Capitolo 24

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Vidi apparire con la coda dell'occhio la figura di mia madre che reggeva su un vassoio 3 tazzine contenenti il caffè.

"E' da tanto tempo che non ci vediamo, come ti trovi li'?"

"La Svizzera è bellissima e le leggi funzionano molto meglio di qui. Riguardo il lavoro il capo è simpatico , l'azienda sta avendo risultati positivi e produciamo sempre di più. Da voi?"

"Il solito, però per fortuna anche noi in questo periodo andiamo bene."

"Meglio dai."

"Comunque davvero buono il caffè!" Aggiunse rivolgendosi a mia mamma.

"Grazie" Gli rispose.

Diedi una gomitata a mio padre.

"E tu come va con la scuola?" mi chiese.

"Tutto ok, grazie." gli risposi.

Guardai mio padre.

"Senti Riccardo noi dovremmo chiederti una cosa." disse mia madre guardando verso di me.

"Tu alla perdita di tua figlia avevi detto che avresti donato gli organi giusto?" disse mio padre.

"Si... come mai?"

"Avete già donato a qualcuno gli organi?"

"Si, abbiamo donato un rene."

"Ascolta..." disse mio padre.

"Avete donato a qualcuno il cuore?" dissi io interrompendolo.

Suonò il suo cellulare.

O dio mi che cazzo di ansia.

"Scusate , solo un attimo."

Ecco.

Guardai mio padre.

"Vedrai." mi disse accarezzandomi e dandomi un bacio in fronte.

Si allontanò un attimo dalla tavola.

"Uff" sbuffai e appoggiai la testa sul tavolo.

"Abbi pazienza, su." mi disse mia madre.

Dopo qualche secondo vidi che mise il cellulare giù.

"Dicevamo?"

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P.V. Stefano

 Non mi piace mentire ad Ambra però non volevo che si preoccupasse, tanto non succederà niente.

Chiusi la porta alle mie spalle e guardai la mia stanza.

"Ciao!" la voce femminile attirò la mia attenzione.

"Ciao, piacere di conoscerti." gli porsi la mia mano.

"Piacere, mi chiamo Elisabeth, ma chiamami Beth."

"Stefano." Le sorrisi.

Non era male come ragazza, era alta aveva gli occhi molto scuri , mentre i capelli erano biondo chiarissimo e molto lunghi. Portava una tuta larga e un capello con la visiera e stava preparando una grande borsa.

"Io sto andando in palestra, scusami per il disordine ma non ho avuto tempo per mettere a posto."

"Tranquilla." 

"Se ti va appena torno ti faccio vedere un po' la scuola."

"Va bene, grazie."

"Allora a dopo."

"A dopo."

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