CAPITOLO 5 - Fatti inaspettati
La mattina seguente, dopo aver ascoltato la ramanzina di Iginia poiché la sera prima ero andata a dormire senza chiedere il permesso e dopo aver concluso tutte le faccende che avevo dovuto svolgere, non feci lo stesso errore della notte precedente e cercai la governante per sapere se ci fossero ancora altre mansioni da sbrigare.
La trovai intenta a chiacchierare con Fabrizio lungo uno dei numerosi corridoi della Villa. Stavo per andare da lei quando, notando che i due confabulavano in tono basso e si guardavano spesso intorno on fare circospetto, curiosa come non mai, mi misi ad origliare la loro conversazione da dietro un angolo.
-Non ho altra scelta, Iginia, lo sai. Conosci mio padre... appena è venuto a conoscenza di questo fatto ha voluto saperne di più- la voce di Fabrizio era bassa e il tono era calmo, ma dal suo viso trasparivano più emozioni di quanto volesse realmente. Aveva le sopracciglia aggrottate e ogni tanto storceva la bocca in un'espressione quasi preoccupata.
-Cosa succederà se non dovesse rivelare nulla? Se... lascia perdere Fabrizio, ti prego, non può sapere nulla...- sussurrava Iginia concitatamente.
-Non posso rischiare di perdere delle...- ma non riuscii a sentire Fabrizio che concludeva la sua frase, poiché dietro di me sentii una voce piuttosto familiare e poco piacevole che diceva
-Guarda guarda... Fabrizio, c'è chi origlia le tue conversazioni- mi voltai lentamente e dietro le mie spalle vidi Antonio, gli occhi marroni piccoli e infossati, con un ghigno provocatorio sul viso. Ero allibita: come avevo potuto essere tanto sciocca da non accorgermi della sua presenza?
Mi spinse in avanti e finii nel campo visivo di Iginia e del generale, che mi guardò sconcertato mentre Iginia era sbiancata in volto.
Qual'era l'importante questione di cui stavano parlando, se avevano reagito così dopo aver saputo che stavo origliando?
Fabrizio rimase quasi impassibile, solo un sopracciglio rimase lazato a mostrare il suo disappunto, non so se per quello che avevo fatto io, o per quello che aveva detto suo fratello.
-Antonio, fare la spia è da vili, non credi? Soprattutto quando non c'è nulla da nascondere in un discorso.- disse Fabrizio, cercando di ostentare sicurezza e di non farsi vedere agitato.
Antonio rimase senza parole e mosse la bocca, senza riuscire a dire nulla, soltanto il suo viso diventò rosso porpora, facendo trapelare il suo imbarazzo.
-Mi hai illuminato con la tua lungimiranza, fratello!- sussurrò. Mi sembrava di aver già sentito quella frase... dopo aver detto questo si voltò e andò via. Se fosse stato un animale, avrei potuto pensare che scappasse "con la coda tra le gambe".
Fabrizio si rivolse a Iginia, riservandole uno sguardo quasi di scuse e disse:
-Iginia, ora vorrei rimanere solo con Aurora, grazie.-
-Ma certo Fabrizio...- e detto questo se ne andò titubante e sparì nei corridoi. Ancora una volta mi stupii della confidenza con la quale Iginia si rivolgeva a Fabrizio. Quest'ultimo mi guardò a lungo negli occhi ed ebbi paura: li stavo spiando, cosa mi sarebbe successo?
Iniziai a tremare involontariamente per il nervosismo e l'agitazione, ma Fabrizio non diede segno di accorgersene, mi scrutò ancora per qualche momento, infine chiese:
-Stavi spiando la nostra conversazione?- e la sua voce era tranquilla. Mi stupii che non fosse adirato con me:
-Io non stavo origliando!- cercai di giustificarmi -stavo cercando Iginia e quando vi ho trovato non sono venuta a chiamarla per non interrompervi.- non potevo cambiare troppo la versione dei fatti: Antonio mi aveva vista.
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Ex scintilla incendium oriri potest
Romance210 a.C, Aurora, principessa Greca, dopo che la sua città è stata saccheggiata dai Romani, viene rapita da questi e scambiata per una ancella. Tra i Romani c'è Fabrizio, un generale che mostra da subito un certo interesse per Aurora. La ragazza deci...