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La scena che ho davanti non è una delle più belle che mi siano capitate. Per non dire di peggio.
Eccolo che fuma. Ed ecco Maya che presumo stia cercando di fermarlo. Lo spero.
Maya la conosco appena, e diciamo che me la sono fatta mezza amica. Frequenta la maggior parte dei corsi con Nic, forse lei può aiutarlo in qualche strano modo meglio di me.

Mentre mi perdo in queste sciocchezze e guardò nello stesso punto di prima, loro sono già spariti. Fantastico.

La situazione è strana ed imbarazzante: io e Stacy non fiatiamo per il resto del pranzo.
Finché, mentre bevo della semplice acqua, qualcuno non viene a disturbarci, facendomi trasalire.
E quel qualcuno è Tom.

«Ragazze» dice rivolgendosi a noi con un vassoio pieno di cibo.
Non vorrà mica pranzare con noi
«Vai a pranzare con i tuoi amici, te ne sei fatti molti a quanto pare» gli dico io con aria di sfida. E non è la prima volta che succede.

«Oh, qui qualcuno è di malumore!» esclama guardando prima Stacy -che è rimasta immobile senza dire una parola-, e poi me, scrutandomi lentamente. È la prima volta che lo vedo dopo quella piccola avventura in montagna, e le cose non stanno andando bene.
«Esatto, da quando ci sei te» affermo ancora più infastidita di prima.
La campanella mi salva. Credo che la sposerò. Saluto con sufficienza Tom, che mi fissa con aria prepotente.

Le ore successive le passò a fissare l'orologio che sta appeso al muro dell'aula sperando che sia passata mezz'ora, quando in realtà sono due minuti. Due. Inutili. Minuti.

Avete presente quando ho detto che probabilmente avrei sposato la campanella ? Beh, posso letteralmente fissare la data.

All'uscita di scuola vedo Maya, e vado subito da lei.
Anche se dovevo aspettare Stacy, la questione di Nicholas è più importante di qualsiasi altra cosa.

«Ehi!» la saluto timidamente.
Lei sembra sorpresa, ma ricambia con un cenno di mano.

«Senti, credo tu sappia della faccenda di Nicholas. E credo anche che tu sappia che sono la sua migliore amica. E che voglio aiutarlo.» le dico tutto d'in fiato.
Poi riprendo: «Beh.. Io mi chiedevo se fossi disposta collaborare con me!»

«Non c'è nessun problema. Voglio molto bene a Nicholas, e ti capisco. Anch'io sto cercando di aiutarlo.
Senti, facciamo così. Andiamo da lui domani pomeriggio, se per te va bene, e gli parliamo» mi dice in tono rassicurante. Fin'ora non mi ero mai accorta di quanto bella e dolce fosse questa ragazza.

«Benissimo, ora scusa, ma devo andare!» cinguetto io.
Mi avvio per andare da Stacy, ma è già sparita.

Non mi resta altro da fare che tornare a casa e mettermi a leggere e ad ascoltare musica, quando mi arriva una notifica.
È Stacy.
>Ma prima ?!?!? Ti ho aspettata per mezz'ora! E mi sono anche preoccupata! Stai con la tua amichetta Maya sai.

Non l'ho avvisata.
Un'altro difetto che lei ha è che si arrabbia molto facilmente, e, spesso e volentieri, non mi lascia neanche parlare.
>Senti Stacy, lasciami almeno spiegare. Maya come me vuole aiutare Nic, e sai benissimo che Nic è il mio migliore amico in assoluto. In questo periodo ha dei problemi e io voglio aiutarlo. Scusa se non mi sono scomodata di avvisarti.

Invio soddisfatta, sperando che lei
capisca.
Non ricevo risposta, questo sogno da che è arrabbiata. La conosco d'in troppo bene.
Ormai mi arrendo di dare delle scuse a Stacy, e aspetto che si calmi da sola.
Di solito funziona sempre così.

ForseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora