Ginevra Cochis si getta a capofitto sui fatti e il rapimento di Carlo De Santis è sicuramente Il Fatto degli ultimi dieci anni.
Giuseppe Tronzano sa tutto di De Santis ma non abbastanza da inchiodarlo.
Nessuno dei due riesce però a immaginare ciò ch...
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«Povera, povera, cara ragazza.»
Alighieri era nella stanza dove Cara era rimasta legata per giorni. Guardava verso la porta aperta del bagno attiguo, dal quale spuntavano due piedi nudi e un lago di sangue che arrivava a lambire le sue scarpe di vernice.
«Così bella e così fragile.»
Si sporse verso l'interno del bagno per cercare nuovamente il volto di Cara con lo sguardo. Eccolo, esattamente come se lo ricordava. Bianco, gli occhi orribilmente spenti, la bocca semiaperta e un sorriso rosso all'altezza della giugulare e dal quale era fuoriuscito il getto che aveva formato il lago. Gli occhi percorsero le spalle nude fino alla mano destra che ancora stringeva il coltello da cucina che Cara aveva utilizzato per tagliarsi.
«Forse avete un po' esagerato, dottor Alighieri.»
Questi si voltò furioso verso Petrarca.
«Dottor Petrarca, non vi permettete mai più di mettere in dubbio la coerenza del mio operato. È evidente quanto la ragazza fosse psicologicamente instabile. Non ci possono essere giustificazioni per un gesto autolesionista di così grave portata.»
Petrarca accolse la ramanzina con una smorfia di disgusto, dopodiché rivolse un gesto a due uomini dietro di lui.
«I ragazzi si occuperanno di tutto. Pulizia e... smaltimento.»
«Bene, dottor Petrarca, bene. Ora possiamo andare al nostro appuntamento. Ah, raddoppiate i turni di controllo da De Santis. Non vorrei che gli prendesse voglia di mordersi la lingua fino a morire. Per qualche giorno ci serve ancora.»
«Ho già provveduto.»
Uscirono in un corridoio buio.
«Dove ci aspetta?»
«Sopra.»
Alighieri si fermò basito.
«Dottor Petrarca, siete forse impazzito?»
«Dottor Alighieri, non potevo portarla qui sotto con tutto questo trambusto.»
Alighieri fece cenno di sì con la testa e proseguì verso una stretta scala che portava in una stanza anonima, un disimpegno piuttosto ampio. In un angolo la Mosca sedeva su una sedia da cucina, di quelle in legno massiccio. Non aveva la solita maschera ma un cappuccio che le nascondeva il volto.
«Ottima idea, mio caro Petrarca» disse Alighieri contemplando il cappuccio nero.
«Buonasera» disse la Mosca.
«Buonasera a voi. Avete dato un gran bello spettacolo ieri sera» cominciò Alighieri.
