Capitolo 17-parte seconda

25 4 3
                                    

Basta brutte notizie, basta!

<<Come brutte notizie, cosa c'è ora ?!>>

<< Non voglio dirtelo attraverso uno schermo , è una cosa importante. >>

<< Stai male? Dimmi cosa sta succedendo. >>

<< Scendi tra 5 minuti, sarò sotto casa tua.>>

Guardai Fede che stava fissando quel maledetto schermo con me.

"Io non ce la faccio."

"Ambra , quante cose hai superato? "

Risi con le lacrime agli occhi.

"Ce la farai, ce la farai ancora. Anzi, ce la faremo."

Scossi la testa mordendomi le labbra.

"Non fare cosi..." mi abbracciò.

Senti citofonare. 

"E' lui. " 

"Vai, tranquilla."

"Grazie , sono contenta che abbiamo chiarito , detestavo essere arrabbiata con te."

"Anche io, mi sei mancata. Vai da lui ora."

Mi precipitai al cancello.

"Dimmi subito cosa sta succedendo"

"Io non reggo più cazzo, non reggo!"

"Calma, calmati." 

Lo abbracciai.

Scosse la testa.

Cominciammo a camminare verso il grande parco che c'e vicino casa mia.

Lo guardavo, e cazzo, aveva gli occhi lucidi ed era incazzato con il mondo. Stringeva le mani e tirava sospiri dal naso. Probabilmente sarebbe riuscito ad uccidere una persona con un pugno.

"Parla."

Sospirò ancora una volta  cercò di calmarsi.

"I miei genitori sono degli stronzi, io non li sopporto più, invece di aiutarmi frantumano la mia vita pezzo per pezzo, preferisco morire ."

"Mi dici cosa cazzo sta succedendo?"

Era sorprendente come riusciva a trattenersi. Le lacrime gli bagnavano il viso mentre la sua espressione era completamente indifferente, non cambiava. Lasciava solo che l'acqua sottoforma di gocce uscisse dal suo corpo, mentre stringeva i denti e sospirava.

Vidi quelle poche lacrime che si dirigevano verso il suo collo, verso il suo petto. Alcune invece che cadevano direttamente per terra, nel verde di quel parco affollato di bambini e risate.

"C'è troppa gente , non mi piace. Detesto queste risate."

"Non sarà mica tutto cosi sto parco, cambiamo, andiamo dall'altra parte."

Deglutii e si diresse con me in un' altra via, più isolata.

"Dai cazzo. "

"Non è cosi semplice , vediamo se c'eri tu in questa situazione !"

Mi misi la mano sulla testa e poi la feci scorrere tra i miei capelli.

Sospirai.

"Scusa, e che sto impazzendo forse più di te."

"Ambra..."

Lo guardai mentre lui osservava per terra, e tirava calci ad un sasso, mentre teneva le mai in tasca.

Sweet as sugar Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora