Capitolo 24

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Lydia

Sapevo che era lui. E sapevo che era venuto per me. Nella mia mente, tutto prese forma, ma se avessi spiegato a qualcuno il mio ragionamento, probabilmente mi avrebbe presa per pazza, o mi avrebbe riso in faccia.

"Tu..." dissi. "Lydia, mi sei mancata, lo sai?" mi prese in giro. Cercò di avvicinarsi, ma Stiles si interpose tra noi. "Stimbs, è bello rivederti" disse a Stiles. Odiava quando sbagliavano il suo nome. E Peter giocava sulla rabbia, in quel momento.

"Lo so che è me che vuoi, quindi lascialo in pace" dissi a Peter. Sul suo volto passò una traccia di trionfo, ma si ricompose in un attimo. Lasciai Stiles e andai verso l'uomo che avevo di fronte. Il suo sorriso si allargò.

"Ti spiegherò una cosa, Lydia" sussurrò. "Le cose non succedono per caso" concluse. A quel punto non ressi più. Mi avventai contro di lui, ma era veloce. Molto veloce. Più di me, in ogni caso. E in un attimo si dileguò, mentre il mio nome echeggiava nella notte, sussurrato miliardi di volte.

Corsi indietro, di nuovo tra le braccia di Stiles, e non ressi più. Scoppiai a piangere, senza un motivo apparente. Probabilmente avevo solo bisogno di sfogare la rabbia.

Stavo per chiedergli scusa, quando qualcosa oscurò la luna. "Non può essere un'eclisse" riflettei ad alta voce. Eppure era proprio così. La luna venne oscurata, e io e Stiles ci trovammo nel buio più totale.

Nell'oscurità, vidi un paio di occhi rossi, e gridai. Si avvicinarono, velocissimi. Pensavo volessero me, invece mi sorpassarono, senza dare segno di avermi visto. Sentii un sussulto e inciampai in qualcosa.

"Stiles..." mormorai. "Stiles!" ripetei più convinta. Ero sicura che si trattasse di lui, ormai.

Ed era a terra. Ferito. Per colpa mia.

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