CAPITOLO 4 - Salvataggi
Affrettai il passo, sentendo i passi alle mie spalle che si facevano sempre più vicini. Iniziai a correre, conscia del fatto che qualcuno mi stava seguendo e che in quella situazione, sola e sperduta, non sarei mai riuscita a far perdere le mie tracce a questo qualcuno. Corsi ancora, ma sentii i passi alle mie spalle che si facevano più concitati, finchè sentii delle mani che mi afferravano da dietro, per la vita. Urlai forte, spaventata e per il terrore chiusi gli occhi, quando la persona mi voltò verso di se e mi scosse le spalle dicendo:
-Aurora, Aurora, sono Fabrizio- nonostante questo, urlai spaventata ancora per qualche istante, poi aprii gli occhi dai quali erano uscite calde lacrime e lo guardai. Fabrizio mi fissò negli occhi azzurri e mi sorrise appena e senza pensare, presa dal terrore, mi gettai tra le sue bracci e mi strinsi forte a lui, come avrei fatto con qualsiasi altra persona che fosse venuta per aiutarmi.
-Oh- mormorò Fabrizio, piuttosto sorpreso dal mio gesto, esitando a ricambiare l'abbraccio. Tuttavia alla fine mi strinse tranquillamente. Quando mi resi conto di ciò che avevo fatto, mi staccai bruscamente da lui, arrossii di colpo e mi voltai, dandogli le spalle.
-I-io... scusami, ero... ero solo molto spaventata- balbettai. Fabrizio scoppiò a ridere a crepapelle, tenendosi la pancia.
-Cosa c'è da ridere?- sbottai, dimenticando le buone maniere. Lui continuò ancora per un po', finchè non gli vennero le lacrime agli occhi.
-Cosa ci fai qui, nel quartiere più sperduto e malfamato della città, riservato ai malati e alle prostitute?- chiese incuriosito. Lo guardai di traverso
-Stavo andando al Foro a fare delle compere per il pranzo... e mi sono persa. Io non conosco Roma.- spiegai.
-Non ti è venuto in mente di chiedere informazioni?- chiese di nuovo, forse pensando che io fossi stupida
-L'ho fatto. Ho chiesto ad una ragazza che mi ha detto di prendere la seconda via dopo il primo angolo... mi trovavo più o meno a 200 metri dalla Villa...- spiegai. Fabrizio si trattenne dal ridere di nuovo:
-Ti sei chiaramente sbagliata. Hai svoltato dopo un altro angolo, forse a causa della folla non te ne sei accorta... siamo dall'altra parte della città rispetto al Foro e manca appena un'ora all'ora di pranzo... non ce la farai mai a fare tutto in tempo!- esclamò sogghignando. Mi irritò oltremodo:
-Beh forse se mi dici dove devo andare invece di portarmi sfortuna in questa maniera, ti sarei molto grata.- dissi tra i denti, senza badare alle buone maniere. Fabrizio alzo un sopracciglio:
-Vieni con me ti mostro io la strada- e mi prese per un polso. Mi stupii e lui vide lo sbalordimento nei miei occhi, così spiegò
-Potresti perderti per quanto sei poco pratica di queste strade. La pianta di Roma è molto complessa, se non lo sapessi.- mi spiegò. Lo sapevo eccome, lo avevo studiato in molti dei miei libri, ma evitai di dirlo. Fabrizio si voltò ed iniziò a camminare a tempo di marcia per le vie di Roma. Sentivo la sua mano che stringeva il mio polso e al solo pensiero arrossivo, ma per fortuna non se ne accorse, o per lo meno non lo diede a vedere. Passando ora per una via affollata ora per una via deserta, arrivammo dopo non molto al Foro.
Il Foro era una immensa piazza, simile all'Agorà Ateniese, dove si trovavano molte bancarelle che vendevano svariati prodotti e dove le persone chiacchieravano in piccoli gruppi. Si sentiva il vociare concitato dei commercianti che cercavano di vendere i loro prodotti al prezzo più alto possibile e le persone erano così tante che non riuscivo a distinguere cosa producesse una bancarella o un'altra. Fabrizio mi guardò e mi chiese:
-Cosa devi comprare?- tirai fuori le liste che mi aveva consegnato Iginia e sbuffai: c'erano moltissime cose da acquistare e il tempo era davvero poco.
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Ex scintilla incendium oriri potest
Romance210 a.C, Aurora, principessa Greca, dopo che la sua città è stata saccheggiata dai Romani, viene rapita da questi e scambiata per una ancella. Tra i Romani c'è Fabrizio, un generale che mostra da subito un certo interesse per Aurora. La ragazza deci...