Chapter Eleven - Past Box

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-Spogliati- dice Harry.

-Prima tu.- rispondo

Lui sorride.

-Perchè non mi aiuti?-

Beh, si può fare! Mi avvicino a lui e gli slaccio il primo bottone della camicia a quadri, poi l'altro e gliela sfilo, lasciandola cadere a terra.

Quella tartaruga... Quella V... Oh dio.

Passo alla cintura; la slaccio e la sfilo poi la faccio roteare in aria a mo' di cowboy. Per poco accieco Harry, ma questi sono dettagli.

Gli slaccio il bottone dei jeans e li abbasso fino alle caviglie, poi mi inginocchio davanti a lui.

-Maya, cosa vuoi fare?-

-Shh. Lasciami lavorare-

Passo le dita nell'elastico dei suoi boxer rigorosamente Calvin Klein e ammiro la vista. Oh, qualcuno è già sveglio qui!

Appoggio le mie mani sui fianchi di Harry e lo prendo in bocca. Inizio a stuzzicare la punta con la lingua, disegnando dei piccoli cerchi.

-Oh piccola...- ansima Harry.

Io continuo a leccare ed inizo a succhiare, andando più a fondo.

Harry mette le sue mani sulla mia testa e mi spinge avanti e indietro; io continuo ad alternare la lingua alle labbra.

-Maya, mi fai impazzire... Non ti fermare...-

Chi ha detto che voglio fermarmi? Aumento il ritmo e Harry diventa sempre più duro nella mia bocca, c'è quasi.

-Sto per venire piccola... Devi smettere se...-

Oh ma stai zitto un cazzo di momento? Neanche quando ce l'ho in bocca, taci? Vado sempre più a fondo fino a quando Harry geme rumorosamente e un liquido caldo mi invade la bocca. Lo ingoio. E' salato.

Mi rialzo e lecco dalle mie labbra delle gocce rimaste.

-Cazzo- esclama Harry.

Mi prende per i fianchi e mi avvicina al suo corpo nudo. Sento che mi vuole ancora. Le nostre labbra si intrecciano e lui lecca il mio labbro inferiore, dove era rimasto prima il suo liquido.

Harry mette le sue mani sotto le mie natiche e mi solleva.

-Voglio averti. Ora.-

Mi strappa la camicetta di dosso facendo saltare in aria tutti i bottoni. Poi alza violentemente il bordo della mia gonna e passa le sue mani sulle mie cosce, arriva ai miei slip e li sfila.

Sono completamente spalmata su Harry e non mi accorgo nemmeno quando lui inizia a camminare verso l'acqua.

-Harry- pausa morso -dove vai?-

-Ti voglio prendere in acqua-

Oh cazzo in acqua. Nel mare. Di notte. Solo noi due. I nostri corpi uniti.

Entra in acqua con me in braccio e mi porta poco più in là della riva. Come se importasse, ci siamo solo noi!

Harry mi fa scivolare verso il basso. Gemo.

Lui mi fissa gli occhi e dice:

-Amo saperti mia. Il fatto che so che tutto il tuo corpo può essere toccato solo da me mi fa diventare matto-

Ansimo. Tremo al solo pronunciare di quelle parole e penso "Io amo essere tua". Harry mi alza e mi abbassa lentamente, intanto che stuzzica i miei capezzoli con la lingua e i denti. Passa la lingua sul mio petto, io affondo le dita nei suoi capelli ricci spingendo il suo bacino verso il suo. Questo ritmo lento mi sta uccidendo, è così travolgente.

Sento Harry sempre più dentro di me come mai prima.

-Ho sempre desiderato prenderti qui. Per vedere-anisma-la tua bellezza paragonata alla luna e alle stelle.-

Inizio ad ansimare, sia per il piacere sia per le sue parole, le mani di Harry sono sui miei glutei e inzia a palparli mentre mi alza.

Tra la sua lingua, le sue mani e lui dentro di me sento un qualcosa, qualcosa che deve uscire da me. Qualcosa per liberare tutta la passione accumulata dentro di me. Devo urlare.

-Harry!- grido buttando fuori tutto il fiato.

Lui viene subito dopo di me e mi stringe la pelle talmente forte da farmi sussultare.

-Oh... Non ero mai venuto così con nessuna prima d'ora-



Siamo seduti sulla spiaggia. Io sono tra le gambe di Harry con in mano una tazza di cioccolata bollente. Harry mi accarezza i capelli dolcemente, come ad una bambina. Strano.

-Una volta venivo qui con la mia sorellina.-

-Hai una sorella?- rispondo

-Si- risponde cupo Harry

-Come si chiama?-

-Melanie-

-Oh, quanti anni avete di differenza?-

-Dieci-

-Wow, tanti-

-Si.-

Hai intenzione di rispondermi a monosillabe per tutto il tempo?

-Com'è? Nel senso, ti somiglia?-

-Se intendi che ha dei sottocosi, no.- scherza lui

-Intendevo fisicamente. Spero bene che lei non li abbia.-

-Non potrebbe anche volendolo. Comunque è bellissima, bionda con gli occhi verdi, come i miei.-

Io gli tiro una gomitata

-Non può perché non glielo permetteresti, eh?-

Harry si irrigidisce

-No, Maya, perché lei non può-

"Non può perchè... E' in prigione?" Non capisco.

Lo guardo perplessa.

-Maya... Lei è morta.-

Oh. Non so che dire.

-Harry, mi dispiace così tanto. Non avrei dovuto chiederti di lei.-

-Non lo sapevi. Non è colpa tua. E' morta dieci anni fa.-

Quindi... Aveva solo... sei anni? Oh mio dio.

-Oh... Harry credo sia tardi... Andiamo a dormire?-

Harry annuisce e mi aiuta ad alzarmi.



E' mattina. Mi stiro in modo anti-sgamo per trovare i pettorali di Harry ma lui non c'è. Dove caaazzo è?

Mi giro e vedo una collana accanto a me, sul materasso. Ha appesa una conchiglia che io e Harry abbiamo raccolto ieri sera sulla battigia. Vicino c'è un biglietto:



PICCOLA DEVO SISTEMARE DELLE COSE. CI VEDIAMO PIU' TARDI.

TI PENSERO'.

H.



Oh ha detto che mi penserà... OH MAMMA.

Il problema ora è: che cazzo faccio io qui da sola tutto il giorno?

Dopo poco decido di alzarmi e... No ok resto ancora un po' a letto.

Mi giro verso l'orologio, oh sono le 11.30. Ok mi alzerò.

Vedo una scia di vestiti proveniente dalla cabina armadio... Harry non sapeva come vestirsi eh? Raccolgo le camicie sparse per terra e inizio a ripiegarle. Mi alzo in punta di piedi per prendere un appendino ma perdo l'equilibrio e mi aggrappo a una mesola, facendo cadere tutto quello che c'è sopra. Una scatola grigia di cartone mi cade in testa. Ahia cazzo!

La vedo lì per terra, tutta sola, cosa fare lasciarla lì? Nah. La prendo in mano, ma in quel momento si fa spazio nella mia mente quella fottuta cosa che viene chiamata 'coscienza' e mi dice "Maya, non aprirla, potrebbero essere cose personali di Harry" sono tentata di appoggiarla ma il diavoletto malefico che c'è in me dice "Che cazzo, Maya, mi ha appena fracassato il lobo frontale avrai bene il diritto di aprirlo?" quindi alzo le spalle aprendolo. Noto che sono dei ritagli di giornale, sembrano abbastanza vecchi, direi più o meno di una decina di anni fa.



ASSASINIO A CAPE CODE: UCCISA BAMBINA DI SEI ANNI. 24\02\2003

La piccola è stata rinvenuta ieri sera verso le ventitré nel bosco dietro casa. Melanie è stata uccisa a causa di emorragie interne provocate da pugni e calci. La bambina viveva con i suoi due genitori e il fratello. Il padre, noto alcolizzato, è il principale indiziato dell'omicidio. La madre e il fratello piangono la scomparsa della bambina.



SUCIDATA LA MAMMA DI MELANIE: SUICIDIO, PROBABILE MA NON ESCLUSO L'OMCIDIO. 27\02\2003

La madre della piccola Melanie è stata trovata impiccata nella cucina dal figlio, il ragazzo, giovane sedicenne con occhi verdi e capelli ricci, ha trovato il corpo della madre appeso con una corda al lampadario. Si suicidata per la perdita dell'adorata figlia? O è stato un altro omicidio?



INDAGATO PADRE, TROVATO MORTO, FIGLIO SCOMPARSO: UNA FAMIGLIA DISTRUTTA DAL PADRE ALCOLIZZATO. 4\03\2003

Il padre della piccola Melanie, che stava per essere processato per omicidio, è stato trovato morto dissanguato nella cucina della casa dove sono avvenute tutte queste tragedie. Il figlio, scomparso, si pensa che il padre lo abbia ucciso facendone perdere le tracce. E poi si sia suicidato con un semplice coltello da cucina. La polizia inizia le ricerche, ma del ragazzo non c'è traccia.



Tutto questo non è possibile. Cape Cod. La descrizione del ragazzo. Il nome della bambina uccisa, l'età a cui è stata uccisa. Tutto combacia con le cose che Harry mi ha raccontato ieri sera. E se.. No. Ma è ovvio che lui è il ragazzino.

Stavo fissando incredula i pezzi di giornale tra le mie mani quando sento due mani che mi strappano le cose dalle mani. Mi giro e Harry mi guarda furente.

-Cosa cazzo stai facendo?-.

Mi alzo di scatto e per un attimo lo fisso sentendomi impotente.

-Harry, perché non me lo hai detto?-.

-Non sono affari tuoi-.

Dice lui uscendo dalla cabina armadio e andando in salotto, lo seguo.

-Io non voglio giudicarti per il tuo passato, hai perso la tua famiglia-.

-Maya stai zitta- dice lui girandosi verso di me con ira.

Rimango impaurita dalla sua reazione. Harry subito dopo dice.

-Devi andartene, Maya, io sono pericoloso-.

Scuoto la testa, non voglio lasciarlo.

-No, Harry, non è colpa tua. Io ti voglio aiutare-.

-Maya, devi andare via-.

Mi impunto appoggiando le mani sulla sua spalla.

-Harry, non devi fartene una colpa. Io sono qui per te-.

Vengo spinta e sbattuta contro il muro mentre Harry grida.

-VATTENE VIA-.

Lo fissò sbarrando gli occhi. E so per certezza che devo fare una cosa, scappare. Corro via. Fuori da quella casa. Salgo sul primo taxi. Sospiro. Sento ancora le mani di Harry spingermi verso il muro. Ho paura. Mi nascondo il viso tra le mani e piango.

Fifty Shades Of Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora