New York
Inutile dire che il funerale di mio fratello Josh è stato davvero straziante.
Quando stavo facendo un piccolo discorso per lui, sono scoppiata a piangere e non sono riuscita a finire quello che volevo dire.Sono pure stupita nel vedere chi ha osato venire al funerale con la faccia triste, anche se in realtà non gliene frega niente.
Finita la cerimonia esco dalla Chiesa, non riesco a stare lì dentro per ancora qualche minuto in più, non riesco a sopportare il dolore che provo e nemmeno a vedere le faccie da culo dei miei genitori.
Shawn mi raggiunge, è venuto anche lui al funerale. Mi è rimasto vicino, ed io gliene sono grata, non so come avrei passato questa situazione senza di lui al mio fianco.Mi accarezza le spalle da dietro e mi bacia la guancia.
<Come ti senti?> mi chiede, quasi sussurrando.
<Mi sento distrutta, delusa, arrabbiata e il dolore che provo è inimmaginabile.> rispondo.
Shawn mi fa girare e mi abbraccia, ed mio mi sento davvero meglio.<È inutile dirti "ti capisco", perché non sarà mai così, ma posso solo dirti che io ti sono vicino, che io ci sono e puoi contare su di me.>
È davvero una delle poche persone intelligenti che conosca.
È quel tipo di persona che ti chiede "come stai?" e ascolta persino la risposta.Mi stacco leggermente da lui e incontro gli occhi di coloro che dovrebbero chiamarsi miei genitori: si avvicinano a noi e mia "madre" cerca di consolarmi cercando di abbracciarmi.
Io mi scanso subito, non voglio avere niente a che fare con loro.
<Che cosa volete voi? Tornate da dove siete venuti, non abbiamo niente da dirci!> sbotto arrabbiata più di quanto mi aspettassi.<Tesoro...> prova a dire mio "padre"
<Tesoro un cazzo, okay?>
Loro sussultano alla mia risposta.
<Anche noi siamo tristi Elisabeth, non pensare che non ci importa niente, non è cosi> dice mia madre.<Ah, non è così? Se non fosse stato così, non ci avreste lasciati da soli a New York, per farvi una "nuova vita", sareste rimasti con noi! Ci avreste comunque chiamato qualche volta, per vedere come stavamo, per sapere cosa stavamo passando! Invece non ve ne fotte niente, nè di me nè di Josh. E adesso lui è morto, e come lo avete saputo? Strano che siete qui, a quest'ora nemmeno venivate!
Voi non siete i miei genitori, avete fatto finta di esserlo fino ai miei undici anni, poi quando Josh doveva iniziare il college ne avete approfittato per lasciarci qui! Se non fosse stato per lui, se non si fosse cercato un lavoro, io adesso non sarei nemmeno qui. Beh, tanto a voi che ve ne interessava? Avete anche il coraggio e la faccia tosta di venire da me e dire "no, non è così", siete bravi con le parole, ma sono i fatti quelli che contano, ed essi lo confermano che voi siete solo dei fottuti stronzi!>Finito il mio sfogo contro quei deficienti, me ne vado, non so dove, ma il più lontano possibile da loro.
Non sopporto più le loro faccie, non le posso vedere più. Possono anche andarsene, non ho bisogno di loro, ce la faccio benissimo da sola. Me la sono cavata per quasi ben cinque anni, posso farcela anche adesso.Sento dei passi dietro di me, e mi giro, incontrando il volto della mia migliore amica Ashley, che ha sofferto quanto me in questo periodo.
Ha le lacrime agli occhi e il trucco colato, viene verso di me e mi abbraccia forte, continuando a piangere.
Non riesco a trattenere le lacrime a lungo, infatti inizio a piangere anch'io.
E rimaniamo così, abbracciate, nell'attesa di riuscire a consolarci ed accettare tutto. Perché è questa l'unica cosa che si può fare: accettare.
Non si può tornare indietro nel tempo, non si possono cambiare le cose, devi solo accettare e cercare di andare avanti. Anche se il dolore ti brucia dentro incenerendoti il cuore.
___________________<Devi proprio andare?> mi domanda Ashley, prima che salissimo in macchina per andare in aeroporto.
È passata una settimana dal funerale.
<Si, Ashley, abbiamo un tour da finire.> dico, guardando Shawn, accanto a me. Mi accenna un sorriso.
<Tranquilla, siamo quasi a fine luglio, un altro mezzo mese e torno, sta'
tranquilla!> esclamo, prendendole le mani.Lei annuisce e mi abbraccia, ma si stacca dopo qualche secondo mettendosi tra le braccia di Leo. Questo mi saluta ed abbraccia Ashley.
Dopo io e Shawn entriamo in macchina e partiamo. La città di New York sfreccia davanti ai miei occhi, e riconosco qualche bar, il posto in cui lavorava mio fratello, il parco in cui da piccola giocavo con Ashley e dove io e Daniel ci baciammo per la prima volta. I ricordi percorrono la mia mente, e realizzo di ritrovarmi nello star abbandonando dinuovo la mia città. E realizzo anche che non rivedrò mai più mio fratello, e già le lacrime minacciano di uscire.Ma riesco a trattenermi. È brutto trattenere le lacrime: ti brucia la gola, il naso, e non fai altro che ripeterti in testa "non qui, non adesso".
Forse Shawn se ne accorge, e mi prende la mano, continuando a guardare fuori dal finestrino.
Lo osservo e mi metto a sorridere come una cretina, nonostante qualche minuto fa stavo per scoppiare a piangere come una fontana. Mi guarda con la coda dell'occhio e sorride anche lui.Arriviamo in aeroporto e come al solito sbrighiamo tutto ed entriamo in aereo. Non ce la faccio più a sopportare tutti questi voli, non ne avevo mai presi così tanti.
<La prossima volta andiamo in treno?> chiedo, guardando Shawn vicino a me.
<In treno? E perché?>
<Così, per cambiare> faccio spallucce.
<Ma ci metteremo troppo tempo in treno. Dai resisti, ci mancano solo sei città e abbiamo finito.> mi incoraggia.Faccio un piccolo sbuffo e mi appoggio allo schienale.
Dopo un po', mi addormento, sognando quell'incubo che tanto mi spaventava, e che pensavo non sognare mai più. Pensavo di averlo eliminato per sempre dalla mia testa, grazie anche a Shawn, ma evidentemente, non è così.
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The road to rock // Shawn Mendes
FanfictionNew York. Una quindicenne che ha il sogno di diventare una star, e vive con suo fratello maggiore, Josh. Qualcosa darà una scossa alla sua vita. Ce la farà a realizzare il suo sogno? TUTTI I DIRITTI RISERVATI P.S. [IL CARATTERE DEI PERSONAGGI FAMOS...