a quel momento gli avevo dato le spalle, ma poi mi voltai nuovamente e gli andai incontro:
-Qualsiasi... Qualsiasi cosa tu possa dire, Fabrizio era un uomo migliore di te. Il ricordo che tutti avranno di te, non è paragonabile al suo, fattene una ragione. Magari sei tornato dall'aldilà per tormentarmi con le tue parole, per distruggermi, dato che non ti basta ciò che hai già fatto. Sappi questo: qualsiasi cosa tu abbia potuto fare a me o a Fabrizio, la verità è una soltanto. Lui è vissuto ricevendo tutto l'amore che sono riuscita a dargli, per quanto misero e se tutti si dimenticheranno di lui, io non lo farò mai, porterò il suo ricordo nel mio cuore per la vita, dunque ci sarà sempre qualcuno che si ricorderà di lui con affetto e amore. Tra poco tu morirai e nessuno si ricorderà di te, nessuno ha mai potuto amarti, per come sei. Dentro di me, tra la rabbia e l'odio, compatisco quelli come te: se nessuno ti ama, esisti davvero? Io credo di no...- il viso di Antonio diventava sempre più allibito man mano che davo voce ai miei pensieri. Non feci in tempo, tuttavia, a finire di parlare, che il Senatore Galba arrivò nell'atrio a grandi falcate, rosso in viso. Si poteva notare da lontano quanto fosse adirato... aveva sentito le mie parole? Sperai vivamente di no, altrimenti chissà cosa sarebbe mai potuto accadere...

STAI LEGGENDO
Ex scintilla incendium oriri potest
Romance210 a.C, Aurora, principessa Greca, dopo che la sua città è stata saccheggiata dai Romani, viene rapita da questi e scambiata per una ancella. Tra i Romani c'è Fabrizio, un generale che mostra da subito un certo interesse per Aurora. La ragazza deci...