Indipendente
Arrivata a casa ho iniziato a vedere qualche annuncio di case in vendita,e dopo un'ora di ricerca ho trovato un casa non molto distante dal centro, in vendita a poco,ed é strano visto che sembra una villa. Guardo l'ora e sono solo le 3 di pomeriggio ,così decido di fare un salto a vedere la casa.
Vado in camera mia e mi cambio.
Jeans neri a vita alta strappati sulle ginocchia, top bianco non troppo corto e le mie vans nere. Cerco poi qualcosa di un po' più elegante e l'unica cosa che trovo è una giacca di mia madre, una di quelle giacche da donna d'ufficio,mandi colore rosso. Mi sistemo il trucco, prendo una borsa, anche se le odio , ma la signora della casa vuole vedere se sono una affidabile quindi devo portarmi dietro la carta d'identità, il libretto degli assegni e cose del genere. Ci infilo dentro anche telefono,portafogli, occhiali da sole e una penna.Cammino verso la via indicata sull'annuncio fino a quando passo davanti ad una pasticceria e un profumo di torta al cioccolato mi invade ,facendo così brontolare il mio stomaco.
Ora che ci penso non ho neanche pranzato. Una piccola sosta non farà male.
Entro e inizio a vedere i vari dolci.
~ Salve posso aiutarla? ~
Alzo la testa e vedo una graziosa signora, con dei buffi occhiali e un'aria assonnata. Non deve piacerle il suo lavoro. Ciò lo deduco dal suo sguardo.
~ Salve vorrei una ventina di brutti e buoni, e due fette di torta con la panna. Le fette me le può mettere in due contenitori separati, per favore? ~ una fetta la darò alla proprietaria della casa. Così avrà una buona impressione.In realtà ti stai solo preparando a fare la lecchina.
Ignoro la mia coscienza,pago ed esco.
Dopo 10 minuti sono davanti alla casa e vedo una vecchietta che annaffia le piante.
~ Salve lei é la signora Brith? ~
~ si cara. Tu devi essere Hope~ mi guarda dall'alto in basso, facendo praticamente una tac al mio corpo, soffermandosi un po' troppo sui tatuaggi che spuntano da sotto la manica destra.,pearcing e capelli.
Beh mi sta già sul cazzo e se non vuole darmi la casa per il mio aspetto, non ci penso due volte ad andarmene. La gente non deve fermarsi all'apparenza. Ora che ci penso se conoscesse bene il mio carattere sarebbe già scappata a gambe levate.
~Si signora. ~
~Oh cara chiamami Samantha. Vieni, entra che ti faccio vedere la casa.~
Entriamo e rimango a bocca aperta. Non ci sono mobili, ma é gigante. Già dall'esterno si capiva.
Ma ora che sono dentro sono a bocca aperta.
~ Allora cara quanti anni hai? Q
~ Ne faccio 18 tra poco, e come regalo volevo comprare una casa dove vivere.~
~ Bene, e dimmi, hai un lavoro? ~
Mi sale il panico. E mo... che le dico?Menti.
Suggerisce la mia coscienza.
E per una volta le do ascolto.
~ Per adesso lavoro come cameriera in un bar di un mio amico.~
~ E dimmi. Posso sapere che bar é?~
Che ficcanaso. Mi sta facendo il terzo grado.
~ Bar Sebastian.~
In quel bar ci lavora un mio amico di vecchia data di nome George. Più che altro é un amico dei miei.
É sempre stato come un secondo padre, c'è sempre stato per me.
Ma ora non é il momento di pensare e questo. Devo sbrigarmela con sta qua.
~ Va bene. Allora il prezzo é di 8.000 euro, se vuoi puoi già pagarmi adesso e avere già la casa per poterti orientare e iniziare a sistemarti. ~
Le faccio un sorriso più finto che mai e prendo un bollettino.
Lo tiro fuori,lo compilo e glielo porgo.
~ Ah giusto. Questa é per lei~
Detto questo le porgo la torta.
~ Grazie mille cara, non dovevi ~
~ Non si preoccupi é stato un piacere.~
~ Dopo passo a farle firmare qualche documento.~
Le sorrido per farle capire che va bene,mi lascia le chiavi ed entra in quella che presumo essere casa sua.
Come chiude la porta,io entro nella mia e io inizio a urlare e saltare dalla gioia. Sicuramente da fuori potrebbe sembrare che qui ci viva una pazza,cosa vera per metà. Ma sono troppo felice.
Dopo aver urlato e saltato per una decina di minuti prendo il telefono e chiamo mia madre. Non parlo mai dei miei genitori, diciamo che nella mia vita, sin da bambina , non sono stati molto presenti a causa del loro lavoro.
Prendo il telefono e digito il numero di mia madre. Ogni mese lei lo cambia per questioni di sicurezza, automaticamente io non lo salvo mai e cerco di impararlo a memoria.
Uno, due, tre squilli.
Secondo me non risponde.
~ Pronto ~
Rimango leggermente sbalordita. Non mi risponde mai alle chiamate.
~ Pronto?~
Mi affretto a rispondere visto che sono rimasta imbambolata davanti allo schermo.
~ Sono Hope~
~ Oh Salve signorina Hope,sono Charls,l'assistente di vostra madre. Desidera?~
Infatti mi sembrava strano che fosse mia mamma.
Da quando mia madre ha un assistente?
~ Vorrei parlare con mia mamma se é possibile~
Da quando sono così educata?
~ Mi dispiace, ma in questo momento Sta facendo sfilare i suoi nuovi abiti primavera-estate ~
Infatti.Mia madre é una stilista.
Da molti anni crea dei capi di abbigliamento per angeli.
Vuole far si che gli angeli possano usare dei vestiti senza romperli quando vengono fatte uscire le ali.
Devo dire che c'è riuscita.
Qui a Diable i suo abiti sono molto richiesti, anche all'estero, richiesti da quei pochi angeli che si sono trasferiti.
Ma da qualche mese ha voluto iniziare disegnare vestiti anche per gli umani, e ora mostra a tutte le sfilate le sue idee.
Mia madre ha molto successo in fatto di moda.
Mio padre invece lo odio.
Per colpa sua il mio passato é segnato dal terrore.
Non posso neanche considerarlo come una figura paterna.
Mi chiedo come faccia mia mamma a stare con quell'uomo.
Mia madre si chiama Evelyn e mio "papà " Marcus.
Marcus é un imprenditore.
Dirige le industrie Black.
Devo ammettere che i soldi non mancano.
Ma io da quando ho compiuto 13 anni ho smesso di chiederli.
Mi ero trovata dei lavoretti , come baby sitter o dog sitter, giusto per aver i soldi per la merenda, poi crescendo i miei lavoretti sono diventati illegali. Spacciavo, facevo corse clandestine, tutto ciò per aver i soldi per potermi permettere una casa.
Quell'uomo non mi ha mai voluto bene.
Ha sempre detto che sono un disonore per via del mio carattere.Ma adesso non voglio pensarci.
Ora che ho una casa sono libera.
Indipendente.Il problema adesso è uno..devo chiamare George e dirgli di mentire se una signora va a chiedere di me. Non se la prenderà. Mi vuole troppo bene.
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L'Angelo Ribelle (In Pausa/Revisione)
Fantasy#3 in fantasia. 08-04-2017 #5 in fantasia. 14-03-2017 #40 in fantasia. 01-02-2019 Hope. Il mio nome. In teoria significa speranza, ma come posso io dare speranza a qualcuno? Tutti contano su di me, ma io su chi posso contare? Non riesco nemmeno a l...