Lydia
Non volevo che sapesse che ciò che era successo ieri era solamente frutto dell'inconsapevolezza. L'avrei ferito a morte, non potevo fargli questo. Decisi così di simulare un'amnesia. Non era una cosa geniale mentre ero circondata dai medici, ma valeva la pena provare.
Quando Stiles mi si avvicinò feci finta di niente. Non è successo niente, non è niente, mi ripetevo. Ma conoscevo la verità. Non era stato tutto un caso. E forse, forse, mi stavo innamorando di lui. Forse.
Andai in bagno, quella squallida stanza che i dottori chiamavano fin troppo elegantemente bagno. Mi bagnai il viso con l'acqua fredda. Mi rilassava, non ne sapevo bene il motivo. Ma iniziai a pensare più lucidamente. Sarei andata a trovare i miei genitori.
Dopo ore per convincere i medici, riuscii ad entrare nella stanza dove erano ricoverati mia madre e mio padre. Sentivo il battito del loro cuore, misurato dalle macchine. Ed eccoli. Apparentemente senza vita, restavano immobili, su quei dannatissimi letti. Mi avvicinai a mia madre. Non potevo credere che saremmo arrivati qui. Andava tutto bene, finchè la macchina non si era fermata!
Scoppiai a piangere, e i medici dovettero trascinarmi fuori dalla stanza di forza. Continuavo a gridare, tutti mi fissavano. Non mi importava niente. Quelli erano i miei genitori. D'un tratto, strillai ancora più forte, e uno dei due medici mi lasciò andare, per potersi tappare le orecchie.
Corsi in camera mia. Stiles mi guardava, sorpreso. "Ce l'hai fatta?" mi chiese. "Sì, loro stanno... bene" dissi, ma dalla sua espressione capii che non parlava dei miei genitori. "Cosa dovrei sapere?" domandai. "Lydia... dobbiamo parlare" disse, e si sedette sul mio letto.
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Unforgettable Now
Fiksi PenggemarSe avessi dovuto scegliere un'altra vita, di certo non lo avrei fatto. Tutto era perfetto. O almeno lo era, prima di quella notte.