Capitolo Vecchio

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Sono davanti a casa mia.
Davanti al luogho, che io non riuscivo a trovare, e ora lui mi ha fatta scendere qui.
Io no, lui si.
Come fa ha sapere dov'è vivo?
Come può saperlo?

La casa in cui dovrei vivere, si eregge davanti a me.
Davanti alla casa, da una macchina rossa esce una donna vestita di nero (nonostante qua fuori ci siano 45 gradi).

Mi dirigo verso l'alto portone in legno e suono il campanello.
Solo ora mi accorgo di aver dimenticato le mie buste in macchina.

Tutto questo per nulla.

<< Oh, Zoe. >> la donna uscita dall'automezzo si accorge di me.
Mi giro per un momento a guardarla.
<< Ciao mamma.>>
<< Non ti avevo visto.>> dice avvicinandosi a me.
<< Non sei andata a scuola?>> chiede cercando le chiavi di casa dentro la borsa.

L'amore che mi dimostrano queste persone, mi stupisce ogni giorno di più: ieri non sono tornata e loro non se ne sono accorti.
neanche lei, l'unica persona che veramente ho.
Wow!

Prima, era diversa, prima non sarebbe mai successo.
Dopo, quello che è successo, lei ha scelto, di essere in'altra persona.
E,
Ora, si dimostra quella persona.

<< Pronto?>> risponde una voce al citofono.
Avvicina la bocca al citofono e risponde alla voce:
<< Anne, vieni ad aprire..>>

Apre la borsa cercando qualcosa.
<< Penso di aver perso le chiavi, forse le ho lasciato in mac...>>

<< Chi è Anne?>> chiedo grattandomi il gomito.
Riporta lo sguardo su di me.
<< Oh, non l'hai ancora conosciuta?>> chiede stupita.

"No, mamma se ti chiedo chi è, non l'ho ancora conosciuta."
<<No.>>
<< Qui ha Sidney, ho tanto lavoro e non so se riusciro ad occuparmi di voi, così la madre di Jack mi ha consigliato di prendere qualcuno per aiutarmi.>>
<< Capisco.>>
<< Ah, ricordami di darti le chiavi di casa!>>
<< Va bene.>> dico guardando davanti a me in attesa che succeda qualcosa.

La porta viene aperta, e una donna dai capelli rossi e gli occhi verdi mi guarda di traverso da dietro quella.

Dopo un po' si scostaa per lasciarci passare.
<< Grazie.>> le sorrido entro dentro casa, e mi dirigendomi in camera mia.

La casa è completamente vuota e la televisione è accessa anche se non l'ha sta guardando nessuno.
Hanno sistemato la casa, e gli scattoloni sul corridoio sono scomparsi.

Salgo le scale in legno bianco ed entro in camera mia.

E uguale a come l'ho lasciata, solo forse le lenzuola nel letto sono state sistemate meglio e le vetrate del balcone sono senza aloni.
Le tende bianche si muovono leggermente, agitate dal vento.

Il mio sguardo si poggia sulle buste che sono appoggiate per terra sulla tenda a destra.
Non è possibile...

Mi precipito fuori dalla camera e scendo velocemente le scale.
<< Mamma! Mamma!>>
Nessuna risposta.
Entro in cuccina per vedere se mia madre è lì, ma trovo solo Anne che affeta qualcosa...
di disgustoso.
Si volta per guardarmi, poi torna a fare il suo lavoro.
<< Perchè urli?>>
<< Sai dove mia madre?>> chiedo appogiandomi alla soglia della porta.
<< No, non so. Potrebbe essere in camera sua.>>

<< E dov'è camera sua?>>
Fa finta di non sentirmi e continua ad affetare qualcosa.
Sbuffo indignata.
Risalgo fretolosamente le scale aprendo tutte le porte che mi trovo davanti, in cerca della camera di mia madre.

La trovo in camera sua, seduta davanti allo specchio che si strucca.
<<Zoe! Ma ti calmi?>> chiede irritata girandosi con la sedia verso di me.
<< Cosa vuoi?>>
Ho il respiro affanato, e il mio petto si alza su e giu in modo irregolare.
Mi appogio alla porta, ansimando.
Maledizione a me che tutto il giorno non faccio altro che mangiare e bere.

<< Mamma...>>
<< Come ci sono arrivate quelle buste in camera mia?>>

Chiedo scusa a tutte quelle persone che seguono con costanza la mia storia, mi dispiace di essere stata molto inattiva in questo periodo, cerchero di rimediare.
Un bacio a tutti.
Merj

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