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Appena apro gli occhi riconosco il soffitto di camera mia, e mi sento subito meglio.

Ieri sera, dopo che sono svenuta nelle braccia di Tom, non ricordo più nulla, e avevo paura che mi avesse portata all'ospedale...

La luce non aiuta il mio mal di testa, quindi mi affretto a chiudere gli occhi e girarmi dall'altra parte per continuare a dormire.

Sussulto però quando sento il respiro caldo di qualcuno sul mio viso.
Rimango scioccata quando apro gli occhi.
Ma cosa ci fa lui qui ?!

Pensavo che dopo ieri sera mi avesse solo portata a casa... Ma non che si fosse fermato a dormire!

Mi alzo con l'intento di non svegliarlo, quando lui apre un occhio e accenna un sorriso.

«Buongiorno», sussurra alzandosi con i gomiti.
La voce roca, i capelli arruffati... Devo dire che è perfetto anche di prima mattina...

«Cosa ci fai qui ?» gli chiedo voltandomi lentamente verso di lui.
«Lunga storia, ma se vuoi te la racconto» dice, e mi fa segno di sedermi accanto a lui.

Sbuffo ma alla fine mi siedo: voglio sapere perché cavolo Tom ha dormito con me, in casa mia, in camera mia.

«Quindi?» gli chiedo impaziente.
Voglio sapere tutto per filo e per segno, e Tom mi fa particolarmente innervosire.
«Allora, intanto, che ti ricordi di ieri sera ?»
Eh ?
Io voglio che mi racconti la storia, non farmi stupide domande.
«Non siamo dallo psicologo», preciso.
«Ti faccio questa domanda perché non ho voglia di raccontarti tutto quello che è successo da quando ti ho vista» ribatte fissandomi con aria buffa e da snob.
Alzo gli occhi al cielo e incrocio le braccia al petto.

«Senti, vuoi raccontarmi la storia o no ?» sbraito alzandomi in piedi.
L'antipatia non manca mai a Tom.
«Prima mi rispondi alla domanda, poi ti racconto la storia. Chiaro ?»
Ma quanto lo posso odiare ?

«Non mi ricordo niente! Va bene, ora ? Ora mi racconti quello che è successo ieri ?»
Spero che non la tiri ancora per le lunghe, perché sennò giuro che lo costringo ad andarsene, a costo di svegliare i miei.

«Va bene, va bene, principessina»
Ma perché deve sempre chiamarmi con nomignoli strani e assurdi ? E soprattutto, perché è così insensibile ?

«Allora, ieri sera hai ballato con me poco prima di svenire, poi..»
«Aspetta aspetta, cosa ?» lo interrompo.
Ho ballato seriamente con Tomas ? Ma è uno scherzo ?
Non ballerei con lui neanche se mi pagassero.
«È uno scherzo ? No perché se è così giuro..»
Ma vengo interrotta da lui che mi mette l'indice sulle labbra per farmi zittire.
«Non è uno scherzo, e lasciami finire!»
Sbuffo e gli faccio cenno di continuare.

«Stavo dicendo, dopo che tu hai ballato con me, te hai cercato di baciarmi»
Eh ?
«Cooosa ?» esclamo voltandomi lentamente verso di lui.
«Beh... Diciamo che ti ho messa alla prova» E con questo che intende dire ?
Se ho veramente cercato di baciarlo, la mia mente in quel momento non funzionava molto bene.

«Tom, in che senso ?» gli chiedo freddamente.
«Nel senso che mi sono avvicinato abbastanza per farti perdere il lume della ragione» dice soddisfatto.
«Lo so, la mia bellezza è disarmante» continua poi facendomi l'occhiolino.
Ma quanto stupida può essere una persona nella norma ?

«Vai avanti» dico continuando a fissare il vuoto.
Lui ridacchia e scuote la testa. Lo fulmino con lo sguardo.
O va avanti, o gli tiro una sberla.
«Va bene, va bene!»
Finalmente si decide a fare il serio, almeno a giudicare dalla sua espressione in questo momento.

«Dopo questo stupido episodio, hai visto Nicholas fare cose poco raccomandabili.. E da lì hai perso il controllo»
Quando finisce mi viene in mente poco alla volta tutto l'accaduto. Nicholas, l'erba, quei tizi... Io che bevo e Tom che me lo impedisce...
Desidero solo dimenticare questa serata.

«Wow», è l'unica parola che mi esce dalla bocca in questo momento.
Tom mi fissa, come a cercare di capire la mia espressione.
«E.. E poi che è successo ?» chiedo con gli occhi che ormai mi si stanno riempiendo di lacrime.
Al solo pensiero di Nicholas mi vengono i brividi.

«E poi ho deciso di portarti a casa io, e di dormire con te. Non volevo che tu ti svegliassi e facessi robe strane. Ah, e i tuoi non sanno ancora nulla, quando sono entrato in casa stavamo dormendo; perciò gli ho inviato un messaggio con il tuo cellulare per avvisarli che eri a casa» dice, e mi fa l'occhiolino. A me la situazione non piace per niente.
Il bello è che lo dice come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Certo, perché dormire in camera mia, con me, all'insaputa dei miei genitori, è la cosa più naturale del mondo.

«Tom, spero che tu stia scherzando»
«Oh, non sto scherzando per niente» ribatte con espressione seria.
Non sta mentendo.
«Tu sei fuori di testa! Come ti permetti di dormire in casa mia, con me, e per giunta all'insaputa dei miei!» gli sbraito contro.

«Cam, l'ho fatto per te, e non urlare, sennò rischi veramente di svegliare i tuoi»
«L'hai fatto per me ?!» Ora lo sto fissando intensamente.
Ma, appena finisco la frase, sento la voce di mia madre.
«Cam, tesoro, tutto bene ?» dice mentre si avvicina sempre più verso camera mia.

Mi guardo intorno in cerca di una soluzione: l'armadio!
«Presto, nell'armadio!» sussurro a Tom. Ormai è diventato il suo nascondiglio in camera mia per le emergenze.
Lui scatta velocemente dentro, mentre sento la voce mia madre sempre più vicina, e il mal di tesa sempre più forte.
«Tesoro ? Ci sei ?» dice un'attimo prima di entrare.

«Si mamma, vieni pure!» dico mentre mi sforzo di non sembrare in ansia.
In queste situazioni devo cercare di mantenere la calma più possibile, ma quasi sempre fallisco in pieno. Spero solo di riuscirci oggi.

ForseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora