Capitolo 3

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<< Oh no!>> impreccai stringendo a me il mio adorato cuscino.

Odiavo il suono della sveglia, che mi ricordava che dovevo abbandonare il mio dolce e caldo letto, per iniziare un'altra giornata di fatiche e sopportazioni.
Soprattutto oggi che incominciavo il primo giorno di scuola qui a Sydney.

Ieri avevo passato tutta la notte a guardare il mare e in quel momento non avevo nemmeno le forze di spegnere quella dannata suoneria figuriamoci di seguire qualche lezione o di socializzare con qualcuno.
Probabilmente non avrei parlato con nessuno, avrei fatto l'associale e tornata a casa avrei dormito tutto il giorno.

Ma c'era un piccolo problema: mi ero sempre lamentata di essere sola e con pochi amici (se non nessuno), quindi se volevo davvero cambiare, non essere più considerata quella "asociale" o "Sfigata" dovevo fare l'opposto di quello che avevo in mente.

Spensi la suoneria della sveglia.
Perchè sentivo come se un parassita mi stesse mangiando il cuore.
"Ansia!" Mi disse una vocina nella mia testa.
E forse era anche vero, avevo ansia, tanta.

Andai in bagno e feci una doccia veloce.
Stavo proprio impazzendo, io che faccevo una doccia alle 07:45, ma che stava succedendo?

Uscita dalla doccia, miasciugai i capelli con il phon e lì raccolsi in una coda alta.

Avevo un aspetto pessimo .
Avevo un colorito spento e delle occhiaie orribili.
Provai a sistemarmi con un po' di trucco:
Del mascara, l'eyeliner e un rossetto color pesca.

<< Ecco, così va decisamente meglio. >> dissi mentre finivo di sistemarmi il rossetto sulle labbra.

Ritornai in camera mia.
Ieri prima dopo aver cenato avevo sistemato la mia roba nell'armadio.Cercai qualcosa di carino da mettermi.

Una maglietta color prugna, dei pantaloncini in jeans e le mie immancabili converse  potevano andar bene.

Dopo essermi finita di preparare mi guardai allo specchio.
Magari non ero una modella di Victoria secrets, ma conciata così stavo bene.
Si mi sentivo proprio carina.

Scesi in cucina:
Mia madre, Jake, Alexis, Bill e Todd stavano facendo colazione.

<< Pronto campione? Oggi si va a scuola!>> disse Jack a Bill.
Mi sedetti nel posto vuoto vicino ad Alexis e bevetti il mio solito succo d'arancia, guardando Jake che scherza con suo figlio.

"Magari sarebbe stato diverso per me se avvesi avuto un padre cosi al mio fianco." pensai guardando la tenera scena davanti a me.
Distolsi lo sguardo cercando di pensare ad altro.

<< Mamma oggi mi accompagni tu?>> domandai a mia madre mentre beveva il suo caffè.
<< Tesoro devo prima accompagnare Bill, poi Alexis, quindi non posso! E ti conviene sbrigarti il pullman parte tra pochi minuti.>>

<< Scusa, ma non sono qui neanche da un giorno e tu mi mandi in cerca di un autobus da sola!>>
Ma che cazzo!
<< Zoe mi dispiace!>>
<< Dovresti trovare la fermata qui vicino, e sbrigati l'autobus parte tra un po'.>>

Mi alzai dal tavolo, percorrendo il corridoio cercando di non inciampare tra gli scatoloni, e mi diressi in cerca di questa benedetta fermata.

Dopo un tempo che sembrava infinito (circa 10 minuti) trovai un gruppo di studenti radunati intorno a quella che dovrebbe essere la famosa fermata.

Dopo qualche minuto salimmo sull'autobus.
Cercai un posto decente e mi sedetti.

Quando il mezzo si ferma davanti a un edificio grande tre volte quello in cui avevo studiato a Boston, aprirono le portiere e scendendemmo...

Sono in mezzo ha centinaia di studenti, certi parlano, alcuni si spingono come buffali imbizariti.
Ci sono persone di tutto il mondo, di ogni genere, razza e colore.
Wow.

Un ragazzo e una ragazza, appogiattia su un albero limonavano come se non ci fosse un domani, ma io dico tutta la gente che c'è qui non la vedete?
"Sei solo gelosa..."  disse una vocina nella mia testa.

" Bha, per quello che mi riguarda io non lo farei mai, e poi guardali queli stanno per scoparsi sul posto."

" Smettila di fissarli, se no  ti prenderanno per pazza."

Distolsi lo sguardo.

Appena la campana suona il cortile si svuota completamente, e io segui la folla.

Dovevo  andare in presidenza, presidenza, presidenza...

Non avevo la più pallida idea di dove fosse questa presidenza.
Sono ferma in mezzo al corridoi mentre centinai di persone vanno e vengono.
Cercai di fermare una ragazza, per chiederle dove sia.
<< Scusami, ma sono di fretta...>> mi liquida velocemente.
Poi un altra, e un'altra.
Ma tra chi mi dava indicazioni incomprensibili e chi era troppo di fretta per parlarmi, rimasi quasi completamente sola nel corridoio.

Notai un ragazzo, dell'ultimo anno penso, appogiatto su un armadietto, mentre parla con i suoi amici che mi stava guardando, quando incrocciò il mio sguardo mi sorrise, distolsi lo sguardo immediatamente.
"Su Zoe sconfiggi la timidezza e vai a chiederli quello che vuoi sapere, poi probalmilmente non lì rivedrei mai più." mi dissi, cercando di rassicurami.

E poi erano gli unici oltre a me in quel corridoio e se non mi volevo perdere in questo labirinto di classi dovevo sbrigarmi a farmi aiutare.

Quindi lentamente, mi avvicinai per farmi dire dov'era la presidenza.

<< Ehi...>> dissi cercando di attirare la sua attenzione.

Allora mi avvicinai a lui e gli squotei leggermente la spalla.
Quando si gira vidi che mi stava guardando male...
<< Non vedi che sono occupato!>> disse girandosi di scatto.
<< Scusami, e solo che... che, io stavo solo cercando l'ufficio del preside.>> mi sentì avampare, per il modo brusco in cui mi aveva risposto.

Vidi, che i ragazzi con cui stava parlando se ne vanno, lasciandoci soli.

<< Emm... Quindi?>> chiesi irritata.
<< Sei nuova?>> domandò ancora sorridendo e ignorando completamente la mia domanda.

<< Si...>>
<< Se inssisti tanto, sarò costretto a mostarti l'ufficio della mia amica.>> disse giocando con un mio boccollo.
<< Okey.>>

<< Quindi sei nuova?
Quante volte me l'ho deve ancora chiedere?
<< Si...>>

A un certo punto si fermò e iniziò a guardarmi.
<< Okey quello é l'edificio della vecchia, e non mi conviene accompagnati fino a dentro...>>
<< A no?>>
<< No.>>
<< L'anno scorso ho avuto qualche problema con la figlia...>> iniziò a raccontarmi prendendo una ciocca dei miei cappelli e iniziando a rigirarsela fra le mani.

<< Capisco.>> lo guardai negli occhi prendendo la sua mano e allontanandola da me.

<< Ah, io sono Cameron.>>
Mi porse la mano.
<< Per qualunque problema sono a tua disposizione.>>
Gli sorrisi divertita.
<< Zoe.>> le la stringo.
Dopodicche mi fece l'occhiolino e si allontanò.

Che tipo strano.
Spinsi la porta sorridendo...
Bhe, ora almeno se mi perdo saprò a chi rivolgermi.

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