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Apro gli occhi, e sento che il materasso del letto è più duro.
Tasto con la mano, e solo dopo mi rendo conto di essere coccolata al petto di Shawn.
Spalanco gli occhi e alzo la testa, per guardarlo.

<Buon giorno> mi dice, con la voce impastata di sonno.
Lancio un piccolo urlo e mi scanso, di scatto. Sento le guance avvampare.

Lui si alza e si mette seduto.
<Buon giorno.> borbotto.
<Dormito bene?> mi chiede lui, con sguardo divertito. Non rispondo e mi alzo dal letto.
<Se ti eri già svegliato prima di me, perchè non ti sei spostato?> ribatto.
<Perchè ti ho trovato accoccolata su di me, e ho provato a spostarti, ma tu non ti muovevi di una virgola. E poi non volevo svegliarti, altrimenti me le avresti dette di tutti i colori.> spiega.
Beh, in effetti questo è vero.

Prendo dei vestiti dalla valigia e vado in bagno. Sarà una lunga giornata.
_______________

<Elisabeth?> mi chiama Shawn, dall'altra parte della porta del mio camerino.
<Elisabeth! Sei pronta?>
<Arrivo!> rispondo.
Apro la porta del mio camerino ed esco. Insieme a Shawn mi incammino dietro le quinte, e stiamo lì fino a quando il concerto non inizierà.

Tengo il microfono in mano e ho talmente tanta ansia che ho paura di combinare qualche casino.
Guardo Shawn, accanto a me, e noto che mi sta fissando da capo a piedi.
Indosso un crop top bianco, dei pantaloni neri a vita alta e degli stivaletti estivi corti e bianchi ai piedi.

<Potevi anche metterti un paio di tacchi> mi dice Shawn, fermando lo sguardo sui miei stivaletti. Lo guardo con disapprovazione.

<Sei fortunato che non mi sia messa le vans> rispondo. Lui alza gli occhi la cielo e rimaniamo in silenzio, mentre la mia ansia sale. Mi sa che Shawn lo nota.
<Smettila di essere così nervosa, la gente vuole vedere persone sicure sul palco.> mi dice.
<Oh, scusa se è il mio primo concerto in assoluto davanti a migliaia e migliaia di persone, e l'ansia si sta impossessando di me.> dico, sarcastica. Lui alza gli occhi al cielo per l'ennesima volta.

<Ma è un tic?> lo prendo in giro per quel gesto che fa molto spesso.
Shawn ridacchia.

Le luci sul palco si accendono, credo sia arrivato il nostro turno. <Spero solo di non combinare un pasticcio. Altrimenti perderei anche la scommessa.> dico, tra me e me.

Sento lo sguardo di Shawn su di me.
<Bene, sei pronta?> mi chiede.
Faccio un respiro. <Si.> dico, con fermezza. Iniziamo a camminare, l'ansia che sale, e l'adrenalina che aumenta. Appena arriviamo sul palco, le urla mi perforano le orecchie, le luci solo su me e Shawn, e davvero, non mi sono mai sentita tanto a casa.

Non mi sono mai sentita così, come se fossi nel posto giusto al momento giusto, quasi sempre era il contrario.
L'ansia e la paura svaniscono, lasciando spazio alla gioia e all'adrenalina. Il modo in cui il pubblico urla, si scatena, esulta, mi fa venire solo ancora più voglia di cantare e di far vedere cosa posso valere. Mi viene la voglia di far vedere che Elisabeth non è solo la ragazza rozza, maleducata, strafottente, come pensa il produttore di Mendes, e forse anche tutto il resto del mondo. Voglio solo far vedere che dietro c'è una ragazza che spera di realizzare i suoi sogni, perchè anche lei ne ha. Anche lei ha il diritto di avere delle gioie nella sua vita, anche lei ha il diritto di sognare, anche lei ha il diritto di godersi la vita come meglio crede. Anche lei ha il diritto di essere felice, e anche lei ha un messaggio da dare con la sua musica.

<Ciao Los Angeles!> urla Shawn al microfono. La base della prima canzone parte, e voglio solo cantare. Far rieccheggiare la mia voce e farla sentire a tutti. Non mi sono mai sentita così viva.

I know what you did last summer, con questa canzone si apre il concerto.
Inizio a cantare la prima strofa, mentre il pubblico va in delirio.
Poi, la mia voce si fonde con quella di Shawn, mentre incrociamo i nostri sguardi.
Shawn ha una luce diversa sul palco. Sembra così spavaldo, sicuro di sè.
Nei suoi occhi leggo quanto ami fare ciò che fa. E io lo ammiro tanto per questo.
Ci sono persone che non sono contente della propria vita e non fanno nulla per cambiarla. Nulla, si limitano a lamentarsi e basta, non facendo quello che piace veramente.
E una di queste ero io.
Ma Shawn è riuscito a farmi fare quello che più amo fare, dandomi un opportunità per realizzare il mio sogno. E non so quanti "grazie" dovrò dirgli per ricambiarlo. Cavoli, non sembro nemmeno io in questo momento, ma che mi è successo?

La canzone finisce, e sorrido a Shawn come non gli avevo mai sorriso prima.
______________
<È andata bene come primo debutto, no?> mi chiede Mendes, mentre apre la porta della nostra stanza.
<Stai scherzando?! È stato meraviglioso!> esclamo, lanciandomi sul letto. Shawn ride. <Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto.> dice.

<Andiamo, a chi non piacerebbe?> rifletto. Shawn si siede sul letto.
<A me all'inizio non piaceva.>mi confessa, facendo spallucce.
<Che cosa?!> sbotto. <E io che fino a qualche ora fa pensavo che amassi quello che fai>
<Ed è così adesso.> mi spiega.<Ma all'inizio pensavo che questa vita fosse troppo frenetica per me, pensavo che ci fosse troppo lavoro... Poi però ho continuato, ma stavo diventando uno stronzo, uno di quei vip accecati dalla fama e dal proprio ego. Per fortuna me ne sono reso conto in tempo, prima di peggiorare la situazione ulteriormente.>

<Ma sei visto come una bella persona agli occhi degli altri> dico.
<Si, ora. Prima tutti i social parlavano male di me, altrettanto i giornali, le riviste... Un po' quello che sta succedendo a te.> dice.

<Cosa?!>
Gli strappo il telefono dalle mani e controllo i social, finchè arrivo ad una mia foto mentre dico qualcosa a Shawn, quando eravamo a New York, quel giorno in cui mi venne a prendere a scuola. Leggo i commenti.

Mamma mia che stronza questa!

Spero che Shawn la cacci via!

È davvero una irrispettosa strafottente. Aiai, questa nuova generazione!

Alzo gli occhi al cielo per questo commento.

L'ho sentita sul palco, è proprio stonata!

Non so come Shawn abbia potuto scegliere una persona del genere!

Chiudo i commenti e scorro ancora, e vedo un sacco di foto di me che dico qualcosa a Shawn, mentre eravamo tipo davanti la porta di casa sua, oppure quel giorno in cui la sua troupe è piombata in casa mia senza un preavviso. I commenti erano della stessa tipologia di quelli letti prima. Bene, perfetto. La gente mi ama.

Spengo il telefono e lo butto sul letto, visibilmente incazzata.
Shawn mi poggia una mano sulla spalla.
<Lascia stare, Elisabeth. Tutti quelli che ti criticano sono solo invidiosi di te e della tua musica. Della tua opportunità. Non dare retta a nessuno, vai avanti per la tua strada, e fa vedere a tutti quanti quello che vali.>
Accenno un sorriso. <Perché sei così gentile con me? Ii ti tratto di merda.> dico, facendolo ridacchiare.
<Eh, questa è un ottima domanda> ridacchia ancora lui, facendo ridere anche me. Mi fissa per un attimo negli occhi, come incantato. Poi si sblocca.

<Forse è meglio andare a dormire.> dice, alzandosi. <Si...si, hai ragione.>
Mi alzo anche io e vado in bagno, dove mi metto il pigiama.
<Buona notte Shawn.> dico, una volta a letto. <Notte.>

The road to rock // Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora