Capitolo 16

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Stiles

Non avevo mai avuto molte idee geniali, e quella di prendere la mano di Lydia un attimo prima di entrare a scuola, non era certo una di quelle.

Tutti fissarono Lydia, solo Scott guardò me. Lasciai la mano della ragazza che avevo accanto, mimai un "a dopo" con le labbra e andai verso Scott. "Cosa ti è saltato in testa?" mi chiese, tra lo stupito, il meravigliato e l'allarmato. "Vieni con me, devo raccontarti una cosa" gli dissi, e mi diressi verso lo spogliatoio.

"Allora?" mi domandò il mio amico non appena chiusi la porta. Presi un respiro. "Stanotte ho fatto un sogno. Un incubo, in realtà. Poi è arrivata Lydia, in lacrime, e mi ha raccontato di aver fatto il mio stesso incubo" iniziai, e l'attenzione di Scott aumentava ogni secondo di più. "Così Lydia è rimasta a dormire lìì" fui interrotto. "Hai dormito con Lydia?!" esclamò, e io lo fulminai con lo sguardo, senza però riuscire a trattenere un sorriso. "Come dicevo, poi sono stato svegliato dalle sue grida, aveva avuto un altro incubo. Così l'ho svegliata e l'ho consolata, e lei si è addormentata di nuovo" raccontai.

Ma non potevo ingannare il mio migliore amico. "E?" mi stuzzicò infatti. Alzai gli occhi al cielo, divertito. "E la mattina dopo mi ha baciato" ammisi in un sussurro. Gli occhi di Scott si illuminarono, era sul punto di esplodere. "Lydia Martin? Lydia Martin ti ha baciato?!" gridò. "Stai zitto, per l'amor del Cielo!" lo ripresi, e tentò di mettere a bada l'entusiasmo.

"Ma il sogno? Non è una cosa normale aver fatto lo stesso incubo" mormorai. "Uguale?" chiese. "Non mancava una virgola" riposi. Parve pensarci un attimo. "Ne parlerò con Allison, vedrò cosa può fare" disse infine. "Grazie Scott" dissi, mettendogli un braccio sulle spalle, e uscendo con lui dallo spogliatoio.

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