Capitolo Vecchi

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<< Ascolta...>> due forti braccia mi prendono per le braccia e mi tirano su.
Mi accorgo di star ansimando.
<< Non capisco se è colpa mi...>>
Avvicina il suo volto ancora di più a me.
<< Guardami, quando ti parlo!>>
Ordino in modo serio, scuotendomi.

Ma io ormai non sono più con lui. Stavo andando via, stava risucendo.
Ormai non sentivo più niente.
Lo guardai negli occhi.

Lui parlava, parlava disperato.
Cosa stava dicendo?
Avrei proprio voluto sapere cosa diceva.
Risi per la sua espressione, era spaventato.

Ero io quella a cui succedeva non lui!
Avrei voluto prenderlo a schiaffi.

Continuai a guardarlo...
Aveva Occhi scuri.
Occhi come la terra, la terra che ora mi sta risucchiando nelle sue viscere, nel buio più totale.
Occhi come i miei, forse un po' più chiari.
Occhi in cui vedo qualcosa.

Un qualcosa che mi colpisce, sento il mio cuore perdere un battito.
Sarei crollata a terra se non ci fosse stato lui a tenermi.

Vedo me, e non è la me, che lotta per essere felice.
Non è la me che nuota per non affogare in se stessa.

E questa non sono io.
Io non sono così.
IO VOGLIO ESSERE FELICE.

Sbatto le palpebre.
No!
No!
Non deve succedere.

Mi ricordo.
Improvvisamente ricordo, e torno qui, qui con lui.

Mi dimeno staccandomi dalla sua presa.
<< Lasciami.>>
Ma cosa stavo facendo?

<< No tu devi tornare a casa il sole ti sta' dando alla testa!>>
<< Sono perfettamente in grado di badare a me stessa!>> urlo dimenandomi.
Un gruppo di persone si fermano un attimo a guardarci, per poi riprendere a camminare, non appena vedono che gli sto guardando.

<< Lasciami...>> sibilo
<< non vedi che tutti ci stanno guardando?>> sussurai in modo che solo lui mi possa sentire.

<< Non m'importa un cazzo degli altri! Diamine ma ti vedi? Tu non dovresti uscire.>>

<< Non dovrei uscire?.>> risi, le sue parole facevano male.
<< Cos'è se fossi stato tu mi avresti rinchiuso in un manicomio.>>

<< Basta.>> disse tirandomi per un braccio.
<< Ora tu te ne rientri a casa tua!>>

<< Pfff...>> dissi staccando il mio braccio dalla sua presa.
<< Io vado a casa mia.>>

Io e Crystal, non avevamo percorso molta strada da qui a casa mia.

Sarei stata sola, o forse c'era quella strana tipa della governante.

<< Vengo con te!>> disse prendendomi per un braccio.
Lo tirai in dietro massagiandomi la parte in cui prima mi aveva tenuta.
Era leggermente rossa.

<< Come ti pare.>> dissi alzando le spalle andando verso casa mia.

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Spazio unicornorato

Scusatemi per la mia assenza e che tra un po' parto per l'Italia.
Avete capito bene.
Sono in Marocco e ora vado in Italia.

Comuque sto sistemando la storia: sto cambiando i tempi verbali (dal presente e al passato).

È iniziata la scuola quindi vi auguro buona fortuna.

Scusate ancora, tra poco tornero ad aggiornare con regolarittà.

Brown EyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora