Unforgettable Now

Capitolo 26

Stiles

Era tutto buio. Si vedevano soltanto due occhi rossi. Pensavo che Peter avrebbe attaccato Lydia, invece la oltrepassò, e si avventò su di me. Non sentii dolore. Solo stordimento. Caddi comunque a terra, non sentivo più le gambe.

"Stiles!" mi chiamò Lydia. Era ancora buio, e si scontrò con me, cercandomi. Ma non riuscii a muovermi, non riuscii ad emettere un fiato.

La casa si ergeva minacciosa sopra di me, e da lì, sentendo le grida di Lydia, uscirono le torce della polizia. Vidi mio padre, come prima cosa, e non riuscii a capire se quella sul suo viso fosse delusione, rabbia o preoccupazione. "Portatelo dentro" ordinò ai suoi uomini.

Mi portarono all'interno della casa. Era ancora peggio dell'esterno. Tutti i mobili erano coperti di polvere. Le tende erano strappate e scolorite. Il televisore era in un angolo, e aveva lo schermo rotto. Il vecchio divano sul quale mi sistemarono aveva le molle rotte, mi sembrava che potessero saltare fuori da un momento all'altro.

"Che gli è successo?" chiese mio padre a Lydia. Ma non che lo sentissi davvero. "Non lo so" spiegò lei tra i singhiozzi. "Tutto è diventato buio, poi ho chiamato Stiles, e un attimo dopo era a terra" piangeva, e ciò mi dava sui nervi.

Poi arrivò il dolore. Iniziai a gridare, o almeno credo, perchè si voltarono tutti nella mia direzione, e avevano il terrore negli occhi. Un dolore lacerante, lento e tremendo si stava diffondendo in me, partendo dalla spalla, per poi irradiarsi per tutto il corpo.

Sentii la mano di mio padre che mi spostava la camicia, per poi arretrare inorridito. "C'è bisogno di un dottore!" esclamò. "Stiles, non hai idea di quanto mi dispiaccia" disse Lydia chinandosi su di me. La pregai con gli occhi di spiegarmi cosa stava succedendo. "Peter... l'ha fatta franca" spiegò, passando la mano su quella che capii fosse la ferita che mi aveva causato.

"Non so cosa succederà" mi confidò Lydia, con le lacrime agli occhi. "Ho paura, Stiles"