Capitolo 20

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Mi avvicinai a Federico, era ubriaco, cercai di toglierli la bottiglia dalla mano ma fu un tentativo fallito.

"Fede perché ti sei fatto tutto questo?! E chi ti ha dato le chiavi di casa mia?"

"Mi ha aperto sta mattina tua mamma e poi sono andati via, entrambi avevano in mano delle valige"

"Come delle valige?!"

Ero confusa. Non mi avevano detto nulla della partenza per non so quale paese.

Lui ne approfittó e mi bloccò i polsi al muro,cominciando a mordermi le labbra e poi a lasciarmi una scia di baci per tutto il collo. 

"Sei così bella Soph. Sei irresistibile!" Ammise 

"Lasciami Fede. Vai dalla tua Debby. Non ti voglio più." Lo spinsi via da me

"Io... "

"Cosa?" 

"Niente. Sii felice con Nicolò"

"Non è il mio ragazzo. Comunque niente, rimaniamo semplici amici"

"Okay. Stammi bene Soph" 

"Anche tu Fede." 

Appena stette per uscire, delle lacrime cominciarono a rigarmi il viso. 

"Ei. Che c'è?!" disse Fede, girandosi verso di me 

" ma niente...lascia stare" 

"Ti voglio bene Piccola" 

"Anche io. Scemo." 

"Ti va di uscire sta sera?" Mi chiese

"Se ho voglia verró sennò ci si vedrà a scuola domani"

"Va bene a domani" 

Lascia Fede uscire da casa mia, mi avviai in cucina per prepararmi qualcosa e pranzare da sola.

Presi in mano il cellulare e cercai di chiamare mio padre, ma non rispose nessuno.

NICOLÓ POV's 

Accelerai il motore per tornare a casa mia, ma notai che nel sedile  accanto a me era rimasta la fascetta blu di Soph, decisi di ritornare indietro e riportargliela. 

Fui davanti a casa sua, ma vidi la macchina di Fede parcheggiata davanti casa sua e poco dopo vidi Fede dare un bacio a Sophie.

Tornerò un'altra volta.

SOPHIE POV's 

Mi preparai 80g di pasta al pesto, un insalata e me ne andai in camera mia, presi il mio pacchetto di sigarette, la mia borsetta, il telefono e uscii di casa.

Si fecero le 16.30 di pomeriggio, decisi di tornare a casa mia dopo una bella corsetta per il quartiere. 

Mentre ritornavo a casa, mi guardavo i piedi e la mia testa comincio a ricordare la serata precedentemente con Nicolò.

Finalmente arrivai a casa, aprii la porta e non trovai nessuno. 

Sentii delle voci provenire dalla camera di papà e mamma. 

Salii nel piano di sopra, sentendo dei bisbigli.

"Devi dirglielo a tua figlia, io non ce la faccio più!" 

"Non mi vorrà più vedere..." Disse mio padre

"Cos'è che dovete dirmi voi due?!" Dissi sbattendo violentemente la porta contro il muro 




Pensavo di odiartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora