P.V STEFANO
"Mamma passa il foglio,
firmo."Guardai Ambra che mi fece un mezzo sorriso.
"Firmate e andate a consegnare i documenti."
"Stefano..." disse sua mamma.
"Noi siamo felici della scelta che abbiamo fatto. È da tantissimo che aspettiamo questo momento, no?
Sono sicura che ce la farai , amore mio."aggiunse con gli occhi lucidi."Io no, non sono sicuro."
"Devi crederci, eh?"gli disse suo padre, io annuì.
"Ok..." sussurrò.
"Avanti, devi venire con noi, ci devono dire cosa dovrai fare in tutta questa settimana."
Ci alzammo e rientrammo in ospedale.
Sua mamma lo abbracciava e io gli camminavo affianco.
In quel momento la cosa più importante erano i suoi genitori. Io non so come ci si comporta in questi casi, e non so come loro abbiamo tutto questo coraggio. Erano molto, molto preoccupati, agitati, ma dovevano comunque dimostrare solievo, tranquillità, e dovevano sostenerlo, si, anche se avrebbero potuto perdere il loro amato figlio.Presto sarebbe arrivato anche suo fratello, Davide, che avrei visto per la prima volta...
So che è più grande di Stefano, credo faccia l'università a Milano, medicina, ed è fidanzato.Entrarono e si diressero nell'aula precedente, io li aspettai fuori.
Stettero dentro per un pò, e io non facevo altro che incrociare le dita e pregare che andasse per il meglio.
Speravo più di me stessa, più della mia vita che in questa settimana tutto andasse per il verso giusto, che tutto fosse pronto per il 20, e che fosse andato bene.
Avevo una paura tremenda, non ero mai stata così. La paura di perderlo,di farmelo scivolare dalle mani, io non avrei mai potuto accettarlo.
Volevo piangere, urlare, se era possibile avrei preferito farmi uccidere con lui.
Non riuscivo a pensare come fosse andata se solo...
Non riesco neanche a dirlo.
Non riesco a immaginarmi niente. Non voglio.Adesso non potevo farmi vedere debole, lo avrei fatto sentire uno schifo, lui non voleva essere la causa di tutta questa paura e dovevo apparire serena, dovevo fargli capire che doveva crederci.
Eccoli.Vidi che il Dottore li accompagnò alla porta.
" Sei un ragazzo forte, sono sicuro che andrà tutto per il meglio. "
"Sei in buone mani, te lo posso garantire!" Aggiunse la sua assistente.Vidi i suoi sorridere.
Ci dirigemmo verso l'uscita, e squillò il cellulare a sua mamma, credo fosse Davide, voleva sapere quando sarebbe stato operato.
I suoi nonni, anche i suoi parenti, tutti volevano sapere quando sarebbe successo.
Lui non era molto contento di dirlo in giro, si perché anche se ha atteso per moltissimo questa cosa, aveva una paura tremenda adesso, e a lui non piace farsi vedere così dagli altri, vuole sempre apparire sicuro, preferisce piangere lui e basta, da solo, e non vedere gli altri che lo fanno al posto suo, per lui.Lo guardai, era freddo, quasi incazzato, era il suo modo di essere teso in questo momento.
Andammo fuori, nel giardino dell'ospedale, era enorme, ed era molto accogliente.
Nell'insieme quel posto sembrava quasi una città, non ci capivo niente e non so come i genitori di Stefano riuscivano a non perdersi.
Ci sedemmo su una panchina, e io dissi che dovevo chiamare un attimo mia madre, non dovevo farlo per forza, ma volevo solo lasciarli soli."Hey mamma"
"Ambra, finalmente ti fai sentire, come va li?"
"Mamma scusa, comunque va tutto bene, ora siamo in ospedale, hanno visitato Stefano!"
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Sweet as sugar
RomanceAmbra, una ragazza semplice, con una vita normale e tanti sogni, da sempre crede e spera nell'amore. Dopo anni di sofferenze, finalmente la routine la sorprende. Incontra il ragazzo che tanto desiderava e finalmente insieme, capiscono che qualsiasi...